LE FIGURINE ED IL MIO MONDO "
PICCOLO MUSEO DEI RICORDI D'INFANZIA QUANDO NOI E LE NOSTRE FIGURINE ERAVAMO UN “UNICO MONDO”
Noi collezionisti, forse inconsciamente, certamente inconsapevolmente, nel nostro piacere di ricerca e scoperta e conservazione dell'oggetto della nostra passione, facciamo opera importantissima di conservazione e scrittura di pagine di storia dell'oggetto, tramandando alle future generazioni un patrimonio di cultura peculiare degli anni attorno a cui, le nostre collezioni, orbitano.
Se, per oggetti più importanti, quali ad esempio i libri, veri depositari di cultura, esistono centri di raccolta sistematici tipo le biblioteche, per la figurina, non esistono centri di raccolta e di conservazione istituzionalizzati e preposti alla conservazione di un bene utile alla collettività.
Tutte le iniziative sono a carico del singolo, piccolo, come il sottoscritto ed i frequentatori del sito o grande, come ad esempio la panini di Modena, attraverso il museo della figurina.
C’è chi ama condividere le proprie collezioni solo con se stesso e chi, contrario a tale comportamento misogino, ama, invece, che il frutto della propria passione sia messo a disposizione della collettività (mi rifaccio all'esempio dei fratelli Panini).
Quello che nessuno ha, fino ad ora, mai pensato di fare è di conservare, e rendere disponibile alla stessa collettività di cui sopra, anche le emozioni che i possessori di figurine hanno provato da bambini (ma assolutamente non solo da bambini) nel possesso e nell'uso, certamente ludico, delle figurine!
Quella sfera emozionale, privata, privatissima, che ci ha accompagnato per gli anni dell'infanzia, nelle lunghe e giocose giornate trascorse nello svago e nel divertimento, spesso da soli, spesso condiviso con dei fratelli, meno spesso con degli amichetti, si, proprio quella sfera emozionale che nessuno colleziona, che nessuno ritroverà mai più se non la rendessimo pubblica, se ne andrebbe con l'andare della nostra memoria e sarebbe perduta per sempre.
Questa rubrica ha lo scopo di raccogliere tutte le memorie di uomini che sono stati bambini e che non si sono dimenticati di esserlo stati e che non si vergognano oggi, magari ultra sessantenni, di ammetterlo con gioia: “sono stato bambino anche io"!
Questa rubrica è quindi un piccolo museo di ricordi personali scritti a sé stessi, di memorie lasciate nero su bianco che tramandino il piacere, l'emozione, la memoria del "mio mondo e delle amate figurine"!
Come fare per lasciare la propria memoria ed il proprio racconto di essa?
Per poter lasciare una traccia del "proprio mondo" su questa rubrica è necessario scrivere una mail al sito
allegando uno scritto, così come sgorga dalla memoria e dal cuore!
La lunghezza non conta, quel che conta è che rispecchi le nostre emozioni di allora, di quando giocavamo con le figurine, non quelle che oggi che viviamo da collezionisti!
E' possibile allegare al testo anche qualche immagine di figurina, magari una di quelle protagoniste della "memoria", basterà inviarla allegata al testo con indicazione su dove si vorrebbe inserirla.
Per chi volesse mantenere l'anonimato il sito lo assicura, purché sia chiaramente indicato nel testo della mail, altrimenti la pubblicazione avverrà in automatico rendendo palese il nominativo dell'autore.
La redazione si impegna a non correggere né a modificare alcunché, tranne gli errori di battitura (a cui magari il sito darà anche una mano a mettercene di più!!!).
LISTA DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI
CLICCANDO SULL'ARTICOLO IL SITEMA VI PORTERA' ALL'INIZIO DELL'ARTICOLO RICHIESTO
- "SE CADE GIU' DAL LETTO E' AMMONITO!" DI CARLO MARIA ALLOCHIS
- "I RICORDI NON ANDRANNO MAI PIU' SMARRITI" DI GAETANO CITRO CALABRESE
- "TRA LE NEBBIE DEL NIZZA-LINGOTTO" DI CLAUDIO G. DA TORINO
- "LO STADIO PIU' BELLO E FANTASTICO DEL MONDO: IL PAVIMENTO DI CASA MIA DI M. ZANETTI
Ciò che abbiamo vissuto sarebbe solo tempo trascorso, lo stesso tempo che scorre inesorabile dal big bang fino ad oggi, se qualche cosa di esso non rimanesse impresso nella memoria di ciascuno di noi.
Andati via per sempre noi, tornerebbe ad essere solo tempo trascorso, lo stesso inesorabile che scorre dal big bang!
Ricordo me bambino, quel tempo l’ho salvato dal nulla.
Gracile, tutto nervi, spesso, molto spesso, ammalato di una febbre stancante che passava e ritornava a minarmi, come una perturbazione atlantica …
Come tutti i bambini avevo sette vite da spendere ed una sola da vivere!
Dalle finestre del salone della nostra casa, con il lunghissimo corridoio ad elle (si, proprio della forma della lettera elle maiuscola), dove - coi miei fratelli - organizzavamo pazzesche partite di calcio (mai visto un campo a budello con una svolta di 90 gradi al centro, proprio come una elle), potevo vedere il giornalaio che stava dall’altra parte della via e spesso mi mettevo, dietro i vetri, a leggere i titoli dei giornali esposti su una specie di cartellone pubblicitario, come se fosse uno “strillone” di carta!
Un giorno, accanto ai titoli roboanti del “Corriere Adriatico”, notai una strana macchinetta, color giallo –blu, sospesa da terra da un treppiede, tanto leggero quanto instabile, che al centro mi sembrava contenere “cose” multicolori!
Quello fu il mio primo contatto con un distributore Sidam, il mio primo approccio al mondo delle figurine cartonate!
Non so quanti lavoretti abbia fatto e quante volte abbia “rubacchiato” dal portamonete di mamma per recuperare le 10 lire necessarie a poter girare la manovella e prendere figurina e gomma americana!
Quello che mi piaceva di quelle figurine era la dimensione ed il fatto che fossero rigide, che non si piegassero tanto facilmente e che fossero quasi disegnate, come dei cartoni animati ….
In breve tempo ne raccolsi parecchie ed imparai a conoscere i vari distributori, che in città spuntavano come fughi fuori da ogni tabaccheria e giornalaio.
Rinunciai, una mattina, al tradizionale premio che mia madre mi concedeva, oltre alla colazione al bar con tazzone di latte caldo e cornetto, quando uscivo dal laboratorio di analisi dell’ospedale civico dopo aver effettuato il prelievo di sangue per le analisi, a cui mi sottoponevo con una certa, troppa, frequenza.
Normalmente, difatti, prendevo un pacchetto di gomme americane a forma di pacchetto di sigarette che poi mi “fumavo” con la fantasia per un paio di giorni prima di addentarle.
Quella mattina vidi, fuori dal bar, un distributore diverso, colorato diverso e vidi che le figurine che conteneva erano calciatori ed avevano un piccolo pallino rosso nell’angolo in basso a destra: era un distributore di figurine E.D.I., che quella mattina feci roteare almeno 6 volte!
Sidam ed E.D.I non erano molto compatibili, ma per dimensione si …. E si potevano collezionare anche assieme sino a che una Sidam nuova si sovrapponeva ad una E.D.I. e viceversa.
Credo di essere arrivato ad averne almeno un 200, diverse, tenute in una scatola che spessissimo aprivo per trastullarmi con loro rigirandole tra le mani e guardandole come solo un bambino può fare.
Fu una mattina in cui ero costretto a letto dall’ennesima febbre che, aprendo la scatola, sentii come il boato dello stadio, una sorta di “e” ed “o” pronunciate come seguite da molte “h”, come il brusio di 50 mila allo stadio all’ingresso dei loro campioni ……
Eeeoooohhhhhhheeeeohhhhhhh ……………… all’infinito, la colonna sonora dello stadio ……. Eeeeooohhhhheeeohhhhhhhh …..
Qualche giorno fa mio figlio stava giocando con la sua play station ed ho potuto risentire, più o meno, quel suono … di “stadio” … ma il mio “suono di stadio” era il mio, lo facevo io, col mio fiato, questo era un file registrato, sempre uguale, quasi un brusio noioso, sempre diverso sempre magico il mio!
Davanti a me la coperta del letto era diventata erba verde e dentro la scatola le figurine erano diventate calciatori veri, mentre le voci di Roberto Bortoluzzi dallo studio centrale e di Nicolò Carosio o Enrico Ameri o Andrea Boscione (l’altro grande, Sandro Ciotti si aggregherà alla compagnia in seguito) cominciavano a riempire la stanza di parole di calcio giocato…….
Estrassi dalla scatola 11 figurine del Bologna, lo ricordo perfettamente, erano tutte Sidam e poi altre 11 della Fiorentina, anche queste tutte Sidam…
Poi una voce cominciò a dire….”Stadio comunale di Bologna, davanti a 38.500 spettatori paganti stanno per scendere in campo le formazioni del Bologna e della Fiorentina, il terreno è in perfette condizioni temperatura mite, ventilazione non apprezzabile…….agli ordini del Signor Concetto Lo Bello…..di Siracusa scendono in campo…Bologna Santarelli (pausa) Capra Pavinato,(pausa) Mialich Janich Fogli…(pausa)..e la folla inneggiava …. Oooohhhhhhhh……..
Poi, come guidato dal dio del gioco, mescolai le 22 figurine e le lanciai in aria…la magia del gioco era iniziata!
Mentre le figurine volavano in aria la mia fantasia volava più veloce di loro…si, pensai, adesso divido la partita in quattro serie di lanci, due per tempo, fino a quando non rimane almeno una figurina con la faccia rivolta verso l’alto e se ne dovessero rimanere due della stessa squadra sono due reti se ne restano due delle due diverse squadre, faccio ancora lancio….le figurine lanciate caddero sulla coperta, molte a faccia in giù, molte a faccia in su!
Ripresi quelle a faccia in giù e le riposi in un lato del letto, mentre dall’altro posi quelle a faccia in su e, visto che erano di ambedue le squadre le mescolai ancora e le lanciai di nuovo in aria.
Caddero ancora sulla coperta ed erano tutte a faccia in giù tranne una…era Hamrin della Fiorentina, “googol”, gridai con voce soffocata, inventandomi l’azione che aveva portato alla segnatura, come un esperto radiocronista!
Era il primo gol della mia storia con le figurine!
Ripresi i lanci con di nuovo tutte le 22 figurine mescolate e lanciai ancora sino a che il solo Pivatelli restò a faccia in su’…” goooolll del Bologna”, disse la voce del cronista, “al termine del primo tempo il derby dell’appennino è sull’uno a uno” ….
Non ricordo come terminò la partita “amichevole”, ricordo però che mentre lanciavo in aria le figurine costruivo il gioco del futuro nei dettagli ……
E se il gol lo fa il portiere?
Mica segnano i portieri nel calcio!
Dai il gol al capitano, come se avesse segnato un rigore e segni un punto al portiere come se avesse fatto una grande parata, poi al portiere con più punti assegni il premio “Combi” come miglior portiere…. Si ma io come faccio a ricordarmi tutto… dovrei segnarmi da qualche parte tutte queste cose ….
Fu così che nacque il super quaderno della mia “Lega calcio”!
Un quaderno a quadretti di quelli tripli con la costa alta tre centimetri, rinforzata dalla tela, ma non rigido, si poteva, infatti aprire e le pagine non si richiudevano, antipaticamente su sé stesse.
Sfruttando le linee dei quadretti cominciai a disegnare sulla pagina di destra lo stemma dell’Atalanta, poi scrissi il nome della squadra a fianco e traccia una riga sotto il tutto poi a seguire i nomi di tutti i calciatori della squadra di cui avevo le figurine, uno per riga, tutti incolonnati e posi un pallino accanto al capitano che era Nova, il centravanti della squadra.
Terminai tutte le 18 squadre di serie “A”, ricorrendo in alcuni casi a figurine di calciatori di altre squadre che non avevano ancora il quorum di figurine per essere squadra …. Come fossero stranieri …. Avulsi per maglia e reale appartenenza a quella squadra reale, ma intanto che importava, quelle erano mie squadre, in “mio campionato” ….
Poi creai il “mio calendario”, lo creai proprio io da solo non copiandolo da nulla, imparando anche a farlo tenendo conto delle partite sullo stesso stadio, olimpico, San Siro Comunale di Torino ….
Tutto era pronto, ma prima c’era il precampionato, la coppa Italia ecc. ecc. ecc.…
Iniziai così le mie competizioni!
Durante una delle prime partite accadde una cosa che non avevo previsto: una figurina, subito dopo il lancio in aria, ricadde e rotolò giù dal letto!
Mi chinai per raccoglierla, non senza un certo disagio, e la guardai, laggiù per terra a faccia in giù e mi fece quasi pena, la presi e la posi tra il mucchietto delle “morte”, così chiamavo quelle che cadevano a faccia in giù!
Poco dopo accadde la stesa cosa e mi chinai a raccogliere la figurina che però era a faccia in su’ e la riammisi tra le vive a giocarsi ancora un lancio … però, pensai, scatenando la mia fantasia, non è mica bello che questi “calciatori” se ne cadano giù dal letto – pardon – fuori dal campo di gioco, questo non va bene!
Ed allora decisi che se una figurina cadeva giù dal letto a faccia in su era “ammonita”, mentre, se cadeva a faccia in giù, non succedeva nulla!
Il bello della cosa, ma questo lo dico oggi, era che all’epoca le ammonizioni non esistevano sul campo, almeno quelle evidenziate con il cartellino giallo, e spesso anche i cronisti non sapevano dire se l’arbitro avesse redarguito o ammonito un giocatore.
Sta di fatto che nel mio “quaderno della lega” oltre ai marcatori dei goal a cui attribuivo una x per ogni rete segnata, comparvero anche dei puntini a segnalare le ammonizioni.
A fine stagione facevo i conti ed al portiere che aveva “segnato” di piu’, assegnavo il premio Combi, al calciatore con più goal assegnavo il titolo di Capocannoniere ed alla squadra con meno “pallini” complessivi assegnavo il Premio Disciplina!
Nel tempo aggiunsi le Sidam 61-62, le E.D.I. dei due anni e poi le Taver Matic e le Stef, fino alle ultime uscite, quelle del 1966.
Ma la cosa più bella che inventai fu quella di dotare ciascuna società di un fondo cassa, inizialmente uguale per tutte!
Era entrato nel mio mondo anche il concetto di valore monetizzabile e con esso anche la possibilità di fare campagna acquisti e cessioni, il mercato, insomma.
Mi bastò convertire in denaro i risultati sportivi ed ecco costruirsi, davanti ai miei occhi, la ricchezza delle società vincenti ed i travagli delle società che non ne combinavano nessuna giusta…
C’erano premi in denaro a chi saliva sul podio del campionato a chi vinceva la coppa Italia, alla società in cui militavano il miglior portiere e miglior attaccante e a chi vinceva il premio disciplina, mentre chi arrivava in fondo alla classifica aveva poi una quota di iscrizione al successivo campionato molto più salata sicche’, di fatto si impoveriva!
Al “mio Gallia” (così si chiamava allora l’albergo di Milano che era la sede del calciomercato) le società si incontravano e discutevano su un acquisto su uno scambio su un prestito.
Quando questo era deciso (io facevo tutto, parte, controparte e lega) aggiornavo i conti di ciascuna società!
I calciatori ceduti, che cambiavano squadra, erano, all’inizio dei giochi, presi e spostati fisicamente da un “mucchietto” all’altro.
Dopo un po’, però le uniformità delle maglie, che poi è, almeno visivamente, quello che crea il concetto di squadra, andava perdendosi, perché magari il Bologna non voleva più Vinicio che invece interessava alla Fiorentina che magari aveva ceduto alla Roma Petris….
Fu allora che, recuperando una lametta da barba usata di mio padre, cominciai ad “operare” le mie figurine.
Avevo infatti scoperto che le Sidam ed in genere un po’ tutte le cartonate che usavo, erano fatte con un cartoncino non compatto ma fatto a strati e l’ultimo di questi era un sottilissimo velo di carta leggera bianca, sulla quale poi l’immagine veniva stampata.
Incidendo molto delicatamente lo strato superficiale della figurina, riuscivo a togliere quella leggera pellicola colorata e poi mi era abbastanza facile colorare, ad esempio, di nero gli spazi della figurina di Vinicio che erano rosse, facendo diventare Vinicio un calciatore adatto per l’atalanta o l’Inter.
Alcune figurine erano facili da correggere, bastava aggiungere il colore giusto al bianco originale per trasformare una maglia del Lanerossi vicenza in una maglia del Milan o della juventus, oppure aggiungere delle strisce col pennarello nero alle magliette di un calciatore del Torino o del grande Torino.
Piano piano le mie figurine si andavano deteriorando, sia per l’uso nel gioco sia per le molteplici “operazioni” a cui le sottoponevo.
Ovviamente raccoglievo ogni figurina cartonata che mi capitava per le mani, ignorando il fatto che ne avessi magari già tre identiche, mi andavo costituendo, così, una notevole scorta di “parti di ricambio”!
Pur di avere figurine nuove, cioè di calciatori che non erano presenti tra quelli che possedevo, avevo raggiunto un accordo con il mio fornitore, ovvero il giornalaio sotto casa, che mi dava volentieri la possibilità di scegliere la figurina che volevo, facendomi entrare nel retrobottega a “sgrufolare”, tra incredibili pile di Sidam ed E.D.I., alla ricerca del pezzo mancante, in cambio però…. della rinuncia alla pallina di gomma americana!
Per me era un bello scambio ed anche per lui, credo, visto che me lo faceva fare!
Nel frattempo riuscii anche ad andare molto oltre il numero di calciatori che servivano per fare 18 squadre, ammettendo anche una rosa di calciatori decisamente più ampia in ogni squadra, così da dare, agli allenatori, la possibilità di scelta su chi far scendere in campo, esattamente come nella realtà!
Quando riuscii ad avere un numero di figurine tale da poter costruire altre otto squadre, diedi vita anche al campionato di serie “B”, inaugurando anche le retrocessioni dalla serie “A” e le promozioni dalla serie “B” alla serie “A” …
Nel 1967, quando avevo la bella età di 17 anni, avevo avuto a disposizione calciatori di ben 30 squadre differenti e, quando non differenti, ad esempio il Venezia delle Taver Matic del 1967 e quello delle E.D.I. 61-62, gli elementi in comune erano proprio zero ed inoltre alle disponibilità andavano sommate anche le figurine E.D.I. mondiali del Cile, Pelè compreso!
Ma nel mio campionato di “Pelè’” ne avevo tre, non nel senso che avevo doppia la figurina di Pelè ma nel senso che avevo tre fuoriclasse assoluti, figurine capace di “giocate” incredibili e di segnare sempre gol in quantità industriali.
Uno era Hamrin, della Fiorentina, l’altro era Zerlin del Padova ed il terzo era Celio, sempre del Padova.
Erano pezzi di cartone, ma segnavano sempre loro!
Ho perduto, con mio grande rammarico, i “quaderni delle mia lega”, ma credo che in almeno 30 campionati giocati, Hamrin, Zerlin e Celio si siano divisi almeno l’80 % dei titoli di capocannoniere di quei campionati, lasciando agli altri solo briciole!
Dei tre poi Zerlin era il fuoriclasse assoluto, seguito da Celio, mentre Hamrin poteva contare moltissimo sui gol segnati da Albertosi che era il portiere di gran lunga più “prolifico” tra tutti i portieri! (ricordo che quando segnava il portiere a lui andava la crocetta per il premio Combi mentre il gol veniva assegnato al capitano della squadra.
Celio e Zerlin non giocavano nel Padova, perché nel primo campionato che organizzai non riuscii, con le figurine che avevo disponibili al momento a creare la squadra del Padova.
Ricordo perfettamente che Zerlin, maglia bianca, finì al Lanerossi Vicenza e Celio mi pare al Bari.
Il Lanerossi Vicenza fu la squadra con più scudetti vinti in assoluto e quando decise di cedere Zerlin alla juventus, acquistò Celio, continuando a vincere scudetti!
Che bello e magico che era il mio mondo!
Ma anche tecnico, non solo fantasia!
Dovevo tenere la contabilità di almeno 36 squadre di almeno 15 calciatori ciascuna, fare le campagne acquisti, giocare tra campionato di serie “A”, di serie “B” e di Coppa Italia una marea di partite….
Quando a 50 anni ebbi un problema alla spalla destra, lo ricondussi immediatamente ai milioni di lanci che avevo effettuato con le mie figurine da bambino e da ragazzo!
Smisi di essere malaticcio dopo l’operazione alle tonsille eseguita a Bologna!
Era estate piena ed era una Italia diversa. Molto diversa.
Ricordo che mia madre, alla Stazione di Bologna parlò con un poliziotto e quando il treno fermò a Rimini, alla stazione c’era un gelataio che mi portò un gelato freddo al limone … dovevo evitare emorragie possibile dovute al caldo.
Ebbi, finalmente uno sviluppo fisico normale e mi dedicai al calcio, quello vero, con risultati che mi portarono ad un passo dal professionismo.
Ma il “mio mondo”, che pure era talmente evoluto nel tempo, da passatempo di un bambino fantasioso e malaticcio, ad esercizio di gestione aziendale per un ragazzo frequentatore di un liceo, non cambiò!
Naturalmente “il mio mondo” con le figurine era solo mio, con una unica eccezione ammessa, quella di mio fratello maggiore (4 anni più di me) che, essendo tifosissimo della Fiorentina, aveva preteso di gestire lui la sua Fiorentina, sia nella scelta della squadra da schierare sia nella scelta dei calciatori da acquistare e cedere.
Malgrado le sue attenzioni la Fiorentina non vinse mai niente e la ragione, probabilmente, era che lui non riusciva a scindere mondo reale dal mondo delle figurine, per cui cercava più di portare la realtà tra le figurine che le figurine fuori dalla realtà!
Come spesso succede nella vita, non ricordo più quale fu l’ultima partita giocata nel “mio mondo”, lasciai tutto in uno scatolone quando, vinto il concorso, mi presentai il 20 ottobre 1969 ai cancelli dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli da dove uscii qualche anno dopo Tenente Pilota in servizio permanente ed effettivo.
La scatola magica del “mio mondo” fu fatta sparire da mia madre che, considerandola “roba da bambini”, vide bene di alienarla in bidone della spazzatura assieme ai miei album Panini e a moltissimi Tex….
Succede che a volte i genitori non capiscano l’importanza degli oggetti dell’infanzia… succede molto spesso!
Per fortuna i miei ricordi sono vivissimi e la mia memoria è ancora buona e ripensare ai quei giochi mi riempie di nostalgia e di melanconica tenerezza, perché il mondo cambia e nulla sarà mai come è stato.
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"I RICORDI NON ANDRANNO MAI PIU' SMARRITI"
DI GAETANO CITRO CALABRESE
(PROLOGO)
QUESTA INGUARIBILE FEBBRE DELLE FIGURINE!
SE E' VERO, COME E' VERO, CHE PASSIAMO DALLA MISTICA CONTEMPLAZIONE ALLA SFRENATA RICERCA DI QUESTE IMMAGINI, E’ SOLO PERCHE’ ESSE CI RIPORTANO AD UN TEMPO, PURTROPPO, IRRIMEDIABILMENTE PERDUTO E LONTANO....MA VIVO, ANZI ARDENTEMENTE VIVO NEL NOSTRO ANIMO.
L'ESERCIZIO COMMERCIALE CON LA SERRANDA ABBASSATA E' IL BAR GESTITO DALLA MAMMA DI GAETANOCITRO, LA SIGNORA, OGGI 87ENNE, E' QUELLA CHE APPARE DAVANTI ALLA PORTA CON LE BRACCIA CONSERTE, MENTRE PASSA IL GIRO D'ITALIA!
PER CURIOSITA' SPORTIVA IL CORRIDORE NELLA FOTO E' SIMONE FRACCARO DURANTE L'ATTRAVERSAMENTO DELLA CITTADINA DI PAGANI, PREVISTO NELLA TAPPA SALERNO-TERRACINA DEL GIRO D'ITALIA DEL 1983.
ERA IL 20 MAGGIO E LA TAPPA FU VINTA SUL TRAGUARDO DI TERRACINA DA GUIDO BONTEMPI CON MAGLIA ROSA GIUSEPPE SARONNI CHE AVREBBE POI VINTO IL GIRO!
HO VARCATO LA SOGLIA DEI SESSANTA E, DA SEMPRE, LE FIGURINE HANNO COSTITUITO PER ME UN IRRESISTIBILE RICHIAMO.
SIN DALLA PIU' TENERA ETA' HO SACRIFICATO, A QUESTI MAGICI "SANTINI" SPORTIVI E NON, QUASI TUTTI I MIEI ESIGUI SOLDINI DI BAMBINO!
OGGI LA PASSIONE, CIECA ED IRRAZIONALE, E' DI NUOVO ESPLOSA IN ME E MI RITROVO A DRAGARE I SITI SPECIALIZZATI IN FIGURINE D’EPOCA, A CACCIA DI QUALCHE COSA CHE MI FACCIA TORNARE DI NUOVO BAMBINO, QUANDO LA VITA ERA LEGGERA ED I PROBLEMI ERANO RIMETTERE A POSTO LA CATENA DELLA BICI O RIPARARE LA BUCATURA AL SUPER SANTOS, INSEPARABILE COMPAGNO DI LUNGHISSIMI POMERIGGI TRASCORSI IN INFINITE PARTITELLE CHE TERMINAVANO POI, A SERA CON PUNTEGGI INCREDIBILI!
RICORDO CHE MIA MADRE, GIOVANE VEDOVA, PER MANDARE AVANTI LA BARACCA GESTIVA IL BAR CHE ERA STATO DI MIO PADRE, PREMATURAMENTE SCOMPARSO.
NEL LOCALE, O MEGLIO DAVANTI AD ESSO C'ERANO ANCHE I DISTRIBUTORI DI PALLINE DI GOMMA DA MASTICARE COLORATE, PROPRIO QUELLO CHE EROGAVANO ANCHE LE AMBITISSIME FIGURINE CARTONATE, 10 LIRE UNA GOMMA ED UNA COLORATISSIMA FIGURINA!
QUANTE CICCHE HO BUTTATO DOPO DUE MORSI, SOLO PERCHE' LO SCOPO ERA SOLO QUELLO DI AVERE UN'ALTRA DELLE AMBITISSIME FIGURINE!
RICORDO CON PRECISIONE L’ANSIA CHE MI PROCURAVA L’ATTESA DELL’ARRIVO DEL PROPRIETARIO DELLA MACCHINETTA, IL SIGNOR SALVATORE, CHE, BONTA' SUA, QUANDO DOVEVA SETTIMANALMENTE RIFORNIRLA E DIVIDERE IL GUADAGNO CON MIA MADRE, VENIVA LETTERALMENTE ASSEDIATO DA ME E DA MIO FRATELLO CHE, OVVIAMENTE, QUASI GLI IMPONEVAMO DI REGALARCI QUALCHE DECINA DI FIGURINE CHE, UNA VOLTA VINTA LA SUA RESISTENZA, PERALTRO BLANDA, POTEVAMO ADDIRITTURA SCEGLIERE ACCURATAMENTE, SCARTANDO LE MENO GRADITE E GLI INEVITABILI DOPPIONI.
IL DISTRIBUTORE ERA POSIZIONATE, COME HO DETTO, FUORI DEL LOCALE E SPESSO ERA OGGETTO DI "ATTACCO" DI QUALCHE RAGAZZINO SENZA COSCIENZA CHE PER RUBARE QUALCHE GOMMA ROMPEVA IL PLEXIGLAX FACENDO FINIRE SUL SELCIATO MOLTE PALLINE DI GOMMA.
QUALCHE VOLTA ERA ADDIRITTURA CADUTO A TERRA TANTO CHE ERA STATO ANCORATO AL MURO CON DELLE CATENE, MA UNA SERA RIMASERO SOLO LE CATENE ED IL DISTRIBUTORE SCOMPARVE NEL NULLA!
POI PER FORTUNA DOPO QUALCHE GIORNO SALVATORE PROVVIDE A RIMETTERNE UN'ALTRA!
DI QUELLE TANTE FIGURINE CARTONATE CHE AVEVO, NON ME NE E' RESTATA NEMMENO UNA, TUTTE INEVITABILMENTE VOLATILIZZATE, MAGARI GETTATE, QUALCHE ANNO, DOPO NEL FONDO DI UN SECCHIO DI IMMONDIZIA, PERCHE' NON PIU' ADATTE AD UN RAGAZZO NON PIU' BAMBINO!
HO UN GRANDE RIMPIANTO PER NON AVER SAPUTO CUSTODIRE AL MEGLIO QUELLO CHE OGGI AVREI SERBATO CERTAMENTE CON MAGGIORE SCRUPOLO ED ATTENZIONE.
IL RIPENSARE AL MIO MONDO DÌ BAMBINO ED ALLE MIE INSEPARABILI FIGURINE MI FA VENIRE IN MENTE UN EPISODIO CHE CREDEVO SVANITO NELLE NEBBIE DELLA MEMORIA E CHE INVECE E’ RIEMERSO DA ESSE CON PROROMPENTE VITALITA’:
ERA TEMPO DI CALZONCINI CORTI TUTTO L'ANNO, DI GINOCCHIA SBUCCIATE, DI STRADE ASSOLATE E DESERTE NELLE ORE ROVENTI DEI POMERIGGI DEL SUD CHE PURE SI TRASFORMAVANO IN STADI IMPROVVISATI SE COMPARIVA IL SOLO RUMORE DI UN PALLONE CHE RIMBALZAVA, DI SALE CINEMATOGRAFICHE CHE CON 100 LIRE DAVANO DUE FILM, DI PASSEGGIO DOMENICALE SPERANZOSO E, SOPRATUTTO, ERANO TEMPI DI FIGURINE VARIOPINTE ED AGOGNATE CHE CI AIUTAVANO A SOCIALIZZARE, A FARE "AFFARI" ATTRAVERSO LA PRATICA DEGLI SCAMBI DEI DOPPIONI E RIUSCIVANO PERSINO AD ABBATTERE OGNI BARRIERA SOCIALE, PERCHE' ALL'EPOCA CE N'ERANO ECCOME DI QUESTE BARRIERE!
DAVANTI AL CINEMA "ASTRA" DI PAGANI (OGGI ABBATTUTO ED AL SUO POSTO ESISTE UN ORRENDO E TRISTE PALAZZONE) NOI BAMBINI CI RITROVAVAMO PER GIOCARE AD ACCOSTARE LE MONETINE PIU' VICINO POSSIBILE AL MURO, AD "APPIZZARE" LE ANANAS (COSI' CHIAMAVAMO I FICHI D'INDIA) CON UN AFFILATO COLTELLO DA UNA CERTA ALTEZZA, POI IL COLTELLO ANDAVA SOLLEVATO PERPENDICOLARMENTE E SE IL FRUTTO CENTRATO NON SI SFILAVA DALLA LAMA, ALLORA I FRUTTI ERANO DI CHI AVEVA EFFETTUATO IL TIRO, ALLA CAVALLINA, METTENDO A REPENTAGLIO LE VERTEBRE DORSALI, BEATA INCOSCIENZA, E POI SI GIOCAVA MOLTISSIMO CON LE FIGURINE!
IL GIOCO PIU' PRATICATO ERA QUELLO IN CUI SI METTEVA UN MAZZETTO DI FIGURINE, PIU' O MENO COSPICUO, CHE VENIVA PIEGATO ED APPOGGIATO IN TERRA O SU UNA SUPERFICIE PIU' COMODA E POI CON IL PALMO DELLA MANO RACCOLTO QUASI A CUCCHIAIO BISOGNAVA BATTERE SULLA SUPERFICIE CON FORZA VICINO AL MAZZETTO DI FIGURINE PER FAR SI CHE LO SPOSTAMENTO D'ARIA CONSEGUENTE, QUANDO VENIVA ASSESTATO BENE (E NON ERA PER NIENTE FACILE) FACESSE RIBALTARE UNA O PIU' FIGURINE DEL MAZZETTO, QUANDO NON IL MAZZETTO STESSO.
TUTTO QUELLO CHE SI GIRAVA ERA IL BOTTINO DEL GIOCATORE CHE AVEVA "TIRATO"!
IL GIOCO, POPOLARISSIMO ALLORA, OGGI SCOMPARSO, SI CHIAMAVA "SCUOPPO"!
IN VERITA' LO "SCUOPPO" NON MI AVEVA MAI ATTRATTO MOLTO, SIA PERCHE' MI PAREVA UN SACRILEGIO PIEGARE UN MAZZETTO DI FIGURINE, CHE SAREBBERO POI RIMASTE SEGNATE PER SEMPRE DALLA PIEGATURA, SIA PERCHE' NON AVEVO MANI A PALANCA E LE VINCITE SAREBBERO STATE CERTAMENTE MOLTO INFERIORI ALLE PERDITE.
ALLORA AVEVO SOLO 10-11 ANNI E NON RIUSCIVO PROPRIO A VINCERE IL VINCOLO, CHE MI ERO IMPOSTO DA SOLO, NATURALMENTE, PER CUI LA FIGURINA ERA SACRA E ANDAVA CUSTODITA RELIGIOSAMENTE.
ANCHE OGGI PER ME E' COSI', NON SONO CAMBIATO IN QUESTO NEGLI ANNI.
TUTTAVIA, UN GIORNO HO DOVUTO VINCERE LA MIA FISIMA, FORSE ECCESSIVA, E PARTECIPARE AD UNA ASPRA CONTESA, VISTO CHE MI ACCORSI CHE NEL MAZZETTO DA RIBALTARE ERA IN GIOCO LA FIGURINA DI MAURO GATTI, ONESTO, ARCIGNO E COMBATTIVO DIFENSORE DEL NAPOLI DI SIVORI E ALTAFINI, ANNO 65-66. ERA UNA FIGURINA PIUTTOSTO RARA DELL'ALBUM PANINI DI QUELL'ANNO ED UNA DELLE MIE POCHE MANCANTI!
PROVAI, PRIMA DI ADERIRE ALLA TENZONE, A SCAMBIARE LA FIGURINA CON BEN 45 FIGURINE "VALIDE", FIGURINE CHE SERVIVANO PER RICHIEDERE DEI REGALI , MA IL MIO COMPETITORE NON VOLLE SENTIRE RAGIONI E QUINDI DOVEVO PER FORZA GIOCARE SE VOLEVO "AZZECCARE" GATTI NELLA SUA CASELLA DI "ALTRI TITOLARI" NELLA PAGINE DEL NAPOLI DI QUELLA ANNATA.
NEMMENO LA PROPOSTA DI FARMI SOSTITUIRE NEL GIOCO DA UN ALTRO RAGAZZO PIU' ABILE EBBE DEGNA CONSIDERAZIONE, PER CUI, ALLA FINE, MI DOVETTI CIMENTARE IN QUESTO GIOCO CHE FINO AD ALLORA AVEVO SOLO GUARDATO DISTRATTAMENTE GIOCARE, CON ARIA, CONFESSO, DI SUPERIORITA'!
ARRIVO' IL MIO M OMENTO, LA FIGURINA DI GATTI ERA ANCORA NEL MAZZETTO, I MIEI AMICI SI SCAMBIARONO UNA OCCHIATA IRONICA E AFFIORARONO SORRISETTI DI COMPATIMENTO, COMUNQUE ORAMAI DOVEVO "TIRARE" E LO FECI.
PARTI' DAL PALMO DELLA MIA MANO SINISTRA UN COLPO NON CERTO PODEROSO E COME POTEVA MAI ESSERLO CONSIDERANDO CHE NON AVEVO NESSUNA PRATICA DI QUEL GIOCO?
ACCADDE L'IMPREVEDIBILE: LE FIGURINE SI SOLLEVARONO SOLO DÌ POCO, PRONTE A RICADERE SU SE STESSE, SENZA ASSOLUTAMENTE UNA SOLA POSSIBILITA’ DÌ VEDERLE RIBALTARE!
MA QUALCHE SCONOSCIUTA DIVINITA', ALLA QUALE SARO' SEMPRE GRATO, MANDO' UNA IMPROVVISA FOLATA DI VENTO CHE TRASFORMO’ IL MORTO E BREVE VOLO CHE IL MIO COLPO AVEVA TRASMESSO ALLE FIGURINE, IN UN VOLO ACROBATICO SENZA PARI CHE LE GIRO' PRATICAMENTE TUTTE E LE SCOMPAGINO’, METTENDO IN EVIDENZA LA FIGURINA DÌ MAURO GATTI CHE PAREVA SORRIDERMI!
CHIARAMENTE LE CONTESTAZIONI FURONO IMMEDIATE E VEEMENTI, MA FECI PRESENTE CHE COSI' COME UN CIUFFO D'ERBA, UNA POZZANGHERA, UN SASSOLINO O, APPUNTO UN ALITO DI VENTO, PUO' CAMBIARE LA TRAIETTORIA DI UN PALLONE E CONSEGUENTEMENTE ANCHE L'ESITO DI UNA PARTITA, SENZA CHE NESSUN ARBITRO POSSA AVERE NULLA DA RIDIRE, ALLO STESSO MODO LA MIA VINCITA ERA REGOLARISSIMA ED INCONTESTABILE!
QUESTA RISPOSTA MISE PRATICAMENTE TUTTI A TACERE E PER UN ATTIMO RESTARONO ATTONITI E FU PROPRIO COSI' CHE, FORTE DELLA MIA ABITUDINE ALLA “SOPRAVVIVENZA DÌ STRADA”, PRIMA CHE CI RIPENSASSERO, RACCOLSI TUTTE LE FIGURINE VINTE (GATTI PER PRIMO) E MI DILEGUAI IN MEN DI UN AMEN!
COME CI SEMBRAVA LEGGERA, TANTO LEGGERA E TUTTA IN DISCESA, ALLORA LA VITA!
MA IL MIO MONDO NON E’ SOLO L’INFANZIA O LA PRIMA GIOVINEZZA, E’ ANCHE IL PRESENTE, FATTO DÌ LAVORO DÌ IMPEGNO SPESO TUTTO A FAVORE DEI RAGAZZI, VISTO CHE, ESSENDO DIVENUTO UN INSEGNANTE ED ANCHE ALLENATORE DI CALCIO DILETTANTI, SONO SEMPRE A CONTATTO CON LA GIOVENTU’!
I RAGAZZI DÌ OGGI HANNO MOLTI MEZZI A DISPOSIZIONE PER CRESCERE DIVERTIRSI ED IMPARARE, MEZZI CHE NOI NEMMENO POTEVAMO IMMAGINARE ALLA LORO ETA’, ED HANNO ANCORA LE FIGURINE A FAR LORO COMPAGNIA, MA, PRESI DA COLORI E SUONI E LUCI VORTICANTI NEI LORO CELLULARI, PERDONO RAPIDAMENTE L’USO DELLA FANTASIA E CON ESSO IL PIACERE DÌ SOGNARE CON LE FIGURINE.
TERMINATE LE ELEMENTARI IL COLLEZIONISMO E LA FIGURINA SEMBRANO TRAMONTARE DIETRO LE ALTE MONTAGNE DELL’INFORMATICA E DELLA COMUNICAZIONE A TUTTO CAMPO!
ALLORA ADDIO SOGNI, ADDIO FANTASIE, ADDIO PICCOLO MONDO DÌ IMMAGINI!
CERTO CHE QUELLA MAGIA NON POTEVA DISPERDERSI NEL SOLO TEMPO DELLA PRIMA INFANZIA, HO PROVATO A MOSTRARE LORO ALCUNI DEI MIEI VECCHI ALBUM DÌ FIGURINE ED HO VISTO COME, LA SOTTO LA CENERE DÌ UN TEMPO ORMAI PASSATO, COVASSE INVECE ANCORA LA BRACE PRIMA, IL FUOCO POI, DEL LORO “MONDO PRIMORDIALE”, DOVE L’ALBUM E LA FIGURINA ERANO ANCORA RE E REGINA!
HO RISVEGLIATO, ATTRAVERSO LE “COSE” ANTICHE DEL “MIO MONDO DÌ FIGURINE”, IL DESIDERIO DÌ SAPERE, LA VOGLIA DÌ CONOSCERE, LA BRAMOSIA DÌ CALARSI IN UN “MONDO” TANTO DISTANTE DA APPARIRE ANCOR PIU’ AFFASCINANTE DEL MONDO PRESENTE!
DOMANDE E DOMANDE SU QUESTO E SU QUELLO MI HANNO ASSALITO COME NELLA NOTTE I DUBBI ASSALIRONO AMLETO!
VEDETE RAGAZZI …LE FIGURINE SONO DÌ CARTA, SE LE CONSERVATE BENE, RESTANO, LE RITROVATE FEDELI DOVE LE AVETE RIPOSTE, PRONTE A FARVI SOGNARE I TEMPI LONTANI.
LE IMMAGINI CHE SCORRONO SUI VOSTRI I-PHON SONO VOLATILI, BIZZARRE, COME PIUME AL VENTO, NON LE FERMI NON LE RITROVI PIU’, NON LE PUOI COLLEZIONARE E TENERE A TUA DISPOSIZIONE PER TUTTA UNA VITA E CON ESSE SE NE VA IL VOSTRO PASSATO GIOVANE!
IN QUESTO STRANO PERIODO, COSI' POVERO DI MODELLI POSITIVI, DI GRAVE SCORAMENTO E DÌ CRISI E’ STATO UN MOMENTO DÌ GRANDE POSITIVITA’ PER QUESTI DISORIENTATI RAGAZZI.
INUTILE DIRE CHE A TUTTI HO CONSIGLIATO DI AFFACCIARSI AL MONDO DELLA FIGURINA E FARSENE CATTURARE DOLCEMENTE PERCHE’ COSI’, CERTAMENTE, I RICORDI NON ANDRANNO MAI PIU' SMARRITI!
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"TRA LE NEBBIE DEL NIZZA-LINGOTTO"
DI CLAUDIO G. DA TORINO
TRA LE NEBBIE DEL QUARTIERE OPERAIO NIZZA-LINGOTTO DI TORINO, CINQUANTASEI ANNI FA “INCONTRAI” LE MITICHE FIGURINE DI CARTONE DELLA SIDAM.
AVEVO SEI, SETTE ANNI E COME TANTI QUANDO AVEVO UNA MONETA DA DIECI LIRE, LA INTRODUCEVO NELLA MACCHINETTA (PREFERITA) DISTRIBUTRICE DI “CICLES” (PAROLA CHE IN PIEMONTE SIGNIFICA GOMMA DA MASTICARE E DERIVANTE FORSE DA CHEWINGUM O PIÙ PROBABILMENTE “CICCA”): RUOTAVO QUINDI UNA LEVETTA/MANIGLIETTA DI UN GIRO E DA UNO SPORTELLINO METALLICO RACCOGLIEVO LA SFERA COLORATA DI GOMMA CHE ERA SCESA MENTRE CONTEMPORANEAMENTE, DA UNA FESSURA, ERA SPUNTATA LA FIGURINA CARTONATA DA ESTRARRE DEL TUTTO E CUSTODIRE GELOSAMENTE O DESTINARE AL GIOCO CON I COMPAGNI.
SOPRATTUTTO QUANDO SI ANDAVA ALL’ORATORIO O AL CATECHISMO ALLA CHIESA DELLA COLLEGIATA DI SAN GIUSEPPE, SI RIUSCIVA A TROVARE IL TEMPO E IL MODO PER GIOCARE A FIGURINE O A BIRILLE, LE BIGLIE VARIOPINTE DI VETRO: IN UNA TASCA LE PRIME, NELL’ALTRA LE SECONDE.
EPPERÒ SOLO LE FIGURINE, O “FIGIU” IN GERGO LOCALE, ERANO VERA E PROPRIA MERCE DI SCAMBIO TRA NOI BAMBINI.
FRA LE DIVERSE POSSIBILITÀ DI SCELTA TRA AEREI, ARMI, CICLISTI E CALCIATORI, SI SCEGLIEVA QUASI SEMPRE LA “MACCHINETTA” CONTENENTE QUESTI ULTIMI.
DI ALBUM PER RACCOGLIERE LE CARTONATE NON NE HO MAI VISTI E QUASI NESSUNO LI CERCAVA O RICHIEDEVA. SALVO FORSE I FORTUNATI CHE SUL RETRO DI UNA FIGURINA TROVAVANO LA SCRITTA “HAI VINTO UN ALBUM”. QUASI SEMPRE INVECE, IL PREMIO CONSISTEVA IN VINCITA DI CARAMELLE.
SI GIOCAVA IN GENERE CON I CALCIATORI E NEI MAZZETTI SI MISCHIAVANO DIVERSE ANNATE DI EDIZIONE, UNA ADDIRITTURA DI ALCUNI ANNI PRECEDENTI CHE, SUL RETRO, NON RIPORTAVA NESSUNA SCRITTA, NEPPURE IL NOME DELL’EDITRICE, SOLO MUTO E GRIGIO CARTONE.
I GIOCHI CON LE CARTONATE ERANO DUE: A “MURO” O A “COPRIRE”.
SI GIOCAVA CON UN AMICO NEGLI AMPI ANDRONI DELLE VECCHIE CASE OPERAIE CHE SORGEVANO VICINO ALLA FIAT, IN GENERE QUANDO PIOVEVA. NEI MIEI RICORDI LA FIGURINA È ACCOSTATA AL GRIGIO E FERROSO TEMPO AUTUNNALE, POI AGLI UGGIOSI E FREDDI POMERIGGI DEI MESI DEL PERIODO SCOLASTICO.
IL GIOCO “A MURO” CONSISTEVA IN UN SINGOLO LANCIO DI UNA FIGURINA A TESTA, CON VITTORIA DI CHI SI AVVICINAVA DI PIÙ AL MURO, APPUNTO.
NEL SECONDO GIOCO, A “COPRIRE” LA POSTA ERA ASSAI PIÙ SOSTANZIOSA; OGNI GIOCATORE, MAZZETTO DI FIGURINE ALLA MANO, SI ALTERNAVA AL LANCIO SEMPRE VERSO IL MURO, AD OLTRANZA, SINO A QUANDO UNA FIGURINA ANDAVA A COPRIRE, ANCHE SOLO IN PICCOLISSIMA PARTE, UNA DELLE “CARTONATE” GIACENTI SUL CAMPO DI GARA.
CHI “COPRIVA” PER PRIMO VINCEVA TUTTO.
GLI ANGOLI SMUSSATI DI MOLTE FIGURINE ANCORA IN CIRCOLAZIONE, SONO A MIO AVVISO TESTIMONIANZA DI QUESTI LANCI “AL MURO” DI ALLORA: ANGOLO DEL “CARTONCINO” ILLUSTRATO TRA INDICE E MEDIO, COLPETTO DI POLSO E VIA, LA FIGURINA RUOTAVA VERSO LA SUA META, COME UN MISSILE CHE DI LI’ A POCO CI PORTERÀ NELLO SPAZIO.
A METÀ DEGLI ANNI 60 SI IMPONGONO DEFINITIVAMENTE FIGURINE DI PIÙ PICCOLO FORMATO E CAMBIANO COSÌ ANCHE I SISTEMI DI GIOCO.
ALCUNI DI QUESTI, LEGGO DAI RICORDI DI UN COETANEO DEL SUD ITALIA, ERANO PROPRIO GLI STESSI ED ERANO CONOSCIUTI, DA NOI TORINESI, COME GIOCO “A SOFFIO” E A “SCHIAFFO” CON IL PALMO DELLA MANO A CONCHIGLIA E ALZATA DELLE FIGURINE COL VUOTO D’ARIA CREATO.
AGGIUNGO IL GIOCO DEL “PALIGIA” O SEMPLICEMENTE “LIGIA”, UN PEZZO DI MARMO PIATTO, TONDEGGIANTE E SMUSSATO, LARGO UN PALMO DI MANO CHE NOI, RAGAZZI ORMAI, CI PROCURAVAMO NEI NUMEROSI CANTIERI EDILI CHE PULLULAVANO NELLA PERIFERIA DELLA CITTÀ IN ESPANSIONE.
IL GIOCO DEL “LIGIA” SI DISPUTAVA CON PIÙ PARTECIPANTI, SUL PRIMO MARCIAPIEDE TROVATO.
RICORDA IL GIOCO DELLE BOCCE MA, INVECE DEL BOCCINO, SI AVEVA COME BERSAGLIO IL MAZZETTO DI FIGURINE PUNTATE IN PALIO E DEPOSITATE SU DI UNA LINEA DI UNA DECINA DI CENTIMETRI TRACCIATA SUL CATRAME DEL MARCIAPIEDE CON UN COCCIO DI MATTONE.
LA LINEA DI TIRO ERA AD UNA VENTINA DI PASSI, SEMPRE TRACCIATA COL COCCIO PER L’INTERA LARGHEZZA DEL MARCIAPIEDE. TIRAVA PER PRIMO CHI DAL MAZZETTO DI FIGURINE IN PALIO, SI AVVICINAVA DI PIÙ A QUESTA LINEA CONOSCIUTA COME “MARE”, TERMINE DERIVANTE FORSE DA “MADRE” IN PIEMONTESE, PER INDICARE LA FASE INIZIALE DEL GIOCO.
I PIÙ BRAVI, I CECCHINI, COLPIVANO AL PRIMO TIRO IL MAZZETTO CREANDO UNA NUVOLA SVOLAZZANTE DI FIGURINE.
PER LE FIGURINE RIMASTE IN GIOCO, SULLA LINEETTA QUINDI, I TIRI SUCCESSIVI ERANO PIÙ RAVVICINATI; SI TIRAVA,INFATTI, DAL PUNTO DOVE SI ERA FERMATO IL “PALIGIA” NEL LANCIO PRECEDENTE.
QUESTI TIRI RAVVICINATI SPESSO CAUSAVANO ALLE FIGURINE SERI DANNI.
SI GIOCAVA OLO CON I CALCIATORI.
LE FIGURINE DIDATTICHE NON SI GIOCAVANO MA SI SCAMBIAVANO E SI TENEVANO PER LE “RICERCHE” SCOLASTICHE DI SCIENZE, GEOGRAFIA E STORIA.
ARRIVAVA L ‘ESTATE, LA SCUOLA CHIUDEVA, SI ANDAVA IN CAMPAGNA O AL MARE E DALLE FIGURINE SI PASSAVA AI GIORNALINI (ORA CHIAMATI FUMETTI O COMICS) CHE FINALMENTE SI POTEVANO LIBERAMENTE (NON TUTTI PERÒ) LEGGERE E “GIOCARE” ANCH’ESSI, A “SETTE E MEZZO” CON LE CARTE.
COL TEMPO, MA SEMPRE NEL TEMPO DELLA MIA INFANZIA, LA PALLINA DI GOMMA AMERICANA CON FIGURINA ABBINATA VENIVA “SUPERATA”: SOTTILI BARRETTE IN CONFEZIONI SIGILLATE DI CHEWINGUM ERANO SUBENTRATE: L’EPOCA DEL CONTENITORE, DELL’IMBALLO, DELLA CONFEZIONE ERA COMINCIATA.
C’ERA UNA VOLTA… LA FIGURINA DI CARTONE, COME PER MAMMA C’ERA LA BORSA A RETINO DI CORDA PER LA SPESA. SIAMO ANCORA NELLA PRIMA METÀ ANNI 60, PRESTO LA CINGHIA ELASTICA CON FERMAGLIO SOSTITUIRÀ LA CARTELLA, LA PENNA BIRO INTANTO È GIÀ SUBENTRATA AL PENNINO E… GLI INSEGNANTI DEVONO INIZIARE A FARSENE UNA RAGIONE.
ORMAI ALLA SOGLIA DEGLI ANNI 70, FORSE LANCIATO DALLA GUERRA IN VIETNAM, VIEN DI MODA IL TASCAPANE MILITARE PER PORTARE I LIBRI ED ORA, ECCOCI NELL’ERA DELLO ZAINETTO E DEL TROYLER.
MEMORIE D’IMMAGINI… MA A VOLTE, GUARDANDO UNA “VECCHIA SIDAM” MI ASSALE FORTE IL RICORDO DEGLI ODORI, CHE IL TEMPO E LA NOSTALGIA HANNO TRAFORMATO IN PROFUMO: QUEL NOSTALGICO PROFUMO DI INCHIOSTRO E DI LEGNO DEI VECCHI BANCHI DI SCUOLA COI LORO CALAMAI E QUELLO DELLA BIANCA COLLA CON LA QUALE ATTACCAVAMO LE NOSTRE AMATE FIGURINE, COMPAGNE CHE CI HANNO RALLEGRATI E ACCOMPAGNATI IN ANNI DI PROFONDI CAMBIAMENTI.
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" LO STADIO PIU' BELLO E FANTASTICO DEL MONDO: IL PAVIMENTO DI CASA MIA"
DI MARIO ZANETTI
LA PRIMA PARTITA DI CALCIO TRASMESSA DALLA RAI IN TELEVISIONE FU NELL'ORAMAI LONTANO 31 DICEMBRE 1955 E LA PARTITA ERA NAPOLI - FIORENTINA, GIOCATA SUL CAMPO NEUTRO DI ROMA ESSENDO QUELLO DEL NAPOLI, L'ARTURO COLLANA DEL VOMERO, SQUALIFICATO.
AVEVO ALLORA POCO PIÙ D 6 ANNI E VIDI QUELL'INCONTRO CON MIO PADRE E MIO ZIO.
MI ENTUSIASMAI MOLTISSIMO PER LA PARTITA MA MI ACCORSI DI AVERE IMMEDIATA SIMPATIA PER LA FIORENTINA (ERA L'ANNO DEL 1° SCUDETTO DELLA VIOLA):JULINHO, MONTUORI, VIRGILI, CHIAPPELLA...
FU GRANDE AMORE "A PRIMA VISTA" E, DA ALLORA, SONO RIMASTO TIFOSISSIMO DELLA FIORENTINA; CERCAVO QUALSIASI RIFERIMENTO DELLA VIOLA:FOTO, ARTICOLI, GIORNALI, RIVISTE E, SOPRATTUTTO, FIGURINE.
MA L'AMORE PER LE FIGURINE NON ERA NATO CON QUELLO DELLA FIORENTINA, ERA,SOLO DA POCO, GIA' SBOCCIATO.
LA PRIMA COLLEZIONE CHE ANCORA RICORDO CON GRANDE EMOZIONE ERA DI DISCHETTI DI METALLO DIAMETRO 3cm CONTENUTI NELLE CIOCCOLATINE FERRERO.
ERANO RAFFIGURATI, IN SERIGRAFIA, I GIOCATORI DELLE SQUADRE DI SERIE A.
ERA IL 1956.
GIRAVO TUTTO IL GIORNO CON QUESTI DISCHETTI IN TASCA (CALZONCINI CORTI) PRONTO A SCAMBIARE QUELLI DOPPI CON QUELLI CHE MI MANCAVANO.
PRATICAMENTE VERSO LA FINE DELL'ANNO SCOLASTICO (1° ELEMENTARE) AVEVO TERMINATO TUTTA LA COLLEZIONE: BELLISSIMI.
QUALCHE ANNO DOPO SCOPRII, PER PURO CASO, DEI DISTRIBUTORI DI FIGURINE ALL'ESTERNO DI ALCUNI BAR DEL MIO PAESE.
METTEVI DIECI LIRE NELLA FESSURA APPOSITA E TI USCIVA LA FIGURINA CARTONATA DEL GIOCATORE E 2/3 GOMME DA MASTICARE: UNA FAVOLA.
ERANO DELLE BELLISSIME FIGURINE STAMPATE IN BIANCO/NERO CARTONATE E CON LE INDICAZIONE SUL RETRO DEL GIOCATORE RAFFIGURATO.
MI EMOZIONO ANCORA AL RICORDO.
CHE BELLE, CHE MERAVIGLIA.
L'EDIZIONE ERA CARDMASTER: HAMRIN, LOJACONO, MONTUORI, SIVORI, CHARLES, SCHIAFFINO E ANCORA TANTI ALTRI...
POI ARRIVERANNO LE SIDAM (SEMPRE CON DISPENSER) CARTONATE A COLORI.
LE PRIME NELL'ANNO 59/60 ACQUARELLATE; MOLTO BELLE PER QUEI TEMPI. SEGUIRONO POI LE ALTRE SIDAM.
QUELLE DEL 61/62 VERAMENTE BELLISSIME, FOTO VERE (FORSE LE PIÙ BELLE DELLE COLLEZIONI CARTONATE).
NE AVEVO MOLTISSIME.
TUTTE CONTENUTE IN ORDINE IN ALCUNI CASSETTONI DI UN'ARMADIO.
COMPRAVO ANCHE TUTTE LE SETTIMANE LE RIVISTE DE: "IL CAMPIONE", "LO SPORT ILLUSTRATO", "FOOTBALL".
FOTOGRAFIE MOLTO BELLE, ARTICOLI CHE TI FACEVANO SOGNARE QUEL MONDO PER ME MOLTO LONTANO.
SOGNA OGGI, SOGNA DOMANI, UN GIORNO MI VENNE IN MENTE DI INCOLLARE QUESTE BELLE FOTO DEI GIOCATORI SU DEI FOGLI DI COMPENSATO E POI RITAGLIARLI COL TRAFORO.
SI, PROPRIO TRAFORARLI CON UN BEL TRAFORO A MANO CHE ERA NELLA MIA DOTAZIONE GIOCHI ASSIEME AD ALCUNI PEZZI DEL MECCANO.
UNA VOLTA TRAFORATI MI RITROVAI TRA LE MANI NON PIU' DELLE IMMAGINI SU CARTA, SOLO DA GUARDARE, MA DEI "VERI" CALCIATORI, TANTO VERI CHE LA FANTASIA POTEVA FARLI MUOVERE SUL PRATO PIU' FANTASTICO E BELLO DI TUTTI GLI STADI DEL MONDO: IL PAVIMENTO DI CASA MIA!
PER IL PALLONE FECI PRESTO: ADOPERAI, INFATTI, UN MATTONCINO DELLE COSTRUZIONE "PLASTICBRIK" DI ALLORA, L'IMPORTANE ERA CHE NON FOSSE TROPPO FACILE DA MUOVERE E, SOPRATUTTO CHE NON ROTOLASSE.
AVEVO IL CAMPO, IL PALLONE ED I GIOCATORI, POTEVO ANCHE GIOCARE, MA OGNI GIOCO DEVE AVERE DELLE REGOLE..
E COSI' INIZIAI A DARLE!
- IL CAMPO ERA UNA PARTE DEL CORRIDOIO DI CASA MIA, LARGO CIRCA UN METRO E 50 cm E LUNGO CIRCA 4 METRI.
- LE PORTE ERANO DELLE SCATOLE DI SCARPE RITAGLIATE "AD HOC";OVVERO TAGLIAVO DUE SPIGOLI DELLA SCATOLA, DALLA STESSA PARTE E RIPIEGAVO IL LATO LUNGO DELLA SCATOLA VERSO L'ESTERNO IN MODO CHE DESSE PIU' STABILITA' ALLA PORTA E NON FACESSE UN RIALZO PROPRIO DOVE C'ERA L'IMMAGINARIA RIGA DI PORTA;
- TEMPO DI GIOCO: LO FISSAI IN 1 ORA CON DUE TEMPI DA 30 MINUTI CIASCUNO, ALMENO COSI' CREDO DI RICORDARE;
- I GIOCATORI ERANO TRAFORATI SU UN COMPENSATO DI 5 mm DI SPESSORE E NON POTEVANO ESSERE PIU' ALTI DI 18 cm E PIU' LARGHI DI 9 cm, SPECIE IL PORTIERE PER NON PORRE TROPPO INGOMBRO DAVANTI ALLA PORTA;
SI GIOCAVA 11 CONTRO 11, OVVIAMENTE, COME NEL CALCIO VERO; - SI POTEVA TIRARE IN PORTA SOLO ARRIVATI, DOPO PASSAGGI E MARCATURE, A CIRCA 50 cm DALLA PORTA AVVERSARIA.
COME E' FACILE INTUIRE DA QUESTE PRIME ESSENZIALI REGOLE, IL GIOCO NON ERA FATTO PER ESSERE GIOCATO DA SOLO, ECCO PERCHE' QUASI DA SUBITO COINVOLSI CIRCA 7/8 AMICI PER LO PIÙ COMPAGNI DI SCUOLA E GIOCAVAMO TUTTI I POMERIGGI
HO SEMPRE VINTO IO ANCHE PERCHÈ ERO MOLTO PIU' ALLENATO DEI MIEI COMPAGNI DI GIOCO.
DIFATTI, QUANDO NON C'ERANO GLI AMICI, GIOCAVO DA SOLO AVENDO TRAFORATO 14/15 SQUADRE COMPLETE DI "SERIE A" CHE FACEVO PARTECIPARE AD UN MIO CAMPIONATO PERSONALE GIOCATO IN "SOLITARIO".
NON SO PERCHÈ MA VINCEVA SEMPRE LA FIORENTINA!
POI SCENDEVO NELL'UFFICIO DI MIO PADRE E MI SCRIVEVO, NON A MANO, MA BATTUTO A MACCHINA DA SCRIVERE, UN GIORNALE SPORTIVO TUTTO MIO, RIPORTANDO LE "CRONACHE" DI TUTTI GLI INCONTRI CHE AVEVO FATTO NEL MIO STADIO.
DEVO DIRE CHE ANCHE QUESTO SECONDO IMPEGNO DI GIORNALISTA DELLE MIE AVVENTURE E DEI MIEI GIOCHI MI PIACEVA MOLTO.
A RIPENSARCI BENE, IL GIOCO DEL CALCIO CON I CALCIATORI TRAFORATI NON E' STATO L'UNICO GIOCO CHE MI SONO "INVENTATO"!
L'ALTRO ERA "IL GIRO D'ITALIA"!
SI GIOCAVA SEMPRE NEL CORRIDOIO DI CASA CHE, PER FORTUNA, ERA MOLTO LUNGO E FATTO IN LEGNO E CON DELLE ASSI DISPOSTE PER IL VERSO DELLA LUNGHEZZA.
LE FOTO DEI CICLISTI (PER I MIEI GIOCHI NON HO MAI USATO LE FIGURINE) SI INCOLLAVANO SU UN CARTONCINO GROSSO E POI SI FUSTELLAVANO (FUSTELLA ROTONDA DI 3 CM) POI CON UN COLPO DEL DITO "SI TIRAVA" C'ERANO LE TAPPE CHE DURAVANO ANCHE ORE.
OGNI TIRO DI DISTACCO ERA 1 MINUTO.
ALLA MIA FANTASIA IL CREARE IL NUMERO DELLE TAPPE E LA SCELTA DELLE LOCALITA' TOCCATE DAL "GIRO".
ANCHE PER IL GIRO SCENDEVO IN "REDAZIONE" A BATTERE A MACCHINA IL RESOCONTO DELLA TAPPA DI GIORNATA PER IL MIO GIORNALE!
POI IL TEMPO PASSA, VOLANDO VIA, SI CRESCE; LA SCUOLA SI FA PIÙ IMPEGNATIVA, LE RAGAZZE, LA CHITARRA, IL COMPLESSINO, IL CALCIO VERO GIOCATO E CI SI DIMENTICA DELLE FIGURINE E DEI GIOCATORI TRAFORATI, DEI CICLISTI FUSTELLATI.
POI...IL LAVORO, CI SI SPOSA, LA FAMIGLIA, GLI IMPEGNI.
CIRCA 10 ANNI FA, COME UN FLASH IMPROVVISO, MI RICORDO DELLE FIGURINE LASCIATE NELLA CASA PATERNA.
TORNO, MOLTO CURIOSO, A CERCARLE E NON LE TROVO PIÙ. INCREDIBILE!
HO PASSATO DIVERSE SERATE A CERCARLE, DAPPERTUTTO, NELLE CAMERE, IN CANTINA, IN SOFFITTA, NEGLI ARMADI...NIENTE DA FARE, NON C'ERANO PIÙ.
RUBATE, PROBABILMENTE O, PIU' SEMPLICEMENTE PORTATE VIA, MAGARI PENSANDO CHE NON INTERESSASSERO PIÙ, DA QUALCHE CAMERIERA DI MIA MADRE PER I PROPRI FIGLI.
L'UNICA COSA CHE SONO RIUSCITO A TROVARE E' STATA UNA SCATOLA DOVE AVEVO RIPOSTO PARTE DEI CALCIATORI TRAFORATI E QUALCHE CICLISTA DEL GIRO D'ITALIA!
QUESTO FATTO HA SCATENATO IN ME, DOPO L'INIZIALE FORTISSIMA DELUSIONE, TALMENTE TANTA NOSTALGIA DI QUELLE FIGURINE PER IL RICORDO DELL'L'INFANZIA CHE MI EVOCAVANO, CHE, APPROFITTANDO DI INTERNET ED ESSENDO TITOLARE DI UNA TIPOGRAFIA CON STUDIO GRAFICO, È STATO ABBASTANZA FACILE CONTATTARE DEI NUOVI AMICI , (CHE PER ORA HO CONOSCIUTO SOLO PER TELEFONO O SU INTERNET), E RICOMPRARMI UN POCO ALLA VOLTA TUTTE LE COLLEZIONI CHE NON AVEVO PIÙ.
MAN MANO CHE MI ARRIVAVANO PER POSTA NON VI DICO L'EMOZIONE DI RIVEDERLE.
OGNUNA MI RICORDAVANO QUALCOSA, ERA COME TUFFARMI DI NUOVO NELLA MIA FANCIULLEZZA, NEI MIEI RICORDI PIÙ CARI, NELLE INTERMINABILI ORE PASSATE A SOGNARE CON LA FANTASIA DI UN BAMBINO.
BEI TEMPI ANDATI, TANTO BELLI CHE, A DISTANZA DI COSI' TANTI ANNI, NON LI VOGLIAMO LASCIAR ANDARE VIA, ANZI, FACCIAMO DI TUTTO PERCHE' RESTINO E SI RINVIGORISCANO IN NOI, PERCHE' UN SOLO MINUTO VISSUTO RITORNANDO BAMBINO NON HA PREZZO E NON SI PUO' SPIEGARE.
CHI HA PROVATO QUESTE EMOZIONI NON LE DEVE DESCRIVERE SE PARLA CON UN ALTRO COME LUI, BASTA LO SGUARDO...
PERCHE' IL MIO RACCONTO SIA MEGLIO COMPRENSIBILE, AGGIUNGO DELLE FOTO DEI GIOCATORI TRAFORATI DA ME, ORIGINALI DI ALLORA ED UN ESEMPIO DI PASSAGGIO E 2 TONDELLI DI CICLISTI FUSTELLATI SU DI UN CARTONCINO GROSSO PRONTI PER IL "GIRO D'ITALIA"...I POCHI ESEMPLARI CHE SI SONO SALVATI .... PECCATO CHE OGGI NON POSSANO PIU' PARLARMI, COME ALLORA .....