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SO.DI.M..A. – GRENOBLE

SERIE

LES AUTOMOBILES ANCIENNES”

FIGURINE

PRESENTAZIONE

 008AEF

 

1. CENNI STORICI

Come abbiamo visto la So.Di.M.A. di Grenoble è una emanazione della torinese Sidam e, come tale, pubblica almeno all’inizio della sua attività, esclusivamente un prodotto italiano adattato per i testi al mercato francese.

In questo caso la produzione originale di questa serie era della ILMA di Torino ma, come sappiamo e come questa circostanza ben ci esemplifica, la produzione ilma era realmente una produzione direttamente collegabile alla Sidam stessa (marchio di diversificazione di produzione – vedasi storia della ILMA), oppure secondo un’altra meno probabile ma sempre plausibile ipotesi, la Sidam acquistò tutti i diritti della ILMA una volta che questa decise di uscire dalla produzione e distribuzione di figurine cartonate.

Quindi, analogamente alla serie della ILMA questa serie della casa di Grenoble consta di 64 figurine colorate destinate alla distribuzione attraverso i dispenser.

Le dimensioni sono standard (9,4 x6,4) ed il cartoncino abbastanza robusto e resistente, di grammatura elevata 2,16 grammi a figurina, tipo quello delle Cardmaster che però avevano una grammatura maggiore, comunque di tipologia ILMA.

All’epoca era disponibile l’album che andava richiesto al rivenditore oppure direttamente alla So.Di.M.A. 16, Rue Thiers – Grenoble inviando 1 nuovo franco pari a 100 “francs anciens) per le spese di spedizione.

Analogamente alla serie italiana, anche di quella francese, personalmente, non ho mai visto questo album, ne “de visu” né in aste o mostre del settore, per cui, chi ne avesse (fortunato lui) un esemplare, farebbe cosa gradita alla comunità dei collezionisti se ne inviasse una scannerizzazione, possibilmente pagina per pagina, ad una risoluzione di 240 dpi (per omogeneità con tutte le altre foto del sito) alla direzione del sito, prendendo contatti tramite la apposita sezione dedicata ai contatti.

La serie deve essere stata distribuita nel 1961 o al più tardi nei primi mesi del 1962 come una delle prime serie prodotte dalla casa francese su licenza italiana.

Come detto la serie è a colori. I soggetti delle figurine non sono fotografici ma sono disegni originali che hanno per tema, ciascuno un modello di auto.

Al centro di ogni figurina, in basso e riportato un cartiglio con la scritta dell’anno in cui l’auto fu prodotta.

2. QUALITÀ DELLA STAMPA

Complessivamente la serie è un po’ “rozza”, nel senso positivo del termine.

Questa rozzezza non le deriva dall’essere una delle prime serie prodotte e realizzate in Italia, sulla scorta delle figurine provenienti dall’oltremanica, ma da una scelta industriale tipografica ben precisa tesa secondo me a diversificare la produzione Sidam attraverso una produzione di “finta concorrenza”.

La qualità della stampa non è ottimale, almeno guardata con gli occhi di oggi, ma piuttosto semplice e di bassa resa cromatica, in quanto gli inchiostri impiegati sono opachi e poco “coloranti”, direi acquerellati.

C’è da dire che la serie fu, con estrema probabilità stampata in Italia dalla tipografia ILMA di Torino che ne aveva i cliché originali (della parte frontale).

In ogni caso i colori risultano essere leggermente più vividi e la figurina ha una patina decisamente più lucida rispetto alla serie targata ILMA.

Inoltre, in questa serie, rispetto a quella identica prodotta dalla ILMA di Torino, la qualità di stampa risulta essere decisamente più meticolosa ed i micro disallineamenti scompaiono del tutto e le figurine sono più nitide, più leggibili (ma questo secondo la mia visione delle cose non è un caso).

D’altro canto quello dei disallineamenti dei cliché di colore è un problema fisiologico nella stampa dell’epoca e solo un controllo attento e scrupoloso alla fonte permetteva una eliminazione immediata del pezzo contenete il refuso di stampa.

Evidentemente la policy tipografica della casa francese, anche perché aveva capitalizzato l’esperienza di ILMA e Sidam, era stata impostata ad una maggiore attenzione ai dettagli ed al controllo qualità, pur senza esagerare, tenendo conto che, in fondo, si trattava di figurine per bambini, mica di banconote a corso legale!!!!!!!!

Altra particolarità tipografica è il centraggio della componente stampata della figurina sul supporto in cartoncino, ovvero l’equidistanza della figurina dai bordi.

Analogo discorso per l’aspetto del centraggio della figurina che rispetto alla serie ilma qui viene molto contenuto e, quando presente, non è mai tale da proporre figurine talmente decentrate da risultare non collezionabili.

3. I SOGGETTI

Riguardo ai soggetti, essendo assolutamente identici, riporto quanto detto per la serie ILMA.

I soggetti invece sono eccezionali e rendono queste figurine degli autentici capolavori.

La prima cosa che salta agli occhi è che il tema dell’auto d’epoca è trattato come punto centrale della vita quotidiana, in tantissimi suoi aspetti, ma sempre con assoluta, grande ironia.

Evidente la volontà dell’editore di raggiungere un giovanissimo pubblico maschile, ma non accattivandosene l’attenzione solo grazie al soggetto “automobile”, ma anche attraverso il sistema della vignetta buffa, della situazione che fa sorridere, della paradossalità della scena!

D’altronde le auto sono tutte auto d’epoca e le auto “moderne” sono in assoluta, sparuta minoranza e la piu’ recente riprodotta è del 1954.

La vignetta non rappresenta mai una staticità espositiva ma una dinamicità del mezzo e delle persone che ruotano attorno al mezzo.

Non c’è nemmeno una figurina in cui l’auto sia senza un personaggio vicino e le figurine che rappresentano auto ed il solo guidatore, sono solo 21 su 64 ed in molte di queste compare un essere animato, cavallo, papera, cane o tartaruga che sia.

La figurina piu’ “popolata” è la figurina numero 15 dove compaiono ben sette personaggi!

Le situazioni comiche sono tantissime, si va dall’unico sasso in mezzo alla strada su cui punta diritta la ruota dell’auto (fig. 4) con un autista in improbabile bombetta sul capo in procinto di volare via, ai cavalli che sbarrano la strada al “bolide “e a 4 ruote con guidatore che chiede il permesso di passare (fig. 5), al toro che carica l’auto (fig. 7) con “fugone” del passeggero atterrito, alla pozzanghera regolarmente presa in pieno con conseguente spruzzata di fango su delle donzelle ben vestite in attesa sul ciglio della strada (fig.15), all’auto in folle discesa sul ciglio del burrone in cui per un pelo non e’ volata giù, con faccia piu’ che terrorizzata del passeggero (fig.24), al gagà di figurina 47 che fuori da un bar si scappella davanti ad una signorina che intende sedurre con la sua fiammante fiat 501 verde decappottabile!

Ogni figurina è il ritratto della società d’ inizio secolo fino alla metà degli anni ’50 circa.

In nessuna delle 64 figurine c’è una donna al volante!!!!!!

Le donne sono passeggere più o meno entusiaste, nei loro cappellini d’epoca variopinti, oppure sono oggetto di ammirazione o corte, dove a fare la corte, spesso sembra più lasciata l’auto che non il fascino del guidatore!         Altri tempi proprio!

I paesaggi descritti sono molto vari, montani marini campagnoli e cittadini, con leggera prevalenza per quelli della gita fuori porta, in campagna; quelli marini sono solamente tre, mentre solo nella figurina 10 è possibile riconoscere nella città percorsa dall’auto la città di Torino, visto che c’è una “Mole Antonelliana” sullo sfondo.

4. I COLORI

Le colorazioni sono molto varie ed anche se gli inchiostri, per scelta tipografica, non sono mai brillanti le figurine sono colorate in maniera abbastanza varia e non ripetitiva, con scelte cromatiche equilibrate e riposanti.

Non ci sono i toni cupi cari alle card master, qui l’impatto visivo è limpido, solare, anche se, ripeto, non squillante cromaticamente.

Belli i gialli e gli azzurri, soprattutto, mentre i verdi chiari, sono spesso monocordi.

5. I TESTI

Ogni figurina, nel retro riporta una ampia descrizione, posta in posizione centrale tra due linee che delimitano il campo dell’intestazione, sempre identico e quello del piè di pagina che contiene a fattor comune le indicazioni della società di distribuzione, le informazioni per richiedere l’album.

Ovviamente l’unico elemento non a fattor comune è il numero della figurina posto in basso a sinistra in un bel carattere grande ed in grassetto.

Sempre in grassetto è stampata la parte della intestazione.

Nel testo vero e proprio, peculiare di ogni figurina, è stampato in grassetto esclusivamente marca e tipo di autovettura, sempre accompagnato dall’anno di produzione.

Riguardo alla tipologia dei testi, essi appaiono molto ben sviluppati e comportano una descrizione tecnica abbastanza dettagliata, con i dati sulla cilindrata, tipo di motore, velocità massima raggiungibile e spesso anche la storia della vettura considerata ed accenni storici anche sulla casa costruttrice.

Nel complesso appaiono come “schede” tecnico-storiche abbastanza esaustive e ben formulate.

6. QUALCHE CRITICA

La serie non è ben bilanciata nella esposizione temporale delle auto.

Non si comprende per quale motivo la scelta editoriale non abbia premiato la consequenzialità temporale della produzione delle auto, così da fornire un quadro di sviluppo tecnologico, di design automobilistico ed anche di costume, che fosse naturalmente progressivo, mentre invece si registrano passaggi bruschi dal 1938 al 1951 al 1912, dal 1908 al 1935, dal 109 al 1954 al 1912 …un maggiore ordine sarebbe stato certamente piu’ auspicabile.

La so.di.m.a. non corregge alcuni errori di impostazione presenti nella edizione ILMA (distribuzione temporale progressiva delle auto, limitandosi e riproporre la serie ILMA tale e quale, portandosi quindi dietro tutte le criticità fatte notare per la serie ilma.

7. COLLEZIONABILITÀ

La serie è una bellissima serie, non impegnativa come numero di figurine e dalla reperibilità non semplice ma nemmeno impossibile.

Non ci sono particolari figurine introvabili e quindi iniziare questa serie da ampie possibilità di vedere il raggiungimento della agognata fine della raccolta in tempi non biblici.

La conservazione media delle figurine di questa serie è abbastanza elevata e quindi solo raramente ci si imbatte in figurine dalle gravi pecche di conservazione.

Rarissime sono anche le figurine da recupero, ovvero figurine staccate dal supporto nel quale all’epoca erano state incollate.

Abbastanza rare le figurine con timbri dell’epoca dei rivenditori o che fossero rese valida da un timbro del rivenditore per poi assicurarsi un premio.     Questo perché il fenomeno dell’incentivazione locale (decentrata) alla vendita è un fenomeno degli anni successivi.

Rarissime sono invece le figurine deturpate dalla mano dei bambini con disegni e scritte, fenomeno tanto deprecabile per il collezionista quanto estremamente interessante per l’osservatore del periodo storico del tempo delle cartonate, cui questa serie, appunto perché’ poco “sovrascritta” non presenta elementi di particolare valore.

Queste figurine hanno una quotazione abbastanza contenuta che può ovviamente variare in ragione del periodo storico, della richiesta, del venditore, della formula di vendita.

Diciamo che il valore di una bella figurina oscilla tra gli 0,80 euro ed i 2-2,5 euro se in perfetto stato di conservazione.

Una serie completa può avere un costo “medio” attorno ai 100 euro con punte alte sino a 120 o basse sino a 80 euro circa.

Il mercato su eBay è abbastanza fiacco e privo di spunti costanti, ma essendo una serie commercializzata in Francia non è facile reperire qualche cosa nelle fiere del settore o nelle fiere dell’usato, pur tuttavia può anche accadere.

Resta quindi la possibilità di sondare il mercato francese di eBay, non impresa difficile e, a volte simpatica!

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