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I FIAMMIFERI - LE SCATOLE

L'ALPINA - TORINO

PICCOLA INTRODUZIONE ALLA RACCOLTA

 

SB BEETHOVEN 014

 

 

1. LA DITTA ALL'INTERNO DELLA STORIA DELL'INDUSTRIA ITALIAN DEL FIAMMIFERO.

La ditta "l'Alpina" di Torino era una fabbrica di fiammiferi dell'hinterland torinese, con sede a San Benigno Canavese, piccolo comune di circa 6 mila abitanti distante da Torino solo 20 km, a nord sulla via verso Ivrea.
La fabbrica è stata attiva dall'800 fino alla metà circa del XX secolo.

Nel Piemonte, proprio nell'Hinterland Torinese agirono molte fabbriche storiche che successivamente, per fusioni socetarie e per necessità di carattere indutriale finirono con il dar vita ad una serie si fabbriche sempre più strutturate ed efficienti di cui in questo escursus di immagini troviamo molte delle protagoniste:

La Luigi Medici (1854) con stabilimenti a Piobesi torinese e a Rivalta, fu forse la precorritrice, in grado di produrre anche le scatole e le immagini in proprio.
Ma se la ditta di Luigi Medici fu venduta ai francesi, il fratello Giacomo Medici trasferì le conoscenze acquisite in una nuova società a Milano che era, sotto il dominio asburgico all'epoca ed ebbe grande successo tanto che per avere maggiori spazi che al centro di Milano era impossibile avere, trasferì l'industria in quel di Magenta, avendo acquisito lo stabile della dismessa dogana austriaca, facendo di Magenta la capitale italiana del fiammifero per oltre 50 anni.

Contemporaneamente in piemonte e precisamente a Moncalieri, l'industriale Ambrogio Dellachà  fonda la sua ditta di fiammiferi e affini e la porta a divenire una fabbrica di grande successo.

L'anno della svolta è il 1898 in cui le 13 più importanti produttrici di fiammiferi italiane si riuniscono dando vita alla Società Anonima Fabbriche Riunite Fiammiferi Milano S.A.F.R.F.M. che a sua volte diviene nel 1932 la Società Azionaria Fabbriche Fiammiferi e Affini S.A.F.F.A., mutando nel 1937 la società senza mutarne la denominazione sostiuendo ad "Azionaria" il termine "Anonima" (Società Anonima Fabbriche Fiammiferi Affini).
Passata nelle mani difacoltosi imprenditori finanziari,tra cui Sindona e la Bonomi Bolchini (postal Market e Mira Lanza) subì ulteriori tracolli sino alla sparizione del marchio nel 2002.

Questa la storia del fiammifero in Italia

La  produzione italiana è stata certamente tra le più interessanti e ricche di serie ben organizzate del panorama.
Nelle raccolte che presentiamo su questo sito, sono presenti  un po' tutte le società che abbiano sopra nominato e quindi la rassegna riveste particoloare interesse.diverse realizzazioni di questa ditta di fiammiferi.

Non sono un intenditore ma ritengo che la gran parte delle produzioni dell'Alpina presentata sia una produzione del '900 e non dell''800.

Comunque è una esperienza che, per chi non colleziona fiammiferi o meglio le scatole dei fiammiferi, ha certamente il crisma della novità e il sapore di tempi molto distanti dai nostri.

 

2. LE COLLEZIONI PRESENTATE

CIò che è disponibile alla visione non saprei dire che fetta rappresenti di produzione di questa importante casa di produzione di fiammiferi, dato che non sono "del mestiere" ma solo  un appassionato di recentissima a cquisizione a questa particolare tipologia di raccolta.
Certamente ho la convinzione che si tratta di una parte non estesa, ma di una fetta abbastanza limitata del prodotto e che quindi rappresenti solamente una parte non consistente della produzione.
Ma avrete letto di come sono venuto in possesso di queste immagini e quindi capirete bene la mia ingnoranza in materia.

Come tutte le raccolte, anche questa presenta diversi titoli con diverse tipologie di periodo di produzione, di argomentazioni, di soggetti, di forma del contenitore che poi influenzava anche l'immagine.
Non entro da semi incompetente dentro ciò che non conosco.
Conosco però il linguaggio con cui queste immagini ti parlano e quindi sono sicuro che basterà il giusto approccio per raggiungere una grandissima soddisfazione!

Le serie in raccolta, che sono molto varie per composizione numerica, indicandole in linea generale con titolo ancorasono:

Monumenti blu;
Costumi;
Scene e costumi d'Italia;
La libia;
Scene miste - pattinatori;
Scene olandesi;
Personaggi famosi;
Ritratti femminili;
Venezia

La serie nettamente più corposa è la "Monumenti blu" che si compone di almeno un centinaio di scatole con due vedute per scatola, altre serie o erano piccole oppure sono raccolte ancora troppo acerbe e di poco impatto collezionistico.
Sicuramente molto interessante, anche per l'aspetto culturale, la serie che ci presenta una discreta sequenza di immagini di personaggi storici, famosi in moltissimi campi, tanto da attrarre molto il sottoscritto che è appassionato di storia in generale.

Estremamente interessante la serie dedicata a ritratti di bellzze dell'epoca, che ci fa pensare molto su come siamo evoluti non solo negi costumi sociali ma anche a livello fisico e, tantissimo nella abilità di modificare le fattezze del viso con accorgimenti sempre più marcati, ma sempre meno evidenti, quindi possiamo accorgerci del cambiamento, nel tempo delle mode e delle visioni del concetto di bellezza muliebre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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