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CASA EDITRICE CARTOCCINO - MONZA s.p.a.

SERIE

100 CITTA' D'ITALIA
1949

 

FIGURINE

PRESENTAZIONE

 

016 MANTOVA CRTCCN F

 

1. PREMESSA

Da tempo questa Serie era custodita nei miei contenitori, purtroppo incompleta, senza una indicazione che mi indicasse la sua paternità editoriale, quindi allegata al grande “volume” del “Limbo” dove serie senza padre attendono che qualcuno sia in grado di dargli un nome.

Purtroppo il binomio di “serie senza nome” e di “serie incompleta” mi imponeva di aspettare che i tempi fossero maturi per poterla inserire nel sito.

Recentemente, lavorando in una ricerca che avevo intrapreso per saperne di più sulle serie prodotte dalla Cartoccino di Monza, mi sono ricordato che Monza è la città della “Corona Ferrea” e che alcune figurine che non mi ricordavo quali fossero avevano al retro una composizione di Corone ferree.

Quando in seguito ad ulteriori studi ho avuto per le mani un documento (telegramma della Cartoccino datato 1949) ho immediatamente notato che sullo stesso erano applicate due figurine di calcio ed anche una figurina della serie 100 città d’Italia.

Bingo !

In un colpo solo questa serie ha trovato una paternità ed un titolo, ufficializzati da un documento.

Valeva la pena di aspettare!!!

 

2. IL PROGETTO

La Cartoccino è sempre stata un Casa editrice sui generis, fondata da un personaggio sui generis e dopo anni (dal 1926 al 1936) in cui era stata una casa editrice di materiale classico (libri, riviste, settimanali, iniziative editoriali di molte tipologie particolari), nel periodo in cui per tali mansioni era divenuta “Cartoccio”, contrariamente a quanto affermato su certa letteratura troppo superficiale non era stata chiusa ma aveva continuato la sua attività, mantenendo, tra l’altro anche la sede a Monza in Via Volturno, 2 A mentre la Cartoccio si era spostata a Milano.

Questo fino a tutto il 19949, poi la Cartoccino si spense regolarmente e dalle sue ceneri nacque, come sappiamo, la Edizione Boschi.

Nel 1949 dunque la Cartoccino allega due figurine di calcio ed una della Città di Asti facenti parte le prime due della Serie “Calcio italiano serie A” e la terza della Serie “100 Città d’Italia.

Il progetto lo desumiamo da quello che ci è giunto sino a noi, una Serie di 100 figurine piccole di 100 Città italiane, senza ripetizioni o figurine doppie o triple per le Metropoli.

Le figurine erano tutte numerate e non era previsto un album raccoglitore.

 

3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI

Le figurine misuravano 4,8 x 3,4 cm, una misura tipica, millimetro più, millimetro meno.

Il supporto era di un cartoncino leggero e all’apparenza di buona consistenza ma da alcune figurine un po’ più vissute si vede che il supporto non reggeva troppo agli stress dell’eccessivo “maneggiamento”.

La figurina aveva una cornice del medesimo colore del cartoncino frontale che traspare anche dalla figura illustrata che è colorata a campiture senza l’obbligo di coprire con il colore in maniera scientifica tutte le zone adibite al colore; in modo particolare questo si nota nel cielo dove il biancore delle nuvole è data dal non colore del supporto di fondo.

Quindi la cornice delle figurine è generata da una linea chiusa che forma un rettangolo al cui esterno si definisce la cornice e al cui interno, invece va allocata la figura.

La figura è certamente ricavata da una immagine fotografica adattata da mano sapiente all’angusto spazio disponibile ed il disegnatore ha fatto miracoli per riportare torri e campanili, di cui l’Italia è piena in un formato orizzontale che non è ovviamente il migliore per certi soggetti.

La qualità del disegno è particolare, mai raffinato (volutamente) mai pesante (volutamente) e mai carico di colori troppo incisivi anche perché la tecnica è certamente quella dell’acquerello su disegno (matita ripassata a china per gli originali) che rende ogni quadretto una deliziosa istantanea del soggetto, il più delle volte un monumento cittadino, con due colori dominanti: il giallo pallido per le murature e l’azzurro pallido per un cielo sempre delicato e luminoso.

La Cartoccino, nel periodo più fertile e produttivo ha avuto uno stuolo di disegnatori tra cui dei veri big del fumetto e del disegno illustrativo come il giovanissimo Toni Pagotto (Pagot), ma anche Sgrilli, anche se riteniamo che la mano che ha creato questa serie possa essere di un giovane disegnatore in orbita Cartoccino.

Ma la Serie seppur commercializzata nel 1949 (come da documento) era nata nel periodo anteguerra, almeno nel 1937, non dopo e questo è accertato grazie ad un clamoroso errore commesso dalla Cartoccino, rea di non aver controllato una serie da dare alle stampe probabilmente non per noncuranza e superficialità ma perché già sottoposta a controllo formale nel 1937 in vista della oramai prossima pubblicazione che invece, per ignote ragioni fu, inizialmente sospesa ed infine abbandonata per poi essere ripresa a guerra terminata.

L’errore marchiano è aver pubblicato nel 1949 una serie in cui la città di Latina compare nella figurina numero 65 con la titolazione “Littoria”, nome con il quale era stata fondata nel 1932, in pieno ventennio e ammiccante in maniera esplicita ai fasci littori e che nel 1944 aveva assunto la denominazione ufficiale di Latinia e il 7 giugno 1945 l’attuale nome di Latina.

Insomma chiamare Littoria una città che da 5 anni si chiamava Latina piò essere una clamorosa svista oppure anche un errore voluto, ricordando la non superficiale adesione alle idee fasciste del Boschi che della Cartoccino era il capo indiscusso anche se la direzione d’azienda era nelle mani dei figli.

 

4. IL RETRO ED I TESTI

Allo stato attuale ho trovato questa serie in due differenti versioni, identiche per dimensioni, disegni, soggetti e supporto, con la sola ed unica differenza dovuta al retro che abbiamo detto è privo di testi e privo di iscrizioni di riferimento editoriale e, in una serie è un retro formato dal disegno in rosso della Corona ferrea che si ripete in una successione incrociata diagonale a riempire tutto lo spazio, mentre nell’altra ci troviamo di fronte ad un retro nero antracite profondo, satinato matto.

                    ZZZ CRTCCN 1 R   q          ZZZ CRTCCN 2 R
La serie è stata recuperata con due differenti versioni del retro, probabilmente il retro con l'incrocio delle Corone Ferree simbolo di Monza deve appartenere ad una prima edizione della Serie mentre il retro nero antracite ad una più tarda ristampa.
A parte questo dettaglio le due Serie non presentano alcuna differenza

 

Forse una prima edizione ed una successiva riedizione o meglio ristampa con l’eliminazione del retro colorato per abbattere i costi di produzione.

I testi sono frontali, brevi, brevissimi ma ci sono ed accompagnano la città col suo nome, con quello del monumento di maggior pregio o con il termine generico “panorama” quando la visualizzazione del disegno è di un non dettaglio ma di un insieme.

Il carattere prescelto è un carattere corsivo, quasi di scrittura infantile che dà, al tutto, ancor più quel tocco di delicatezza dal sapore vetusto che è poi il vero pregio di questa piccola ma significativa serie.

 

5. I SOGGETTI

Purtroppo la serie è incompleta mancando ancora 27 figurine anche se si ritiene di poterne recuperare ancora diverse, notate, all’ultima fiera di Bologna, in una “scatola” che non c’è stato il tempo di controllare ma che avrò la possibilità di rivedere intatta alla fiera di Asti tra un paio di mesi (5 Aprile 2025), dove speriamo di recuperare qualche altro prezioso pezzo di questa piccola deliziosa serie.

Viste le mancanze di cui sopra sembra superfluo tirare somme mancando degli addendi, comunque possiamo dire che, a livello di raffigurato, su 73 immagini disponibili, 68 sono di monumenti e porti, mentre 5 sono di “panorami” generici (Belluno, La Spezia, Brindisi, Imperia e Macerata).

Comunque sia, con 100 figurine a disposizione si era ampiamente dentro la finestra delle province esistenti e quindi è certo che oltre alle tradizionali provincie esistenti nel 1948 debba essere in raccolta anche qualche altra città all’epoca non provincia.

 

6. ASPETTI COLLEZIONISTICI

La serie è molto bella, significativamente bella, delicata, delicatamente colorata, dal sapore vetusto di una Italia monumentale appena uscita oppure quasi sull’orlo dalla/delle guerra, una Italia semplice, provinciale, fuori dal boom economica, certamente più bella ed umana di quella che è oggi.

Certi valori, certi significati, certe impressioni fanno parte integrante di questa serie capolavoro e sono sensazioni che una volta imbrigliate tra i fogli della nostra collezione restano, non svaniscono con il tempo, come un profumo destinato ad evaporare.

A livello collezionistico, è una Serie che ha poco valore e che però non è facile da riuscire ad avere completa, una serie il cui valore di acquisto può essere sui 60 euro, ma non perché valga poco, ma perché sono pochi quelli che, sanno vedere oltre…

Come sempre…

Buona collezione!!!

 

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