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EDIZIONI DUCALE - MILANO

SERIE

DISCHETTI CARTONATI CALCIATORI 1965-66

FIGURINE

PRESENTAZIONE

                    00 CAGLIARI SQ F         00 CAGLIARI SQ R

 

1. PREMESSA

Ho pubblicato questa serie, quando era ancora un po’ acerba o, se volete, non del tutto matura per essere pubblicata priva di qualche dubbio e di qualche mancanza dovuta a ricerche ancora parzialmente in atto.

Tuttavia, vista la particolarità e la bellezza di questa serie, che appartiene a pieno titolo alla schiera delle figurine cartonate, pur avendo un formato poco utilizzato nell’ambito di questo genere di figurine, ho deciso di anticipare un pochino i tempi di pubblicazione.

Ovviamente questo comporta qualche figurina mancante e una presentazione non del tutto completa e soprattutto non in grado, in alcune argomentazioni, di “darci dentro”, così come si può fare quando la materia è tutta completamente disponibile davanti agli occhi e nella mente di chi la deve “presentare”.

Ecco perché in premessa mi prendo i miei tempi per fornirvi una presentazione più completa ed efficace, ovviamente da aggiornare a mano a mano che nuove informazioni verranno alla luce.

2. IL DISCHETTO CARTONATO

Le figurine hanno in sé una sola cosa, la rappresentazione di una immagine.

Questa ovviamente può essere sempre su di un piano “cartesiano”, ovvero base per altezza, priva di spazialità tridimensionale, altrimenti sarebbero pupazzi, soldatini, piccole statuette ecc. ecc.

Abbiamo visto come alcune tipologie di figurine (le fustellate) riuscivano a simulare la tridimensionalità per diventare quasi delle strutture verticali (le Althea Cremifrutto ecc.) oppure addirittura scenari con più piani di profondità (le Lasco).

Nel campo delle figurine tradizionali, da utilizzare collezionandole solo sul piano orizzontale abbiamo trovato le classiche forme rettangolari o quadrate e le dimensioni piccole (3,5 x 4,5) e/o le dimensioni grandi.

Esiste poi tutta una serie di “figurine circolari”, a forma di dischetto, già in voga negli anni ’30 – ’40 che per lo più erano di metallo non nobile né raffinato (latta), sia a colori che in bianco e nero.

Nel campo dei “dischetti” troviamo però anche il cartoncino come materiale di supporto, anche se in proporzione decisamente inferiore a quello metallico.

Tra le case che si cimentarono in questo genere di produzione annoveriamo la V.A.V. di Verona con la bella serie di dischetti cartonati dedicati al ciclismo e la Baggioli, oltre che la “Ducale” editore in Milano, appunto.

La qualità del supporto, la bellezza della grafica adottata ed anche le dimensioni, fanno della serie della Ducale, certamente la più bella in assoluto tra quelle di questa particolare ed affascinante categoria di “figurine cartonate”.

3. IL PROGETTO EDITORIALE

L’impiego della forma a dischetto anziché della tradizionale forma a quadrilatero, si presta tranquillamente sia ad essere impiegata per figurine sciolte che a figurine da incollare su un album.

I tecnici della Ducale puntarono su dischetti sciolti, ovvero privi di un album raccoglitore ed in base a questa scelta diedero, nel progettare l’aspetto grafico della serie, particolare importanza anche al retro del dischetto, destinato a divenire parte utile, visto che non doveva essere incollato.

Sempre la forma non impediva, assolutamente, al progetto di essere ampio ed esaustivo del panorama del campionato di calcio italiano del 1965-66.

Ovviamente la mancanza di un album rende oggi abbastanza difficile comprendere la reale e definitiva estensione numerico - quantitativa del progetto editoriale.

Abbiamo sì dei punti di riferimento importanti, uno su tutti, quanto contenuto nella figurina della “squadra”, dove troviamo riportati gli 11 giocatori (nomi, numero ed immagini) di cui poi esisterà anche il dischetto singolo.

Questo ci porterà a determinare in 11 +1 = 12 x 18 = 216 il numero minimo di dischetti componenti la serie.

Tuttavia esistono anche dischetti dedicati a calciatori che non sono compresi all’interno degli 11 presenti nel dischetto squadra, sia che questi dischetti riportino il calciatore come numero 12 oppure non riportino affatto il numero.

È per questa “eccedenza agli 11 canonici di ogni squadra che abbiamo due certezze:

  • Il numero delle figurine della serie è certamente superiore alle 216 singole unità;

  • Non abbiamo possibilità di sapere l’effettiva, reale e definitiva consistenza numerica della serie.

A parte questa incertezza, peraltro presente in moltissime delle collezioni non numerate progressivamente in cui compiano delle “eccezioni”, questo progetto rappresenta una realtà, veramente significativa nel panorama delle figurine dedicate al campionato di calcio di serie”A”.

Una certezza ulteriore che abbiamo (amo le certezze, anzi, tutti noi amiamo le certezze) è che i dischetti non potevano essere distribuiti attraverso i dispenser, per cui la distribuzione era fatta attraverso bustine visto che il prodotto non si accompagnava a dolciumi ed affini.

                                           BUSTINA B                   BUSTINA A      
                                                

4. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI

Le dimensioni del dischetto erano di 5,3 cm di diametro.

Il cartoncino di supporto è di qualità decisamente ottima il che permetteva alla corposità del dischetto di non essere troppo spessa, pur mantenendo caratteristiche di resistenza all’usura.

Questo aspetto si evidenzia col fatto che i dischetti della Ducale, se tenuti in mano e tamburellati, pizzicati, emettano un bel suono armonioso e compatto, come quello di un cartoncino tra i raggi di una bicicletta ….

Il fatto poi che le “figurine” non avessero degli spigoli vivi, unito alla qualità del supporto di cui abbiamo appena detto, ci consegna oggi le rare figurine della Ducale in stati di conservazione mediamente molto elevati e ben superiori a molte serie coeve.

La qualità di stampa è abbastanza raffinata e precisa e pochi sono i dischetti che presentino anacronistiche sovrapposizioni dei colori o tagli imperfetti.

A tal proposito va detto che i dischetti non erano ne’ fustellati, ovvero non dovevano essere tirati fuori da un fondo, che poi andava gettato, ne’ erano da ritagliare con le forbici, ma erano già perfettamente tagliati dalla tipografia; a prova di ciò vediamo che la circonferenza del dischetto presenta un taglio netto preciso che solo una macchina tagliatrice con lama circolare può conferire.

Gli inchiostri utilizzati erano “matti” e la figurina non appare trattata per avere una lucentezza ulteriore, tuttavia i dischetti sembrano più brillanti del normale e questo fenomeno è certamente dovuto all’ottima qualità del cartoncino che si presenta decisamente molto levigato e poco poroso il che gli fa riflettere la luce in maniera decisamente ottimale e conferendo alla figurina un aspetto quasi patinato che assolutamente non ha.

Graficamente le figurine risentono di una progettazione seria e univoca basata su due standard tipografici:

  • Il dischetto “squadra”;
  • Il dischetto “calciatore”.

Il dischetto “squadra”

Di pari diametro di tutti gli altri dischetti della serie, si tratta di 18 dischetti dedicati alla squadra nel suo insieme.

I grafici della Ducale non inserirono, all’interno di un tondo centrale l’immagine classica della squadra schierata in campo, come da tradizione per questo tipo di figurina, ma optarono per un dischetto in cui comparissero 11 immagini dei titolari della squadra (le stesse immagini poi ingrandite sui “dischetti calciatore”).

Al centro in piccolo tondo era posizionato il portiere, in una corona circolare di 3 mm di spessore il nome e la ragione sociale della squadra (ad esempio u.s. Foggia) e poi una corona circolare di 1,5 cm sezionata in 10 “spicchi” all’interno dei quali troviamo le immagini dei 10 rimanenti titolari della squadra (quelli che non potevano usare le mani per giocare).

A concludere poi un piccolo bordo di 2mm di spessore di colore nero.

Il retro era graficamente un capolavoro, studiato per ogni singola squadra, nei colori e nei dettagli, mantenendo una impostazione di base uniforme, con un tondo centrale in cui era riportato il numero 1 ed il cognome del portiere e poi in 10 spicchi ricordanti il gladio romano il numero ed il cognome del calciatore.

Il dischetto “calciatore”

L’immagine del calciatore è sempre a mezzo busto ed è posta al centro del dischetto.

Il tondo con l’immagine del calciatore ha un colore di fondo che varia da squadra a squadra ma è sempre unico all’interno di una squadra.

Il colore più spesso utilizzato è l’arancio tenue ma anche un bellissimo e raro giallo “evidenziatore” seguito dal classico azzurro cielo.

Comunque si tratta di fondi artificiali, tipografici e non fotografici.

Il tondo centrale è sempre circondato da una corona circolare di due millimetri di spessore di colore bianco, sempre bianco.

Oltre questa corona troviamo una ultima, ulteriore corona circolare dello spessore di mezzo cm dedicata alla definizione del colore della società e comune solo agli 11 o più calciatori della squadra (questa cornice, come abbiamo visto non è presente nel “dischetto squadra”).

Le squadre “monocolore” tipo Napoli Torino e Fiorentina hanno una cornice di un colore unico ed altrettanto le squadre in cui il bianco è una componente non determinante del colore sociale (Lazio e Brescia), peraltro già presente nella corona circolare interna, sempre bianca.

Comunque una differenziazione dei colori della cornice che rende facilmente identificabile la squadra di appartenenza del dischetto.

Sempre rimanendo nel campo dei dischetti “calciatore”, è particolarmente curato il lato “b” dello stesso, molto bello e ben studiato graficamente.

Ogni squadra è “trattata” in maniera originale e unica.

Gli elementi a fattor comune sono:

  • Un cartiglio nella parte alta del dischetto con il nome della squadra;
  • La presenza dello stemma societario, oppure di un simbolo che si rifà alla squadra oppure alla città, senza “fissa dimora”, ovvero non piazzato sempre nello stesso punto del retro (uniche eccezioni Napoli – che ha una silhouette di un calciatore (?) e il Foggia che non ha proprio nulla);
  • Una fascia, anche questa dal posizionamento variabile, in cui sono riportati il numero (non sempre) ed il cognome del calciatore.

5. I SOGGETTI

Qui abbiamo non molto da dire se non che le scelte fatte, relativamente agli 11 titolari, sono assolutamente scelte credibili e realistiche (non compare nessun signor nessuno e nessun emergente sconosciuto).

Inoltre non ho registrato nessun errore di persona o cognome errato, il che testimonia di un progetto serio sia sotto l’aspetto già ponderato della grafica sia sotto il profilo dei contenuti, precisi, meticolosi e realistici.

Deve essere stato questo aspetto proprio quello che ha portato la Ducale a produrre dischetti anche per le “riserve”, ovviamente non inserite all’interno del “dischetto squadra”, a volte riportante il numero progressivo, a volte prive di numero.

E’ proprio di questi soggetti che non abbiamo ancora la completezza dell’elenco e della entità numerica esistente in raccolta.

Non ci risulta che tra i dischetti squadra ed i dischetti calciatore ci sia qualche mancanza, ovvero dovrebbero essere stati realizzati tutti e 216 gli esemplari di base.

6. I DISCHI SORPRESA

All’interno delle bustine contenenti i dischetti la Ducale, probabilmente con somma parsimonia, aveva previsto di inserire anche dei dischetti di pari diametro detti “disco sorpresa” che, una volta raccolti nel numero di 20 dovevano essere spediti alla Casa Editrice per ricevere a casa l’oggetto riportato sul fronte del dischetto, ovvero un traforo.

Quasi certamente sui dischetti c’era solo l’immagine del traforo che quindi era l’unico oggetto disponibile anche perché, altrimenti raggiungere 20 disco sorpresa dello stesso premio, in presenza di altri premi era impresa veramente ardua.

La storia ha voluto che uno di questi desideratissimi dischetti sia arrivato fino a noi per raccontarci la sua storia.

                                   DISCO SORPRESA F                          DISCO SORPRESA R


7. ASPETTI COLLEZIONISTICI

È una delle serie più affascinanti tra le cartonate, vuoi per la forma inusuale dei supporti, vuoi per il mistero che circonda la casa editrice, vuoi anche per il periodo (quel 65-66 che è quasi al bordo storico superiore del fenomeno delle cartonate), vuoi per la realizzazione molto studiata e ben realizzata dei contenuti della serie e l’ampiezza del progetto, ben esaustiva del panorama del campionato di calcio di quella stagione sportiva.

Una serie di concause che da sole non possono giustificare un fascino…esattamente come un bel sorriso, bel corpo, bei fianchi e belle gambe fanno di una donna una bella donna ma non, necessariamente, una donna di fascino…

Il fascino è qualcosa che non si spiega, ma c’è!

Prendere in mano un dischetto della Ducale e poi uno della Baggioli comporta due sensazioni del tutto diverse, tipo una bella giornata di luglio ed una uggiosa giornata di novembre… mi sono spiegato????

Approcciarsi a questa serie è, oggi abbastanza da folli.

Le figurine sono rare, non si trovano che piccole schegge uscite chissà da dove e anche poco conosciute al mondo dei rivenditori che, a similitudine per le Rasa 62-63, sconosciute e sempre confuse con le Orvedo a cui nemmeno somigliano molto per immagine e formato … eppure …, le confondono, chi sa poi per quale strano motivo, con le più note (ed anche molto impresentabili) baggioli.

Una impresa, dunque difficile da sostenere e da portare a termine negli anni.

Difficile anche da sostenere economicamente perché il rivenditore professionale od occasionale spesso spara con “la Berta” e senza prendere nemmeno “la mira” …

I più seri, pur sapendo che i dischetti sono rari più delle figurine sanno anche che il numero dei collezionisti appassionati di dischetti è sempre decisamente inferiore a quello delle tradizionali figurine quadrilatere … e quindi sanno bene che sparare prezzi fuori portata non rende il prodotto vendibile ed il rivenditore professionale vuole vendere non stupire e far fuggire il collezionista.

Il rapporto paritetico, per ora, tra domanda ed offerta, fa sì che, alla fine, il valore commerciale delle “Ducale” è quello di una figurina “normale” ovvero tra i 3 ed i 5 euro.

Non mi risulta esistano dischetti introvabili o assolutamente rari.

Certamente queste figurine particolari hanno un buon “appeal” nei confronti degli “odiati” collezionisti monotematici (tutta Juventus tutto Milan ecc. ecc.) che hanno fatto sì che recuperare dischetti delle squadre più tifate è sempre più difficile rispetto alle meno blasonate ….

Buona collezione!!!!!!

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