MYLOR - MILANO
SERIE STORICA – 1961
(COWBOYS – PIRATI – PELLIROSSE)
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. INTRODUZIONE
Questa serie di 100 figurine suddivise nei tre argomenti in sottotitolo e già nota ai collezionisti per essere stata editata nel 1960 dalla ditta americana di dolciumi “American Chewing Corporation”, a supporto di gomme da masticare adatte a fare le “bolle esplodenti” (una delle cose più volgari della terra!)
Fu ripresa in modo integrale dalla ditta milanese produttrice, sino ad allora, di dispenser per le figurine e per i dolciumi.
Non ci è dato di saperne le ragioni, ma forse queste possono essere intuibili visto che come compare la Mylor a livello figurine scompare la American Chewing, a cui la Mylor aveva prodotto i dispenser per la distribuzione fino ad allora.
Azzardo nel dire che, di fronte alla intenzione della American di abbandonare la piazza italiana, la Mylor tentò di recuperare sostegno alla propria produzione di Dispenser acquistando i diritti su questa serie.
Non realizzò l’album che la American invece aveva come vanto e rieditò le figurine senza immetterne di nuove ma variando la numerazione a tergo e quindi la disposizione.
Va detto che questa serie è stata realizzata anche dalla F:lli GIUNTA di Milano (identica, stesse dimensioni e medesima realizzazione ed anche in un versione più piccola dimensionalmente da "LA GIULIA" di Gorizia che poi l’ha anche tradotta in tedesco, a supporto della esportazione di alcuni suoi prodotti verso la Germania.
Una figurina della "Serie Storica - Pellirossa" edita da "la Giulia" di Gorizia in formato ridotto.
2. IL PROGETTO
Il progetto editoriale era semplicemente professionale.
Una serie composta da tre serie concatenate tra loro anche se tempistica storica e località degli eventi erano completamente avulse, almeno quelle della serie dei pirati dalle altre due serie della raccolta che una certa contiguità spazio temporale invece ce l’hanno.
La serie, nella versione American Chewing si chiamava “Serie Storica” probabilmente perché nelle intenzioni della società americana che l’aveva ideata c’era, evidentemente l’intenzione o meglio la pianificazione di emettere una serie successiva alla prima magari di carattere geografico intitolabile “Serie Geografica” o via discorrendo.
Per quanto riguarda la produzione Mylor usare il termine serie storica è leggermente improprio perché tale termine era riportato solamente sull’album american mentre la serie Mylor non aveva l’album.
La serie, chiamiamola storica o meno, era composta di 100 figurine, ed era suddivisa in tre serie:
- Cowboys serie da 50 figurine;
- Pirati – serie da 30 figurine;
- Pellirosse – serie da 20 figurine.
3. IL PROGETTO TIPOGRAFICO
Le figurine erano cartonate di dimensioni particolarissime visto che misuravano 9 x 5,3 cm ed erano a sviluppo orizzontale in tutto l’impianto grafico.
Il supporto era un buon cartoncino di colore grigio, abbastanza resistente agli spiluccamenti e un po’ meno agli strappi, però di ottima qualità anche se non spessissimo.
Come già fatto per le Orvedo possiamo dire che, calcolando che una figurina cartonata standard (E.D.I.-Milano), pesa gr.2,17 x su una superficie di 61,75 cm quadri pari ad un peso per unità di superficie di 0,0351grammi, la figurina Mylor, pesa esattamente gr 1,25 grammi a fronte di una superficie di 50,35cm quadrati, con un rapporto peso superficie pari a 0,0248 grammi che ne farebbero una E.D.I. dal peso finale di grammi 1,53 contro i grammi 2,17, ovvero una figurina decisamente più leggera ma non tanto da non apparire cartonata a tutti gli effetti.
Sul fronte la figurina si presenta con un’ampia cornice bianca sul cui lato basso è riportato il titolo della figurina.
Al centro del lato frontale, posto all’interno della cornice c’è un disegno che rappresenta l’argomento principale trattato dalla figurina e sottolineato dalla titolatura.
Il retro invece era perfetto, ordinato e con tutti gli elementi giusti ed anche qualcosina di più ben bilanciati ed al posto giusto.
In alto a sinistra ben visibile il numero della figurina.
In alto a destra invece la scritta “”serie cowboys “oppure “serie pirati” oppure “serie pellirosse “.
Sotto, centrato, un titolo però più espanso rispetto a quello posto in fronte di figurina a volte addirittura su due righe e scritto con carattere grassetto o neretto che dir si voglia.
Subito sotto un testo in caratteri abbastanza minuti di circa 12-13 righe (non poche)!
Sotto il testo la parte dedicata alla casa editrice con tutti i dati correttamente indicati, compresi quelli relativi al copyright.
Sulla sinistra della figurina era posto un emblema per il riconoscimento immediato della serie, ovvero un disegno di un cowboy intento a lanciare il lazzo, o di un indiano o di un pirata.
Per completare l’aspetto tipografico dirò che gli inchiostri sono leggeri, matti (non lucidi) e che la realizzazione è tipica del fumetto a colori, sobria ed espressiva con tendenze quindi estremamente pastellate e, mi ripeto, sobrie.
Gli inchiostri erano di ottima qualità e perfettamente idonei al supporto.
Dopo oltre 50 anni non si notano lesioni al supporto provocate da una eccessiva acidità degli inchiostri, né, tanto meno, fenomeni di lettura fronte retro dovuta alla invasività ed alla eccessiva quantità di inchiostri utilizzati.
La stamperia o la tipografia prescelta fece un ottimo lavoro molto professionale e di gran qualità ed i tecnici grafici fecero scelte molto ponderate riguardo i colori.
Le figurine risultano tagliate molto accuratamente e sono pochissimi e di scarsissima entità i tagli fuori allineamento, così come sono rari i disallineamenti dei cliché, forse in questo i tipografi furono anche aiutati dalla relativa piccolezza delle figurine.
4. IL PROGETTO GRAFICO
Nessuna delle 100 tavole di cui la serie storica si compone sono firmate dall’artista che le ha create.
Ho osservato con attenzione le figurine per cercare di capire se siano state realizzate tutte dal medesimo artista e credo, pur concedendomi un ragionevole margine di errore, che le tavole siano frutto di un’unica mano.
Una mano molto abituata all’utilizzo di spazi ristretti, quindi certamente la mano di un cartoonist o di un fumettista, per dirla in modo nostrano.
Le scene rappresentate sono tutte estremamente ponderate sotto l’aspetto grafico e ben bilanciata è la presenza umana nei riquadri, che sono sempre trattati con il massimo pathos senza nulla togliere alla crudezza dei fatti descritti, impiccagioni, scotennamenti o pance infilzate, che dir si voglia.
Buona la ricostruzione degli ambienti d’epoca e molto ben mossi, sulle onde poderose, i vascelli dei bucanieri e delle loro vittime.
Perfette ed entusiasmanti le figurine d’azione, dove cavalli, diligenze ed urla alzano il polverone della battaglia, mentre tra le vele delle navi s’ode il fischio del vento ed il rombo dei cannoni e l’aspro odore della polvere da sparo si mescola con gli spruzzi salmastri del mare della Tortuga…
A stare dietro a questi “quadri” ci si perde….
Progetto grafico quindi assolutamente affascinante e per certi versi questa serie mi ha ricordato le bellissime tavole di Tancredi Scarpelli (che era un genio del disegno e non un fumettista) per la serie della alba Tortona dei navigatori esploratori e dei costumi, non senza ricordare a me stesso che quelle tavole nacquero per formati a 4 (diremmo oggi) e non per formati da figurina mentre il disegno delle figurine della serie storica è nato proprio per queste figurine.
I colori dominanti sono il bianco delle nuvole, delle vele e delle esplosioni, poi le terre sempre ben impiegate con una maggiore predilezione per un giallo pallido, peraltro molto caro anche ai coloritori delle storie texiane (Tex Willer) della Bonelli editore.
Belli i rossi e densi e pastosi gli azzurri, specie quelli presenti nella serie dei pirati.
5. IL PROGETTO STORICO
Ovviamente, trattandosi di figurine di ordine principalmente storico, la casa editrice ha cercato di inquadrare la tematica in un periodo storico ben delineato dando risalto, attraverso elementi singoli (leggi personaggi famosi od eventi importanti) al processo storico che avveniva sia per i cowboys (in realtà si tratta della conquista del west) sia per gli indiani (in realtà si traccia una brevissima storia indiana a partire dalla colonizzazione del nuovo continente) sia per i pirati (la trasformazione del fenomeno attraverso due secoli di storia).
Tuttavia nella versione di casa Mylor essendo la numerazione delle figurine completamente cambiata rispetto alla edizione America chewing Corp., quel poco di “consecutio temporum” si perde ed il progetto, sotto questo aspetto, si fa decisamente sconclusionato.
Il cambio di numerazione infatti è stato fatto non per migliorare il disegno storico delle vicende ma in maniera decisamente arruffata, dove il cambiamento è puramente fine a sé stesso, come a voler differenziarsi dalla primigenia edizione.
Questo cambiamento rende assolutamente fuori posto quanto avevo scritto per la recensione delle America chewing ovvero:
“i testi sono molto efficaci e realmente ci permettono di seguire l’evoluzione cronologica degli eventi per comprendere la situazione storica e l’evoluzione conseguente.
C’è insomma un rispetto del progresso numerico delle figurine con il trascorrere del tempo storico.
Rarissimi sono i casi in cui si deve tornare indietro rispetto alla figurina precedente”.
È evidente che in questo caso vale il discorso diametralmente opposto!
Le fonti principali, come detto, su cui basare il gradino di una scala storica su cui posizionare ogni singola figurina sono i personaggi.
Di seguito ne cito alcuni, tra i più noti, tanto per rendere l’idea: Kit Carson, I mormoni, Billy the Kid, John Weseley Harding, Calamity Jane, Wild Bill Hickok, Jasse James, Davy Crockett, Pecos Bill, Buffalo Bill , Pat Garrett, Pocahontas, Joseph Brant, Giubba Rossa, Moneka, Geronimo, Custer, Crazy Horse, Sitting Bull (che poi è Toro Seduto), Barbarossa, Morgan, Capitan Kidd, Barbanera, Jean Bart, Capitan Bavastro ecc. ecc., un intero mondo di avventura , sangue e morte.
Ci sono poi elementi storici precisi legati a grandi eventi, oppure semplici istantanee sulla vita dell’epoca, per rendere il quadro il più completo ed esauriente possibile.
Certamente questa serie risponde, in modo molto concreto, alla necessità di ampliare le conoscenze sui tre argomenti di pertinenza e lascia il lettore più che soddisfatto sia per l’aspetto grafico che per quello storico culturale.
6. DIFFERENZE CON LA SERIE AMERICAN CHEWING CORP.
Abbiamo detto che le figurine sono identiche alla serie della American Chewing Corp.
Sul fronte e nei testi, oltre che per il supporto di cartoncino.
Differente è la numerazione delle figurine, così come la iscrizione posteriore riservata alla casa editrice.
Di questa serie non è mai stato realizzato un album.
Sicuramente è più rara e meno diffusa della serie American Chewing.
7. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Questa è una bella serie che sarebbe bello possedere anche se si possiedono le quasi identiche (la differenza sta nel retro e non nel fronte) figurine editate dalla American Chewing Corp o dai F.lli Giunta di Milano.
La diffusione delle figurine Mylor non fu vastissima, poichè l’argomento, essendo didattico, non aveva possibilità, nel tempo, di trovare torve di accaniti collezionisti, come succede per calcio e ciclismo e quindi le figurine non sono per nulla facili da reperire e, comunque decisamente più complicate da recuperare rispetto alle American Chewing.
Il numero abbastanza limitato (100 figurine) rende la raccolta non proibitiva ma molto impegnativa sia sotto il profilo dei costi che della reperibilità.
I grandi rivenditori acquistano in genere piccoli lotti facendo così opera di concentrazione del “prodotto” per cui hanno poi una disponibilità di pezzi su cui il collezionista può basarsi per iniziare una raccolta.
È quindi una raccolta affrontabile e molto bella ed il completamento dovrebbe trovare soluzioni positive in tempi però medio lunghi.
Non mi risulta esistano figurine più rare o introvabili di altre.
Riguardo ai costi, sarebbero decisamente più alti di quello che sono se la domanda fosse più elevata, visto che non se ne vedono molte in giro, ma la realtà del collezionismo “didattico” è tale che contribuisce, con una domanda scarsa, alla scarsa disponibilità di pezzi e quindi li calmiera ed abbassa notevolmente.
Una singola figurina può andare sui 3-4 euro, ma il costo per unità scende molto, quasi si dimezza per acquisizioni di lotti più o meno consistenti.
Una serie completa può valere 200 – 250 euro, quindi un po’ di più rispetto alla quotazione delle American Chewing Corp.
Come consiglio a chi ricerca le Mylor dico che se vi dicono che non le hanno perché hanno le American Chewing, fatevi passare il mazzetto delle A. Chewing e giratele sul retro e sfogliatele.
Molti rivenditori non del mestiere le considerano tutte uguali e a volte le mettono assieme nello stesso mazzo!
A voi scoprirlo e smazzare via quelle giuste per voi!
Buona collezione