O.N.D. - P.N.F. - ROMA
OPERA-NAZIONALE-DOPOLAVORO
LA STORIA
O.N.D. è l'acronimo di "Opera Nazionale Dopolavoro", una organizzazione di stampo ricreativo, assistenziale, aggregativo, istituita in Italia dal regime fascista il 1° maggio 1925.
La data non è, ovviamente, casuale.
Questa organizzazione non fu affatto di secondo piano nel campo delle iniziative politico-sociali del regime, tanto è vero che l’opera fu affidata al diretto controllo del Capo del Governo.
Oltre agli scopi di tipo dopolavoristico (svago, aggregazione sociale - anche delle famiglie - sviluppo culturale ed artistico e sportivo) che l'Opera svolse negli anni con una certa solerzia e con grande disponibilità di fondi, emerge chiaramente che vi erano degli scopi profondamente politici intrinsechi alla cultura fascista come l'elevazione sociale del cittadino, l'omologazione di comportamenti ed orientamenti atti a formare una generazione di "uomini nuovi", non per altro ma uno degli scopi più celati ma di facile lettura era il controllo del pensiero e del comportamento ideologico delle masse dei lavoratori, specie dei più umili e dal censo basso.
In altre parole, attraverso una organizzazione funzionante e ricca di fondi disponibili, si cercò di imbrigliare e quindi di controllare anche il pensiero delle masse popolari.
Tra le iniziative più importanti c'erano quelle dedicate al turismo familiare che offrivano possibilità per costi ed organizzazione funzionante, di fare del turismo collettivo a bassissimo costo.
Al di là delle valenze politiche più "torve", perché ridondanti di puro ideologismo, l'opera concorse alla formazione di aggregazioni per settori ed ebbe anche un grande seguito popolare, nelle iscrizioni (non sappiamo però quanto "spontanee" o "spintanee", offrendo al lavoratore una alternativa valida ed organizzata alla bettola o all'osteria.
Con la caduta del fascismo l'esperienza della O.N.D. non fu dispersa (un riconoscimento della utilità sociale dell'organizzazione) ma fu riorganizzata in modo democratico cambiando la denominazione in E.N.A.L. (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori) di cui ho il preciso ricordo del circolo che avevo vicino a casa mia ad Ancona, dove imparai a giocare a flipper, a biliardo e a fumare ecc. ecc... E non potevo nemmeno entrarci perché non ero né maggiorenne né lavoratore...
Però bei ricordi....di pura, primigenia, innocente trasgresione!
Nello specifico, le figurine “gioco” che sono presenti su questo sito sono una delle tante iniziative di tipo ricreativo che l’opera diffuse tra i suoi iscritti, perché a “giocarci” fossero i figli, che, come tutta la famiglia, erano considerati alla stessa stregue del lavoratore.