LIEBIG TEDESCA - COLONIA
LIEBIG GESELLSCHAFT m.b.H. - KOELN
1900 - 1940
LE SERIE TEDESCHE EDITE NON IN LINGUA ITALIANA, NON IN LINGUA BELGO FRANCOFONA
LE SERIE
PRESENTAZIONE
1. PREMESSA
La titolazione di questo articolo si riferisce non al complesso della produzione Liebig del novecento ma alle Liebig tedesche del novecento che non sono state edite nella raccolta italiana e belga.
Non stiamo quindi trattando delle 700 serie Liebig in lingua tedesca edite nel 1900 ma di solo 17 serie al cui numero progressivo di catalogazione corrisponde unicamente la serie tedesca e non di altre lingue e nazionalità.
Le 17 serie vanno dalla prima, la 616 del 1900 alla 1420 del 1940 che è anche l'ultima prodotta esclusivamente in lingua tedesca.
Le ultime 10 serie di quelle prese in esame sono serie prodotte in Germania dal 1934 al 1940 dalla neonata società Liebig tedesca "Liebig Gesellschaft m.b.H. Koeln", la cui indipendenza sostanziale più che formale dalla compagnia internazionale Liebig produce alcune serie di figurine di chiara propaganda politica a favore del mercato interno tedesco e quindi della "massa" del popolo tedesco.
Nel periodo 1934-1940 la compagnia tedesca con sede a colonia non è una entità a se stante ed isolata dalla casa madre internazionale della Liebig, in quanto se 10 sono le figurine prodotte esclusivamente per il mercato tedesco, esistono anche 81 serie in tedesco ma uscite anche in edizione italiana, belgo-francofona, belgo-fiamminga e svizzera.
Una particolarità è costituita dalla serie 1423 che fu edita in due versioni, la tedesca e la svizzera (quest'ultima in lingua italiana).
Nel quadro della impostazione del piano di pubblicazione, questa serie avrebbe dovuto essere riprodotta e pubblicata nella sua versione tedesca, mentre si è scelto di pubblicare la versione svizzera, forzando il format, per l'unica ragione che la serie svizzera, disponendo di testi in lingua italiana, è più vicina alla nostra italica comprensione.
2. LE SERIE TEDESCHE PRESENTI SUL SITO
Le 17 serie che compongono lo "scaglione" delle esclusive tedesche pubblicate sul sito, ricordando che la numerazione a cui il sito fa sempre riferimento è quella della Sanguinetti, sono:
- Serie 616 - 621 - 629 - 632 - del 1900;
- Serie 680 - 684c- del 1901;
- Serie 709 - del 1902;
- Serie 1300 - 1301 - del 1934;
- Serie 1305 - del 1935;
- Serie 1383 - 1385 - 1387 - del 1938;
- Serie 1393 - 1396 - 1403 - del 1939;
- Serie 1420 - del 1940.
Le serie che pubblichiamo hanno tutte delle valutazioni abbastanza in linea con i valori delle serie coeve italiane e belgo-francofone, ad eccezione delle serie edite sotto denominazione "Liebig Gesellschaft Koeln" la cui maggiore rarità regala quotazioni estremamente più elevate rispetto alle coeve serie di produzione italiana e belga che hanno quotazioni di 2 - 7 euro contro i valori che vanno dal minimo di 70 al massimo di 195 euro.
La ragione di questi valori sta nella rarità di reperimento rispetto alle richieste del mercato, probabilmente per un difetto quantitativo di produzione, forse calcolata inizialmente su fabbisogni autoctoni, senza considerare, quindi, il respiro internazionale della produzione Liebig e della diffusione collezionistica già all'epoca "globale".
Ma questa è una ipotesi, esattamente come quella che considererebbe la possibilità che una abbondante fetta della produzione sia andata dispersa o distrutta nel periodo immediatamente successivo alla fine del conflitto mondiale e della successiva occupazione del territorio tedesco da parte delle truppe alleate.
Personalmente propendo molto di più per la prima delle ipotesi considerate, anche in ragione del fatto che anche il Belgio fu oggetto di occupazione e delle devastazioni belliche, così come l'Italia che ne uscì certo in maniera tutt'altro che "asettica", senza che le quotazioni della produzione di quel periodo ne abbiano risentito minimamente.
3. I SOGGETTI DELLE LIEBIG TEDESCHE
Generalmente le serie che la Liebig "lasciò" ad una produzione squisitamente nazionale, sono serie il cui teorico interesse è scarso a livello collettivo e molto importante a livello più delocalizzato.
Per chiarire il concetto, che è tutto meno che rigido, nelle serie "solo" italiane troviamo titoli come "Castelli laziali", "Castelli piemontesi", "Esposizioni diverse in Roma, "Mostra etnografica in Roma 1911" ed in quelle di produzione belga titoli come "Castelli del Belgio", "Abazie celebri del Belgio", "Processioni e pellegrinaggi del Belgio" ecc.
Nelle serie tedesche troviamo temi il cui interesse, per cultura e aspetti trattati fanno riferimento al "profondo" tedesco come "Canzoni popolari", Detti illustri di Schiller e Goethe", "Gnomi e Silfidi", "il Reno da Bingen a Coblenza", "Koenig Drosselbart", "Ragazze tedesche", Ragazzi tedeschi", "Alberghi della gioventù", "Municipi tedeschi", "Case coloniche tedesche", "Costumi folcloristici tedeschi", mentre altri titoli, pur appartenendo alla profonda cultura e tradizione tedesca potevano tranquillamente essere proposti come temi universali e mi riferisco alle serie: "Justus von Liebig", "Maestri cantori di Norimberga", "Ambra" e "navigazione sul Reno".
Ad eccezione delle due serie 1300 e 1301, di chiara derivazione propagandistica sia nell'argomento sia nella trattazione grafica (gioventù in divisa - probabilmente della gioventù hitleriana - bandiere con svastiche e amenità del genere…), ma assolutamente no nel testo che riportano versi di W. Spengler e di J. Nonne, quest'ultimo datato 1814, fuori da ogni plausibile dubbio di essere vincolato ad idee nazionalsocialiste e/o propagandistiche nel senso che sono testi nati ben prima ma non nel senso che non potessero poi essere utilizzati come inni o lieder che i giovani della hitlerjugend cantavano.
Nel testo della serie 1301 l’aver messo un testo a firma di J. Nonne con data 1914, sembrerebbe l’esplicita intenzione di utilizzare quella particolare versione della canzone popolare probabilmente impiegata dai soldati tedeschi all’inizio della prima guerra mondiale (l’importanza della datazione).
La scelta delle Liebig tedesca di adottare il testo di quel Lieder popolare alle immagini esplicite mostrate nelle figurine, appare intenzionale a legare l’immagine di una gioventù militarizzata e devota al proprio Fuehrer ad un testo e ad una musica che evocava nel tedesco di allora le giovani formazioni militari inviaste al fronte nel 1914.
Un parallelismo si può anche fare a posteriori “come quelle tornarono sconfitte anche queste ebbero la medesima sorte”….e lo dico con rispetto per una gioventù vilipesa ma con profondo disprezzo per coloro che la plagiarono con idee di odio, violenza e prevaricazione.
Per ciò che attiene la pare grafica le serie sono tutte ben realizzate e il distacco tra la serie 709 e la serie del 1934 numero 1300 è graficamente notevole (anche se dobbiamo ricordare che tale considerazione è relativa e valida esclusivamente in questo ambito specifico, perché il divenire degli aspetti grafici in funzione del tempo è graduabile su circa 700 serie, non su 17 e là dove un distacco temporale 1902-1934 non esiste.
Le opere grafiche sono in gran parte firmate, specie quelle della "Liebig Gesellschaft" ed i maestri sono sconosciuti.
Certamente "Carus" firma 1300 e 1301, mentre "R. Kalg" firma la 1305, mentre "4h" (che simula la sigla sulle cromo) disegna la "Justus von", la "Maestri cantori...", la "Bernstein" 1403.
Buona collezione !!!!!!!!!!!