P.N.F. - O.N.D.
SERIE FIGURINE/CARTE GIOCO
" GIOCO DI GUERRA"
(TITOLO DI FANTASIA)
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. ELEMENTI
Questa serie appartiene alla categoria delle figurine gioco, ovvero delle figurine nate non da collezionare ma da utilizzare come gioco da tavolo.
Qualcuno potrebbe obiettare che allora anche le carte da gioco napoletane o piacentine o milanesi appartengono a questa categoria, ma, respingendo l'obiezione, argomento che le carte da gioco sono una categoria talmente specifica da costituire "ordine" carte da gioco, sott'ordine "carte italiane", mentre queste presentate sono figurine realizzate e formalizzate come elementi di un gioco specifico, non quello delle carte tradizionali, tanto per capirci.
Quindi queste sono appartenenti all'ordine "figurine", sott'ordine "cartonate" famiglia "carte da gioco da tavolo".
Questa tipologia di figurine/carte era molto comune prima e subito dopo la seconda guerra mondiale, periodo storico a cui la serie presentata, appunto appartiene.
Anche le iscrizioni e la grafica posta sul retro non lasciano dubbi sulla databilità di queste figurine/carte, certamente realizzate in periodo bellico e quindi databili con certezza 1940-42.
La serie è stata editata a cura dell'opera nazionale dei dopolavoro (O.N.D.) e concepita come omaggio ai combattenti e, certamente distribuita anche in ambito civile, quindi non esclusivamente in quello militare o paramilitare (le varie organizzazioni di stampo politico dell'epoca fascista).
2. IL PROGETTO
Le figurine/carte da gioco sono realizzate secondo un particolare progetto che ne prevedeva l'impiego proprio come carte da gioco da tavolo, giocabile però senza ulteriori orpelli tipo il tabellone del gioco dell'oca, tanto per fare un esempio.
Erano piccole di formato, quindi, oggi, le chiameremo mignon o tascabili.
Le carte erano progettate per costituire un gioco a sé, non per scimmiottate con fogge differenti le carte napoletane o piacentine...
Certamente il gioco doveva comprendere una scatoletta, un astuccio di cartoncino ed assolutamente necessario foglietto di istruzioni del gioco per permetterne la giocabilità, che non è, come detto, immediata.
Il progetto prevedeva certamente 40 carte, perché in tutti i ritrovamenti fatti questo era il numero che ne scaturiva.
Certamente le carte presentano dei "valori" che vanno da 1 a 10 ma non tutti i valori sono rappresentati da egual numero di carte.
Diciamo subito che le carte con un titolo, un disegno ed un valore differente da tutte le altre sono 32.
Le rimanenti 40 carte del mazzo erano carte ripetute, doppione, come se nel mazzo ci fossero due cavalli di coppe...
Questo sembra improbabile ed invece è proprio così!
I valori ripetuti sono, abbiamo detto, 8 ed erano suddivisi in questo modo: 1 da 5 punti; - 1 da 6 punti; - 2 da 8 punti differenti tra loro; -
1 da 9 punti; - 3 da 10 punti di cui due uguali tra loro.
Così facendo le carte avevano i seguenti valori:
1 punto - 2 carte differenti tra loro;
2 punti - 5 carte differenti tra loro;
3 punti - 2 carte differenti tra loro;
4 punti - 3 carte differenti tra loro;
5 punti - 4 carte differenti tra loro ed 1 ripetuta (carro armato);
6 punti - 3 carte differenti tra loro ed 1 carta ripetuta (genieri);
7 punti - 3 carte differenti tra loro;
8 punti - 4 carte differenti tra loro piu' 2 carte ripetute (mas e sommergibile);
9 punti - 2 carte differenti tra loro;
10 punti 4 carte differenti tra loro piu' 3 carte ripetute di cui 1 carta (artiglieria contraerea) ripetuta due volte e l'altra (velivolo da caccia) ripetuta una sola volta.
L'unica cosa che lega i "valori dei punti" è la forza, il valore d'arma, ovvero la capacità bellica di arrecare offesa al nemico o di difendere le proprie risorse.
Certamente per permettere il gioco, sulle carte troviamo in alto una "v" puntata che sta certamente per "vince" ed in basso una "p" puntata, che sta certamente per "perde".
Nei cartigli bianchi affiancati a queste due sigle troviamo i mezzi o le armi o i terreni militari contro cui quella carta vince e perde.
Quindi possiamo presupporre che se l'artiglieria contraerea, valore 10 punti perde contro i velivoli da bombardamento a tuffo (valore 9 punti), il valore dei punti non necessariamente dava al gioco la priorità di presa.
Non ci è dato di conoscere l'ideatore del gioco, né il disegnatore delle immagini, né la tipografia e neppure, lo avrete capito come si giocava….
3. ASPETTI GRAFICO TIPOGRAFICI
Le figurine erano realizzate a mo’ di piccole carte da gioco tascabili ed avevano dimensioni 5 x 7,8 cm con angoli abbondantemente arrotondati.
Il supporto cartaceo era di un discreto cartoncino non pesantissimo e di probabile mescola grigia.
Sul fronte della figurina, con sfondo in verde pastello, troviamo, in posizione centrale, un cartiglio di dimensioni 4,7 x 5,2 all'interno del quale, priva di bordura, è posizionata l'immagine vera e propria, di cui parleremo più nel dettaglio nel prosieguo dell'articolo, mentre in alto ed in basso rispetto all'immagine, sono presenti due cartigli bianchi con una v puntata in alto ed una p puntata in basso all'interno dei quali sono riportate le categoria di armi che quella figurina vince o contro cui perde.
In alto su tutti il titolo della figurina, mentre in piè di figurina troviamo la scritta "vale 1" fino a "vale 10".
Sul retro una sequenza di "ruote" e "stelle", probabilmente simbolo le ruote del lavoro e le stelle del mondo militare, realizzare in bianco su sfondo granatino chiaro.
Al centro del retro delle figurine/carta troviamo un cerchio bordato di bianco e di granatino chiaro con ai lati, inscritti, due fasci littori (quale fantasia sublime!!!), poi, incolonnate le scritte: in alto P.N.F. (Partito Nazionale Fascista) ed in basso O.N.D. (Opera Nazionale del Dopolavoro, istituita nel 1925 dal fascismo), mentre al centro, con caratteri meno incisivi la scritta su due righe omaggio ai/combattenti.
4. I SOGGETTI
Ci siamo soffermati molto sulla composizione numerica del mazzo di carte/figurine, sulla giocabilità o meno del gioco, vedremo il valore collezionistico della serie, ma la cosa, certamente, più bella e più meritevole di sottolineatura sono i disegni, i soggetti, le vignette che danno alla serie la sua caratteristica di figurina.
In realtà sono 32 quadretti, tutti a sviluppo verticale in cui, detratti gli spazi dedicati alle cornici, ai cartigli ecc. ecc., lo spazio utile all'immagine vera e propria è di 4,6 x 5,4 cm.
Le scene rappresentate sono tutte assolutamente inerenti al titolo della carta/figurina che è posto in alto al centro.
Il colore è del tipo acquerello, quindi molto morbido e gradevole con una tendenza ai colori verdognoli aranciati, ma tutti molto soft.
Le chiazze di colore più intenso sono quelle rossastre aranciate delle esplosioni o delle bocche da fuoco in azione.
È proprio l'azione che è a fattor comune tra tutte le 32 immagini di cui la serie si compone.
Il colore di base del fronte delle carte, fuori dal cartiglio centrale dove è ricavata l'immagine, è di un verde chiaro, spento, morbido, molto neutro.
Le ambientazioni sono quasi tutte diurne anche se "lanciafiamme", "mas", "sommergibile", "mina marina", hanno ambientazione notturna.
Nel complesso 32 immagini di azione bellica molto suggestive e molto ben curate, di cui, però manca il soggettista autore, che certamente è uno solo, vista l'identità' unica del tratto dell'artista.
5. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Queste figurine/carte hanno certamente goduto di una grande distribuzione, all'epoca e quindi non dovrebbero essere poi troppo difficili da reperire e quindi avere anche un costo abbastanza contenuto a dispetto dell’età, oramai certificabile in oltre 70 anni.
Tuttavia al sottoscritto non è capitata una serie completa né di vederne copiose quantità nelle fiere di settore.
Forse per i rivenditori non sono mai state considerate figurine nemmeno le hanno mai trattate, ma su eBay si trova di tutto e prima o poi mi ricapiteranno a tiro, spero in una versione integra e completa in ogni sua componente (compreso il foglietto illustrativo).
A livello di valore la serie/mazzo dovrebbe essere commercializzata attorno a 35 - 40 euro.
Buona collezione!!!!!