MILANIO LIBRI EDIZIONI
UNITED FEATURE SYNDICATE
SERIE
" LE FIGURINE DI LINUS "
1971
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. ELEMENTI - UNA NUOVA FRONTIERA
La rivista di Linus ha rappresentato, per innumerevoli motivi, una testata di riferimento per tutti coloro che amavano, negli anni '60, l'inizio delle prese di posizione di una sotto borghesia e borghesia giovanile non più fotocopia passiva delle generazioni genitoriali, cercando uno sbocco nelle idee kennediane di una "nuova frontiera", riviste, in seconda battuta ed in chiave europea, come smarcamento dall'oscurantismo ecclesiastico o dalla politica padrona della maggioranza o, forse anche, della maggioranza perbenista padrona della politica.
Certo quelli erano anni ferventi e noi, amanti delle figurine, allora appena all'inizio della pubertà, avremmo poi portato quelle idee sulle "barricate" ideologiche, ma non troppo, dei movimenti studenteschi sessantottini.
Charlie Brown e Snoopy non erano certo dei rivoluzionari, non avevano i baffi e non fumavano sigari cubani e, tanto meno, avevano mitra e bombe a mano, erano rivoluzionari solo perché era nuovo il loro mondo, perché avevano il potere nel loro mondo ed il loro mondo non andava oltre loro stessi, come mossa di suprema onnipotenza di stampo iper giovanile.
Quante strip sono contro il logoro mondo del dopoguerra, quello “meccartistico” della caccia alle streghe, dell'orrore con cui certe idee e certi personaggi furono fatti sparire con un paio di colpi di fucile o di pistola.
La nostra generazione, ma penso anche quella americana, seppur sempre distante dal nostro mondo e dalla nostra cultura, fu straziata da quello insensato ed in aspettabile svanire di speranze, di idee, di mondo nuovo e dei personaggi che le avevano portate avanti, il riferimento ai fratelli Kennedy (1963 JFK e 1968 Bob), a Malcom X (1965) e a Martin Luther Kink (1968) è quasi superfluo.
Ho vissuto personalmente quelle schifezze e ho sentito che l’inarrestabilità delle nuove idee era rimasta priva di leaders ma non era stata nemmeno scalfitta da quei colpi vili d'arma da fuoco.
Purtroppo la nostra vita è stata molto, troppo, scandita da bombe, stragi, attentati, quasi una caratteristica imprescindibile di quegli anni che furono, non a caso, definiti anni di piombo.
Charlie Brown, Snoopy avevano il loro mondo, ironico, infantile fino ad un certo punto, dotato, però, di una lente d'ingrandimento indirizzata a cogliere le falle del mondo “non loro”.
Erano personaggi a cui non si poteva sparare....
Io non credo che uno degli ultimi personaggi che Schulz ha introdotto nella sua saga, l'uccellino amico di Snoopy sia stato chiamato dal suo autore col nome, tutt'altro che comune di "Woodstock", così, solo perché fosse un bel nome!
Quel nome viene dalla omonima località in cui si tenne, nell'agosto del 1969 il festival canoro, momento culminante del movimento hippie non violento, rappresentativo della nuova frontiera sociale mondiale, la cui eco fu talmente forte da essere riproposto ogni 10 anni.
Già questo è un motivo per amare Charlie Brown ed i suoi adorabili e meravigliosi amici!
2. DALLA RIVISTA ALL'ALBUM
La rivista mensile Linus nasce nel 1965 ed è una bomba editoriale, quasi fuori del contesto immaginabile della platea teoricamente potenziale dei suoi lettori.
Ma chi la vuole sa bene su cosa stia lavorando, intuisce il suo potenziale e ne intravede il primario aspetto sociologico sulla gioventù frustrata dell'epoca.
Il successo che i lettori decretano si moltiplicherà negli anni e certamente nel 1971 i tempi erano maturi perché la rivista partorisse una delle sue iniziative più banali e di scarsa valenza innovativa, come il ricorso alle figurine.
Diciamo subito che le figurine sono certamente una forma commerciale per sfruttare il momento positivo dei personaggi della saga in ambito clientela della rivista e non solo.
Malgrado le intenzioni siano quelle di cassetta (ma in fondo lo sono tutte quelle creazioni editoriali di cui si ha certezza di auto sostentamento finanziario), le figurine ed il suo album vengono realizzati secondo uno schema progettuale antologico a temi e non come una mera riproposizione di strip, magari già ben note e pubblicate.
Forse non si tratta di una novità assoluta, ma certo il discorso della proposta creativa di Schulz, della sua poetica, viene affrontato in maniera critica, scomposto, affinché lo si possa analizzare frammentato, per immagini o contenuti, fuori dalle storie raccontate, dove parole ed immagini trovano una loro consacrazione extra contestuale.
Una sorta di "puzzle", una serie di "quadri ad una esposizione" che l'album ripropone dalle sue pagine ogni volta che lo si prende in mano e lo si fa vivere sotto i nostri occhi.
3. IL PROGETTO EDITORIALE - CONTENUTI
Quindi una antologia critica di frammenti a ricostruire un tutt’uno!
Non male per un progetto editoriale, bisognoso, altresì di una scelta super attenta delle singole componenti.
Di materiale ce n’è tanto e tanti sono gli aspetti da considerare; vengono scelti argomenti molto interessanti che ci fanno capire la progettualità di base della raccolta meglio di ogni discorso:
- Figurine con appendice di propaganda - 8 figurine non numerate;
- Figurine eccezionali e segrete - 7 figurine non numerate + Linus tessera + figurina jolly;
- Retrospettiva - 8 figurine;
- La psicoanalisi - 6 figurine;
- Help - 4 figurine;
- Palla di neve - 6 figurine;
- Insicurezza internazionale - 6 figurine;
- Serie del sorriso - 6 figurine;
- "Z" - 6 figurine;
- Hockey - 6 figurine;
- Il terrore del ghiaccio - 8 figurine;
- Anno geofisico internazionale - 5 figurine;
- Castagne - 5 figurine;
- I grandi condottieri;
- Era una notte buia e tempestosa - 7 figurine;
- Prima palla - 5 figurine;
- José Peterson - 6 figurine;
- Ira - 6 figurine;
- Gli insetti - 5 figurine;
- L'uomo di neve - 7 figurine;
- Il calcio - 8 figurine;
- Il barone rosso - 61 figurine suddivise in vari sottocapitoli;
- Propaganda politica - 4 figurine;
- Danze - 11 figurine;
- Poste e telegrafi - 8 figurine;
- Il pattinaggio - 5 figurine;
- Woodstock - 9 figurine;
- I travestiti - 7 figurine (sarebbe stato piu' giusto intitolare "i travestimenti" come riportato sul retro delle figurine);
- Ente Moda - 18 figurine;
- Personaggi sinistri - 6 figurine;
- Pro juventute - 7 figurine;
- Amore - 13 figurine;
- Arti e mestieri - 7 figurine;
- Felicità - 4 figurine;
- Le imitazioni di Snoopy - 7 figurine;
- Prurito alla schiena - 4 figurine;
- Ecco il risoluto salmone - 12 figurine;
- Settimana nazionale del gatto - 9 figurine;
- Serie del vento - 4 figurine;
- Lettere a Papà Natale - 3 figurine;
- Il puzzle - 15 figurine non numerate.
Complessivamente la serie si compone di 352 figurine:
- 320 figurine numerate cartonate leggere;
- 8 figurine doppie adesive non numerate;
- 1 figurina speciale tessera Linus non numerata;
- 1 figurina jolly non numerata;
- 7 figurine "eccezionali e segrete non numerate;
- 15 figurine puzzle non numerate.
Il curatore della serie aveva certo una gran passione per Snoopy, che, più che Linus o Charlie Brown, è il vero protagonista di questa pubblicazione, comparendo, da solo o con l'uccellino Woodstock in ben 175 figurine!
Forse c’è un po’ troppo disequilibro con gli altri personaggi.
Nota: nella gallery delle immagini, le figurine sono presentate secondo i frazionamenti proposti dall'album:
- Figurine con appendice di propaganda.
4. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI
Le figurine hanno dimensione 5,4 x 6,8 cm e sono a sviluppo sia verticale che orizzontale (205 verticali e 151 orizzontali).
Il supporto è un ottimo cartoncino di grammatura media molto elastico, resistente che se flesso e rilasciato "canta" nel suo ritornare in posizione.
La stampa è opaca, molto curata e assolutamente ben realizzata.
Precise e quasi senza errori i tagli che fanno restare le bordure ben equilibrate tra destra e sinistra ed alto e basso, segno anche questo di alta maestria e, soprattutto di buona cura e controllo qualità sulla produzione.
Le figurine non costavano pochissimo, perché nei pacchetti, commercializzati a 50 lire l'uno c'erano "solo" 5 figurine e 10 lire a figurina non era, per il 1971 un prezzo "popolarissimo", ma la giustificazione era certamente dovuta al fatto che si trattava di una pubblicazione quasi di nicchia, almeno nelle aspettative di base, rifacendosi allo stuolo degli abbonati e lettori della rivista "Linus" che non erano certo bambini ma studenti delle Superiori, delle Università, dei Laureati o Diplomati, o comunque impiegati nel mondo del lavoro fino ai 35 anni circa d’età.
5. IL RETRO
Il retro di questa serie di figurine è ben strutturato e risponde alle caratteristiche delle serie meglio organizzate, studiate e realizzate.
All'intestazione ampia "le figurine di Linus“ si accodano in senso verticale una numerazione (per le 320 numerate) molto ben visibile poi l'indicazione dell'editore e la data di pubblicazione.
Le figurine del puzzle finale non sono numerate volutamente, perché almeno resta il gioco di composizione della vignetta che la numerazione avrebbe affossato.
Meno bene, invece per le figurine adesive in cui ci sono delle ripetizioni poco accettabili anche in considerazione che queste figurine erano realizzate su un unico supporto velina sul quale erano predisposte due mezze figurine indipendenti (come le Serie “B" della Panini, tanto per capirci.
La mancanza di numerazione sia sull'album che sulle figurine e la presenza di semi figurine uguali genera non pochi casini nell'incollaggio sull'album.
6. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Il bello di questa raccolta è che le figurine si trovano e sono economiche.
Comprandole da singole si possono pagare da 1 a 2 euro ciascuna ma comperandole in blocco, nei mercatini, dai rivenditori si possono avere sconti anche del 50% sui prezzi su indicati.
Diverso è per le figurine segrete e speciali, perché non erano commercializzate e oggi sono decisamente più e costose da trovare.
Altrettanto rara è la Linus tessera che va posta al centro della pagina delle speciali.
In questo caso il costo è dato dal mercato ma siamo su un ordine di almeno 10 volte quello della normale figurina.
Una soluzione potrebbe essere quella di acquistare un album da recupero, molto ben fornito di figurine e poi procedere al "recupero", purché non càpiti come è capitato al sottoscritto di trovarci dentro tutte le figurine attaccate con il biadesivo ed allora ciao ciao recupero.... Ogni soluzione ha il suo rischio...
Nel complesso una bella serie che non ci si stanca di riprendere in mano e di goderla, a prezzi relativamente abbordabili, anche considerando che stiamo parlando di una pubblicazione di 47 anni fa….
Buona collezione