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EDIZIONI "MARCA GALLO" - MILANO

SERIE

“ ITALIANI ILLUSTRI ”
(TITOLO DÌ FANTASIA)

FIGURINE

PRESENTAZIONE

 10 RAFFAELLO GALLO F

1. PREMESSA

Questa serie deve essere datata attorno agli anni 1937-39, quindi in quegli anni che precedettero l'entrata in guerra dell’Italia fascista (o meglio governata dai fascisti) perché il prosieguo delle vicende belliche mostrò, alla storia, quale fosse il dissenso del popolo italiano nei confronti di un regime che, seppur qualche cosa di buono avesse fatto (nella sua fase iniziale tenendo a mente che il motto "il fine giustifica i mezzi" non mi trova affatto concorde), si era andato sempre più deteriorando finendo col diventare una liberticida caricatura di se stesso, auto referenziante e portando il paese fuori dal contesto delle nazioni con le quali l’Italia aveva combattuto, nel primo conflitto mondiale, non per conquiste territoriali, ma per completare l'opera del risorgimento e per stabilire quei confini naturali che erano la legittima aspirazione dei padri del risorgimento.

Erano tempi di autarchia, in cui "il noi" veniva prima di tutto, in cui l'impero era una realtà costosa e per nulla produttiva, necessaria solamente a dimostrare che "noi" non eravamo meno di "loro".

Troveremo in questa serie di figurine tutto quello che abbiamo sfiorato (non casualmente) in questa premessa.

 2. IL PROGETTO

Il progetto era semplice, come dovevano essere semplici quei tempi, nella loro assoluta complessità morale.

Come tutte le cose del tempo, non si muoveva paglia, in questo paese che non fosse approvato, se non addirittura "spinto" dai "politici" del regime che avevano un ben preciso piano per il futuro e che da anni avevano iniziato una sorta di lavaggio del cervello della gioventù italiana fatto di iniziative, tutte politicizzate e prive di ogni forma di "variante" che, non dico potesse contenere un barlume di voglia, di aspirazione a qualche cosa di diverso, figuriamoci se, men che mai, fosse stata capace di esprimere il dissenso o, più semplicemente, un diverso modo di concepire l'educazione e il rispetto della libertà di circolazione delle idee.

Con l'obiettivo di "militarizzare" la gioventù italiana, concetto che va preso in senso lato, non solo per l'uso delle armi, ma, soprattutto per la formazione militare che pretende il rispetto degli ordini e della gerarchia, la comunità di intenti, l'aggregazione e quindi formalmente diversi ed intimamente identici, i giovani furono suddivisi in organizzazioni differenti per età e sesso.

Citiamo solo per cultura: "Figli della lupa", "Balilla escursionisti", "Balilla moschettieri", "Avanguardisti moschettieri", "Avanguardisti mitraglieri" (con più o meno analoghe categorie per bambine e ragazze), persino a livello universitario c'erano i "Gruppi Universitari Fascisti "(G.U.F.).

Tutto era finalizzato, persino le figurine servivano ad esaltare l'appartenenza alla patria.

Sembra esagerato?

Bene, non credo, proseguiamo e vedremo e capiremo di che cosa stiamo parlando.

La serie abbiamo detto, era semplice: 60 figurine per celebrare le personalità italiane della storia, intendendo per italiano anche quanto appartenente al mondo latino, riportato in grande auge dal regime come momento in cui l'italico popolo aveva messo sotto Europa Africa ed Asia minore...

3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI

Le figurine avevano la dimensione piuttosto ridotta di cm 4,5 x 7, ma non minimale, ed erano tutte concepite a sviluppo verticale.

Il supporto era cartonato leggero di mescola chiara.

Il retro era privo di scritte.

Le figurine della serie erano numerate frontalmente.

Un cartiglio di 4 x 5,4 cm contornato di una riga spessa color seppia scuro era posto in alto a distanza di 2 - 2,5 mm dall'alto e all'incirca dalla stessa distanza a destra e a sinistra lungo i lati maggiori.  

Ne conseguiva che sotto questo cartiglio, dove era la figura, restavano circa 1,4 cm bianco crema in cui erano riportati nome e cognome della personalità raffigurata, poi, sotto, una breve descrizione del suo campo ed in terza riga le date alfa ed omega della loro vita.

 sinistra all'altezza della seconda riga (quindi in posizione laterale ma pur sempre centrale era posto il numero della figurina.

Con caratteri piccoli, sul piè di figurina le scritte "ed marca gallo" e "pro. Riservata".

Le immagini riportate erano, ovviamente tutti disegni, anche per personaggi ancora all'epoca relativamente coevi di cui si poteva disporre di una immagine fotografica.

Ma questo deve essere letto come un pregio del progetto grafico, dato che conferisce alla serie una sua apprezzabile continuità stilistica di espressione.

I personaggi in raccolta sono ritratti secondo le pose più famose e conosciute degli stessi, cercando quindi una immagine stereotipata piuttosto che una meno nota o meno impiegata a livello diffusione di massa.

La qualità della stampa è ottima anche se i colori scelti dal bozzettista sono spesso tendenti allo scuro con predominanze verso i bruni, i verdi e gli ocra, sempre però nella tonalità più grave.

A questo stereotipo si differenziano le prime quattro figurine che sono di colori tenui e pastellati, chiare e di stampo, mi si consenta, un po' troppo "femmineo".

4. I SOGGETTI

Esauriti gli aspetti "tecnici ci addentriamo ora nella descrizione della serie relativa al suo contenuto: i personaggi illustri rappresentati:

In primis asserviamo che questi possono essere divisi in grandi famiglie:

  • 15 letterati (Cicerone - Virgilio - Dante - Petrarca - Ariosto - Tasso - Machiavelli - Foscolo - Alfieri - Goldoni - Vincenzo Monti - Manzoni - Carducci - de Amicis - D'annunzio);
  • 4 scienziati (Galileo - Galvani - Volta - Marconi -
  • 7 pittori e scultori (Donatello - Raffaello - Tiziano - Leonardo - Michelangelo - Bernini - Canova);
  • 7 musicisti (Paganini - Bellini -Rossini - Donizetti - Verdi - Puccini - Mascagni);
  • 4 padri della patria (Silvio Pellico - Cavour - Garibaldi - Mazzini);
  • 5 navigatori (Marco Polo - Andrea Doria - Morosini - Colombo - Vespucci)
  • 18 eroi e militari (Cesare - Ottaviano Augusto - Galliano - Toselli - Arimondi - Oberdan - Battisti - Damiano Chiesa - Fabio Filzi – Tahon di Revel - Nazario Sauro - Francesco Baracca - Cadorna - Diaz - Badoglio – Graziani - Costanzo Ciano - Antonio Locatelli.

Ora, va bene che noi italiani siamo stati definiti proprio dal fondatore del fascismo "un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori", ma, insomma, nell'elenco su riportato c'è più di qualche cosa che non va bene.

18 rappresentanti di militari ed eroi contro i 7 musicisti pare un assurdo!

Ci mancassero i musicisti......Vivaldi??- Albinoni - Boccherini - Cherubini - Cimarosa - Leoncavallo - Monteverdi - Pergolesi - Respighi - Salieri - Benedetto Marcello - Scarlatti, non sono nomi da estrudere!!!

Vogliamo parlare dei letterati? 15 non sono pochi ma ragazzi e Giacomo Leopardi??? Collodi, Salgari, Pirandello, Tommaseo, Pascoli????

Tra i pittori e gli scultori (molti sono stati anche architetti) stride la mancanza del Palladio, il più grande tra gli architetti italiani, quella di Leon Battista Alberti, senza contare la mancanza di "pennelli" come Giotto, ho detto Giotto, Sandro Botticelli, Mantegna, Masaccio, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Caravaggio, ho detto Caravaggio!!!!!

Una assenza particolarmente strana appare quella relativa agli eroi del primo risorgimento...ci sono quasi tutti, i più importanti, meno Vittorio Emanuele II che, per una serie edita, monarchia Savoia regnante, non mi pare una dimenticanza quanto, piuttosto una precisa volontà di non inserirlo, un voluto insulto a Casa Reale, proprio perché perpetrato verso il più importante dei re di Casa Savoia, uno dei veri Padri della Patria!

Tra gli scienziati segnalo la mancanza di Antonio Meucci, di Cassini, di Schiapparelli.

E poi via su non c’è nemmeno una donna, avrebbero potuto inserire Sibilla Aleramo, Grazia Deledda, Artemisia Gentileschi tra gli artisti,

Mancano eroi popolari come Pietro Micca e tutti i condottieri medioevali e pre rinascimentali, mancano i santi come San Francesco, Santa Chiara, Santa Rita da Cascia, San Domenico, Sant'Antonio da Padova, Sant'Agostino ecc ecc..... Non sono italiani solo perché portavano un saio?

Mi disturba e non poco che, tra gli illustri italiani di sempre ci sia un Galeazzo Ciano e non ci sia un Antonio Fogazzaro o un Francesco De Santis....

Troppi militari legati alle avventure coloniali, troppi nomi che contrastano tra di loro: se metti Diaz? Però allora non mettere Cadorna, uno vincitore l'altro perdente o quasi....

Insomma la lista dei presenti tradisce in toto la mentalità militaresca, bellicosa e "imperiale" del regime che approvò questa opera.
 

5. I TESTI

Come abbiamo visto i testi non ci sono e le uniche informazioni sono lapidarie (nel vero senso del termine) e poste sul fronte delle figurine.

6. ASPETTI COLLEZIONISTICI

Questa serie ebbe una sua discreta diffusione nel periodo in cui fu disponibile alla vendita.

Non c'è una specifica indicazione sul sistema di distribuzione e vendita, ma siamo abbastanza propensi a dire che le figurine furono commercializzate tutte in blocco e questo anche in funzione delle disponibilità di mercato che spesso presentano la possibilità di un acquisto della serie intera piuttosto che di figurine singole sciolte.

A volte si è notata una vendita a livello informatico anche di pezzi singoli ma provenienti da un giacimento piuttosto corposo, ovvero una contro prova della tipologia suggerita di distribuzione e vendita

Se intera la serie può essere acquistata su valori tra 60 e 90 euro, qualche volta ancor meno.

Come sempre...

Buona collezione!!!!!

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