ACHILLE BRIOSCHI – MILANO
SERIE
“STEMMI DELLE CITTA’ ITALIANE”
TUTTE LE SERIE
LE FIGURINE
PRESENTAZIONE
Questo articolo è stato redatto a fattor comune per tutte le sei serie componenti la grande raccolta “Stemmi delle Città d’Italia” dato che un frazionamento serie per serie avrebbe comportato anche inutili ripetizioni degli aspetti, che sono tantissimi, che le serie hanno in comune.
Nelle pagine di presentazione di ogni singola serie c’è un rimando a questo articolo.
1. PREMESSA
Le Brioschi non sono figurine cartonate da Dispenser e nemmeno figurine degli anni ’60 e quindi centrano abbastanza poco con quanto, all’inizio del percorso, questo sito si era riproposto, squisitamente, però, sotto il profilo tipologico e temporale.
Il prosieguo del cammino del Sito attraverso le figurine Lavazza ha “spostato in dietro” le lancette del tempo e siamo così “scivolati alla fine degli anni 40, quando la Lavazza iniziò (1949) ad editare e distribuire le sue figurine.
Fu poi per parallelismo temporale che si prese la decisione di considerare anche le figurine Liebig, all’interno del sito, ma, inizialmente solo dal 1949 per “accompagnare la produzione Lavazza.
Recentemente (luglio 2015) ho maturato l’idea che la produzione Liebig, tanto importante nel panorama mondiale della figurina, quanto meravigliosa testimonianza grafica dell’intero ‘900, possedesse in se quel valore culturale che è da sempre il primo obiettivo di questo sito, ovvero la diffusione della figurina cartonata.
È stato così che il sito ha iniziato a pubblicare anche le serie Liebig a “discendere” dal 1949 e, completerà in pochi mesi la pubblicazione della produzione Liebig dal 1900 al 1975 (oggi completata).
Proprio mentre il sito decideva questo “sforamento” verso epoche remote, ecco giungere l’offerta del collezionista e studioso delle figurine Brioschi Francesco Maida che rendeva disponibili al sito le immagini della raccolta “Brioschi” che consta di oltre 800 figurine e che si dipana dagli anni 20 agli anni 40 del ‘900.
Come rifiutare tale offerta?
Impossibile ed ingiusto!
Un grandissimo ringraziamento va quindi all’amico Francesco Maida senza il cui impegno spontaneo non sarebbe stato possibile aggiungere questa importante, storica e corposa raccolta in questo sito.
2. ELEMENTI BASE DELL’INTERA OPERA
L’”Effervescente Brioschi” era commercializzato, agli inizi degli anni ’20 del ‘900 in scatole di cartoncino contenenti 10 bustine di prodotto, cui fu aggiunta, ad un certo punto, anche una figurina facente parte di una serie denominata “Stemmi delle Città italiane” e raffigurante lo Stemma araldico di una Città (sul fronte); sul retro erano riportate informazioni circa storia geografia e dati “urbanistici” (questi ultimi sono estremamente importanti perché, nel tempo furono rivisti e ristampati così da creare una serie molto interessante di varianti).
L’iniziativa ebbe subito un buon successo e prese piede a livello di massa, tanto che alla prima seri di 100 figurine seguirono, nel ventennio successivo, altre cinque serie.
Potremmo dire, senza entrare assolutamente nel campo politico, che la produzione Brioschi avvenne praticamente durante l’intero periodo del ventennio di dittatura fascista.
3. IL PROGETTO
La prima serie delle Brioschi non fu una serie fine a sé stessa poi dilatata in serie successive, visto il buon esito pubblicitario ottenuto.
La serie numero uno nasce come prima di numerose serie previste e questo lo desumiamo innanzi tutto perché, già nella prima serie, viene indicato il numero della serie, segno evidente che la serie non era prevista, sin dall’inizio, come unica, ma dal fatto che la prima serie parta con la figurina di Zara, città situata nel nord est, anzi la più a nord est delle città italiane e si concluda con la laziale Frosinone attraverso un passaggio verso ovest Friuli Lombardia Piemonte valle d’Aosta e poi scendendo verso sud e rientrando verso est Liguria Emilia toscana Marche Lazio, da dove, con Roma si ripartirà verso il sud Italia.
Questo filo logico, testimonia di un progetto articolato in almeno due serie che poi però si è andato perdendo nelle serie successive, tanto da divenire caotico e illogico, privo quindi di consecutio geografica di alcun genere.
Ma tant’è, nella prima serie, questa logica geografica è alla base della distribuzione numerica delle figurine.
Il concetto di serie, per la Brioschi, andava interpretato come un complesso di 100 figurine, per cui, terminate le prime 100 emissioni, iniziava la serie successiva e così via sino al completamento dell’opera o al termine delle pubblicazioni.
La Brioschi emise le prime due serie in doppia versione, differenti solo per formato e quindi gli elenchi della prima e seconda serie delle grandi sono assolutamente identici a quelli delle rispettive serie in formato più piccolo.
Poi a partire dalla terza serie non si ebbe più questa differenza tra grandi e piccole e le 4 serie che seguirono, negli anni, a queste prime due doppie serie restarono comunque fedeli al concetto di serie di 100 figurine.
Nel complesso la Brioschi pubblicò gli stemmi di 600 comuni italiani producendo 800 figurine per via delle due prime serie differenziate in “grandi” e “piccole”.
Esistono alcune riedizioni di alcune figurine (riedizioni fatte allora, non in tempi moderni) per ragioni di adeguamento dei dati statistici e di queste daremo conto in un secondo momento, in ogni modo sappiamo che qualche figurina in versione “particolare” esiste e sarà comunque oggetto di successiva revisione degli elenchi ed aggiunta di qualche immagine.
Ma questo avverrà in tempi differiti rispetto la pubblicazione.
4. ASPETTI GRAFICHE TIPOGRAFICI
Le figurine sono numerate.
La serie era dotata di un album raccoglitore, con copertina rigida cartonata, buono per raccogliere in 10 pagine 200 figurine.
L’album, essendo un contenitore, era idoneo per essere utilizzato per tutte le serie emesse dalla Brioschi ed era richiedibile direttamente alla Brioschi stessa al “modico” prezzo di lire 5 (che poi per l’epoca non era per niente modico!).
Il supporto su cui erano realizzate le figurine era di cartoncino di tipo leggero.
Nelle prime due serie troviamo figurine di dimensioni grandi e figurine di dimensioni piccole.
In realtà le figurine erano sempre della medesima grandezza e quello che cambiava era unicamente la dimensione degli stemmi stampati sulla figurina.
Le grandi, in linea di massima avevano stemmi stampati inscrivibili in rettangoli immaginari aventi dimensioni che andavano da 4 a 5 cm di altezza x 2,4 cm di larghezza, mentre le figurine della serie piccola recavano stemmi inscrivibili in rettangoli immaginari di dimensioni che andavano da 3,4 a 4 cm di altezza x 2 cm di larghezza.
La stampa era in cromolitografia, come le Liebig e come le Lavazza.
Graficamente la figurina era estremamente semplice, priva di bordi, presentava un campo bianco al cui centro era posto lo Stemma del Comune o della Città, adornato solitamente da fronde, corone drappi e scritte, quando e se fossero previste.
La scelta del fondo bianco appare logica in quanto in materia araldica gli stemmi sono estremamente variabili per colore, dimensioni, tipologia di scudo ecc. ecc. e quindi era impossibile proporre uno sfondo neutro, diverso dal bianco.
La scelta di non porre una cornice alla figurina è invece una precisa scelta grafica, magari anche discutibile, perché una figurina senza “bordatura” rimane un po’ più anonima rispetto ad una con “bordatura”, ma probabilmente i grafici che curarono il progetto tennero conto del fatto che senza bordatura davano allo stemma della città una centralità autonoma, priva quindi di apparati grafici che magari confliggessero o snaturassero la natura araldica dello stemma.
Tale impostazione resterà invariata per tutte le serie a seguire.
5. I SOGGETTI
Entrando nel merito dei soggetti, ossia degli stemmi araldici delle varie serie, è opportuno frazionare la descrizione sull’elemento serie.
PRIMA SERIE
Si è detto della logica progettuale, peraltro mantenuta esclusivamente in questa serie e sino alla prima metà della seconda serie, che prevedeva un percorso est ovest per poi scendere verso sud e ritornare verso est e scendere ancora lungo l’Italia, difatti si parte da Zara e si termina a Frosinone con la figurina numero 50 (la metà delle figurine) che è quella di Novi Ligure.
In questa serie vengono toccate 12 Regioni italiane (secondo la suddivisione dell’epoca) e la distribuzione dei Comuni (e conseguentemente delle figurine) per regione è la seguente:
- 20 figurine - Lombardia;
- 14 figurine - Piemonte - Valle d’Aosta;
- 13 figurine - Emilia Romagna;
- 10 figurine - Toscana - Marche;
- 7 figurine – Veneto - Friuli Venezia Giulia;
- 6 figurine – Liguria - Umbria;
- 4 figurine - Abruzzo e Molise;
- 3 figurine - Lazio;
- 2 figurine - Trentino alto Adige.
Si notano alcune ridondanze, quali quelle destinate a Città di secondo livello della Lombardia ed alcune mancanze addirittura tra le città capoluogo di Provincia, come Treviso, Asti, Alessandria, Livorno, Terni, Teramo Chieti ed Isernia.
Le figurine destinate al Lazio sono solo 3 perché il lazio avrà poi un prosieguo nella seconda serie, con altre figurine dedicate alla Regione.
SECONDA SERIE
I Comuni inseriti nella seconda serie Brioschi appartengono alle seguenti regioni italiane:
- 13 figurine – Piemonte;
- 10 figurine – Veneto – Sicilia - Puglia;
- 09 figurine – Lombardia - Toscana;
- 08 figurine – Friuli Venezia Giulia;
- 07 figurine – Emilia Romagna;
- 06 figurine – Liguria;
- 05 figurine - Sardegna;
- 03 figurine – Campania - Marche;
- 02 figurine – Lazio - Calabria;
- 01 figurina Basilicata – Trentino alto Adige e Umbria;
Come si vede il concetto di progressione geografica già in questa serie va a farsi benedire.
Da notare che tre Comuni dell’area Friuli-Venezia Giulia, oggi non sono (purtroppo) più in Italia, difatti Pisino è oggi Pazin in Croazia, Capodistria è Koper e Postumia è oggi Postoina quest’ultime due in Slovenia.
TERZA SERIE
La terza serie perde ogni connotazione geografica ed il procedere degli Stemmi è casuale ed un po’ caotico.
In questa terza serie compaiono Comuni di ben 17 Regioni italiane differenti così suddivisi per regione:
- 15 figurine – Puglia;
- 10 figurine – Lazio;
- 09 figurine – Piemonte – Sicilia – Lombardia - Toscana;
- 07 figurine – Campania - Emilia Romagna;
- 05 figurine – Calabria;
- 04 figurine – Friuli Venezia Giulia – Abruzzo – Liguria;
- 03 figurine – Trentino alto Adige;
- 02 figurine – Veneto;
- 01 figurina – Marche – Sardegna – Basilicata.
Anche in questa serie compare una citta, quella di Dignano d’Istria oggi Dignano appartenente alla Croazia.
QUARTA SERIE
Le regioni rappresentate nella quarta serie sono ben 18 così suddivise per comuni:
- 19 figurine – Lombardia;
- 12 figurine – Sicilia - Emilia Romagna;
- 09 figurine – Puglia – Veneto;
- 06 figurine – Campania;
- 05 figurine – Piemonte - toscana;
- 04 figurine – Calabria;
- 03 figurine – Liguria – Friuli Venezia Giulia – Lazio – Umbria;
- 02 figurine – Trentino Alto Adige – Marche;
- 01 figurina – Abruzzo – Basilicata - Sardegna.
QUINTA SERIE
Come tutte le precedenti, anche questa serie è basata su cento figurine con Comuni mai presentati nelle serie precedenti.
La suddivisione regionale, che coinvolgeva 18 Regioni era la seguente:
- 17 figurine – Piemonte;
- 13 figurine – Emilia Romagna;
- 11 figurine – Toscana - Campania;
- 09 figurine – Lombardia;
- 07 figurine – Sicilia;
- 06 figurine – Puglia;
- 05 figurine – Veneto e Liguria;
- 04 figurine – Lazio;
- 03 figurine – Abruzzo e Molise;
- 02 figurine – Calabria - Trentino alto Adige;
- 01 figurina – Marche- Sardegna – Basilicata – Umbria - Friuli v.g.
SESTA SERIE
La sesta serie ha diverse particolarità.
Diciamo, subito che la serie fu edita molto a ridosso del secondo conflitto mondiale e nel pieno della esaltazione degli “ideali fascisti”, con l’imposizione ai Comuni di rendersi, anche sotto il profilo araldico, “bravi e obbedienti “figli della lupa”!
Inoltre la serie, che nel suo complesso non è affatto di semplice completamento, difatti, sino a non molto tempo fa presentava addirittura delle mancanze, a livello di elenchi, di un paio di Comuni/figurine, oggi, peraltro finalmente colmata.
Troviamo inoltre un Comune, “Mercatino Marecchia” oggi conosciuto come “Novafeltria” ed abbiamo un Comune, “Bevilacqua Boschi” che è ritornato oggi ad essere, come nel passato, due comuni distinti, “Sant’Anna Boschi” e “Bevilacqua”.
Il comune di “Parenzo” è oggi in Croazia col nome di Porek.
Il frazionamento regionale della serie è il seguente:
- 22 figurine – Piemonte;
- 15 figurine – Lombardia;
- 12 figurine – Toscana;
- 08 figurine – Sicilia;
- 07 figurine - Marche;
- 06 figurine – Campania ed Emilia Romagna;
- 05 figurine – Veneto - Trentino a.A;
- 03 figurine – Abruzzo - Puglia;
- 02 figurine Friuli Venezia giulia - Liguria;
- 01 figurina – Calabria - Basilicata;
Le regioni interessate sono 15.
RIEPILOGO DELLE SEI SERIE
I comuni presenti nelle sei serie sono stati 600 e la loro suddivisione regionale è stato nell’arco degli oltre 20 anni di produzione la seguente:
- 81 figurine – Lombardia;
- 80 figurine – Piemonte;
- 58 figurine – Emilia Romagna;
- 56 figurine – Toscana;
- 46 figurine – Sicilia;
- 42 figurine – Puglia;
- 38 figurine – Veneto;
- 33 figurine – Campania;
- 26 figurine – Liguria;
- 25 figurine – Friuli Venezia Giulia;
- 24 figurine – Marche;
- 22 figurine – Lazio;
- 15 figurine – Trentino Alto Adige - Abruzzo e Molise *;
- 14 figurine – Calabria;
- 10 figurine – Umbria;
- 08 figurine – Sardegna;
- 05 figurine – Basilicata.
*n.b. all’epoca la Regione non era stata ancora scissa in “Abruzzo” e in “Molise” e, quindi aveva una doppia denominazione, così come per il “Trentino Alto Adige”, che però non ha modificato il nome come Regione ma è formato da due Province autonome (Trento e Bolzano).
In realtà alla storica dizione “Trentino-Alto Adige” si è aggiunta recentemente la dizione “Trentino-Alto Adige/Suedtirol” per rispetto del bilinguismo di cui la provincia di Bolzano gode.
Tornando alla tabella di suddivisione regionale dei Comuni presenti nella raccolta, dobbiamo dire che la suddivisione appare assolutamente equa, forse il Lazio avrebbe meritato qualche comune in più; unica nota un po’ stonata la Sardegna con soli 8 comuni rappresentati, ma dobbiamo sempre tenere presente che siamo nel cuore della prima metà del secolo scorso e la Sardegna pagava certamente difficoltà di collegamenti e di sviluppo che sarebbero stati risolti diversi anni dopo (non certo in maniera completa…).
Solamente nove Regioni sono presenti in ognuna delle sei serie, ovvero Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Liguria; in questo elenco di Regioni “sempre presenti” mancano - tra le Regioni più rappresentate - Sicilia, Puglia, Campania, a vantaggio di Marche, Trentino A.A. e Friuli V.G..
6. IL RETRO ED I TESTI
Se il fronte era privo di ogni cornice o bordura, il retro è invece molto personalizzato e pieno di indicazioni.
La bordura è molto articolata e direi, graficamente una bordura post liberty con in alto al centro un cartiglio rettangolare con angoli arrotondati a sfondo verde marcio in cui “troneggia” il titolo della serie. Sotto, in uno spazio apposito, la scritta serie di 100 e sotto numero della serie ed il numero della figurina.
Al centro dello spazio principale, in alto il nome della città in caratteri grandi e poi subito sotto, in caratteri decisamente più piccoli, il dato degli abitanti e cenni storico geografici.
A cavallo della doppia bordatura bassa troviamo la scritta dedicata alla casa editrice identificata come “A. Brioschi &c. Milano” e, sotto, l’indicazione della tipografia:“stab. F.lli Bombelli – Milano” che stamperanno tutte le figurine delle varie serie editate.
Riguardo ai testi sono da leggere, sia per un fatto di cultura generale, ricordando che i dati erano di quasi 100 anni fa, sia per le forme auliche, tipiche dell’epoca di cui abbiamo immediatamente un esempio nella figurina di Zara dove si legge:” oggi brilla nel diadema della patria”!!!!
Parole di un tempo che fu!
7. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Le serie dalla prima alla quarta sono collezionabili senza particolari patemi ed a costi contenuti almeno stando al catalogo edito da Francesco Maida, visto che il grosso delle figurine è recuperabile a cifre abbordabili che vanno da 3 a 5 euro al massimo, senza quindi figurine particolarmente difficili o introvabili.
Altro discorso è per la sesta serie, abbiamo detto di più difficile reperimento in cui le figurine viaggiano spesso a cifre attorno ai 10 euro e, talvolta superano anche questo limite…
In ogni caso non è una raccolta che si completa in un battibaleno ed un po’ di sana pazienza sarà sicuramente necessaria, visto che si tratta di una serie di soli…95 anni fa!
Buona collezione!!!!!