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EDIZIONI MEXICO68 - BOLOGNA

 

LA STORIA

logo mexico

 

Scrivere la storia di una casa editrice pressoché fantasma non è molto agevole e presenta molti buchi e il percorso logico fa più acqua del Titanic.

Tuttavia qualche cosa è possibile dirla, anche se quello che c’è da dire, dovrebbe, probabilmente, essere più legato alla cronaca nera o giudiziaria piuttosto che alla normalità di una produzione di figurine.

Dico subito una cosa di cui non ho certezza, ma qui di certezze se ne trovano poche, ovvero che questa casa editrice bolognese ha prodotto solo una serie di figurine, una produzione piuttosto incompleta ma non poverissima di figurine.

Alla base di tutto c’è un problema che i più attenti si accorgeranno subito quale sia stato.

Ma andiamo per ordine.

Concordate con me che la denominazione della casa editrice, sia come nome che come logo, puzza di "inventato"?

Abbiamo visto case editrici con nomi acronimo (EDIS, Sidam, E.D.I., Orvedo ecc. ecc.) o case editrici con il nome dell'editore, (Minelli, Perfetti) o col nome del prodotto abbinato (Liebig, Star, Lavazza ecc. ecc.).

Questo Mexico 68 suona male, non sembra originale, sembra un po’ John Smith del West o il sig. Rossi di italica memoria.

Altro dettaglio che suona allo stesso modo, come una campana rotta è il logo di questa "casa editrice", un logo praticamente copiato dal logo, evidentemente già noto nel 1968, del "Mundial" del Messico che si sarebbe tenuto nel 1970 ed impreziosito dai 5 cerchi olimpici, anche questo un simbolo che, dire stranoto e banale, è dire poco.

Insomma un nome scelto per "gonfiarsi", un logo copiato per essere una spanna sopra ed i cerchi olimpici per dire "siamo fortissimi e di successo planetario!!!

D'altronde se ti inventi qualcosa, meglio qualche cosa che la gente conosce e che fa richiamo, piuttosto che chiamarsi "La Felsinea"... Meglio “Mexico68”!!!!

Ne ho assoluta certezza anche in ragione di quanto ancora sto per evidenziare.

La raccolta  "Campionato 1968-69", che, come detto, è l'unica raccolta di questa casa editrice, presenta una bustina assolutamente anonima che riporta il solo riferimento alla casa editrice (tra l'altro una bustina dalla bruttezza praticamente inarrivabile!!!).

Questo non è del tutto una prassi normale, perché la bustina serve anche ad individuare e "pubblicizzare" una raccolta e quindi, l'esperienza ce lo insegna, essere anonimi in bustina, è un segno che sott'intende qualche problema di fondo.

 

                       bustina mex f          bustina mex r

La bustina, fronte e retro evidenzia la scelta di mantenere abbastanza anonimo, oltre al titolo della casa editrice, anche lo stesso logo che poi troviamo invece sulle figurine, così come il podio olimpico centra come i cavoli a merenda......

 

Tutto questo continuo trovarci di fronte a comportamenti editoriali abbastanza "oscuri" e fuori dalla logica di mercato è, certamente evidente, ma il colpo di grazia lo trovarono i ragazzi di allora, aprendo la bustina.

I dettagli e le evidenze saranno oggetto di ampia trattazione nell'articolo di presentazione della serie, qui diciamo che è palese che le figurine non erano figurine originali.

Tutte e dico tutte le immagini di cui disponiamo, ci confermano che la raccolta fu realizzata copiando le figurine edite dalla Relì per quella stagione sportiva.

Le Relì 1968-69 erano a figura intera (furono anche realizzate delle figurine fustellate, sempre dalla Relì).

Le immagini delle Mexico 68 risultano essere degli ingrandimenti di quelle figurine riportate da figura intera a figurina ad un busto (testa pantaloncini)!!!!!

Che geni quelli della mexico68!!!!

Tra le figurine della serie Mexico mancano in maniera integrale tutte le figurine di diverse squadre (Sampdoria, Roma, Verona in serie “A” e molte in serie “B”) e praticamente nessuna delle squadre stampate ha la totalità delle immagini.

Questo significa che la serie non fu mai terminata perché, molto probabilmente, la Relì riuscì a bloccare questa clamorosa operazione di pirateria "figurinistica" grazie ad una operazione giudiziaria.

Così è sparita, rapidamente come era comparsa, questa particolare "casa editrice" bolognese.

Oggi ci resta una serie incompleta ma non di pochi esemplari, anche se, certamente non originale e che nulla aggiunge al panorama del movimento delle figurine in Italia se non una brutta macchia nera.

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