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EDIZIONI MARVI - MILANO

IN SEGUITO

EDIZIONI ALBUM DELL'ARTE - MILANO

 

LA STORIA

 

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La casa editrice Marvi di Milano, con tale denominazione, sembra non avere una lunga storia visto che sotto questa ragione sociale abbiamo trovato solamente la raccolta "Arte e paesaggi d’Italia", pubblicazione datata 1957.

Tuttavia all'interno dell'album di cui la raccolta Marvi è dotata notiamo che in seconda di copertina, per la richiesta delle figurine mancanti, era riportato l'indirizzo "Album dell'arte" via Fogazzaro 5 Milano.

Ma allora dove finisce la "Marvi" e dove comincia la "Album dell'arte"?

In una missiva di Giuliano Thiella indirizzata al sito "il museo virtuale della figurina" che con l'occasione torno benevolmente a sponsorizzare e a ringraziare, nella figura iper benemerita del professor Bartocci, viene tracciata un po' la storia della casa editrice milanese, anche se dal testo non si capisce perfettamente la dinamica degli eventi.

A scanso di male interpretazioni e a favore della verità vera, che solo i protagonisti che l'hanno creata, vivendola in prima persona, conoscono a perfezione, riporto il testo integrale della su citata missiva datata 2008:

" omissis... Le edizioni Album dell'arte di Thiella Bernardino, Azienda Individuale, regolarmente iscritta alla CC di Milano, il quale era l'anima, l'inventore, il propugnatore delle tante collezioni che ebbero vita con la casa editrice “Edizioni Album dell'arte”.

Nella piccola casa editrice collaboravano a tempo pieno i figli, il sottoscritto Thiella Giuliano con la qualifica di coadiutore e, per alcuni anni Thiella Elena.

Dal 1974, per presunti grossi motivi di salute di Bernardino, presi personalmente in mano tutta l'attività dell'azienda e la continuai fino al 1992, anno in cui smisi ufficialmente l'attività di editore, dedicandomi per alcuni anni a consulenze e collaborazioni, ed editando altre edizioni di figurine per conto e in società con altri.

E' pertanto del tutto inesatto dire che la edizioni album dell’arte è figliastra della (editrice n.d.r.) Bea, società che ben conosco, cui vendemmo i diritti per la edizione della collezione: “Italia ieri e oggi”, forse nel 1962-63, vado a memoria, e, che credo, cessò l'attività molto presto, prima del 1965-66.... Omissis......

Egli fu tra i primi a imporre la qualità delle immagini, fin dalla prima collezione ideata, realizzata e editata con suo fratello Mariano che aveva una stamperia, e che gli aveva anticipato i soldi della carta e della stampa!

La collezione si chiamava : “arte e paesaggi d’Italia” (da cui poi derivò il nome!), e mio padre, mi ricordo scelse le foto di Alinari, una per una, andando direttamente a Firenze nell'archivio Alinari a comperarle.

Non ebbe timore a scegliere oltre che foto di paesaggi, foto che riproducevano le sculture e soprattutto i dipinti (era appassionato e intenditore di pittura), contenuti nei vari musei italiani.

A quella collezione seguì, sulla stessa traccia: conoscere il mondo: l’Europa.

Parliamo della fine degli anni cinquanta e primi anni '60.

Lo stesso amore della qualità la dedicò anche alle successive collezioni inventate, ricavate tutte da bozzetti originali che faceva eseguire da pittori amici suoi, tra i migliori sulla piazza, e che io ancora posseggo. .... Omissis.... Saluti cordiali.

Giuliano Thiella "

Le affermazioni di Giuliano Thiella non sono che da prendere come Vangelo, tuttavia ho evidenziato in neretto due aspetti che ritengo fondamentali ovvero che la raccolta "targata" Marvi fu la prima collezione e poi la frase da “cui poi derivò il nome" che non è chiarissima perché non si comprende se il nome cui si fa riferimento sia quello della "Marvi o della "Album dell'Arte".

Malgrado quindi qualche aspetto debba essere ancora chiarito, ritengo di poter asserire, pronto ad essere smentito e a correggere immediatamente quanto sto per scrivere, che la Marvi fu la prima denominazione delle edizioni "Album dell'arte" e che quest' ultima ne rappresenti la continuazione senza soluzione di continuità.

Si può quindi affermare che la Marvi, fondata da Bernardino Thiella nel 1957 continuò l’attività, dopo la sua prima pionieristica esperienza editoriale, sotto la denominazione "Album dell'arte" che protrasse la sua attività sino al 1992.

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