FIDASS – SERRAVALLE SCRIVIA (AL)
SERIE
" CALCIATORI 1965-66 "
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. ELEMENTI
Le Fidass sono figurine conosciute dagli intenditori e abbastanza diffuse un po’ in tutto il territorio nazionale, specie nel nord e centro nord Italia.
Nate da una storica società produttrice di dolciumi attiva a Serravalle Scrivia, bel centro in provincia di Alessandria, posto sulle rive del fiume Scrivia, da cui prende il nome, furono commercializzate come prodotti di appoggio e di merchandising (anche se all’epoca non si usava questo termine inglese) per promuovere la vendita dei dolciumi della casa.
D’altronde la produzione di figurine a supporto del “core business”, ovvero del dolciume, era una attività che la Fidass già aveva intrapreso da molti anni, sin dal pre guerra, fino primo dopoguerra.
Dopo una lunga pausa questa serie, nel 1965, riprese la vecchia tradizione della Fidass.
In questo contesto va inquadrata la produzione di due serie di figurine, entrambe presenti su questo sito, non copia una dell’altra, anzi piuttosto differenti esteticamente, nel supporto ed anche nelle dimensioni.
Certamente differenti anche nella loro reperibilità “postuma” dato che la serie oggetto di queste note di presentazione è una delle serie più toste dell’intero panorama delle cartonate, mentre la serie dell’anno successivo risulta essere, collezionisticamente parlando, decisamente più abbordabile per reperibilità e costi.
La serie ’65-66 si viene a porre, nel quadro della produzione delle cartonate, in contemporanea con la penultima produzione della Taver Matic, la nota casa torinese, ultima editrice delle serie “il calcio italiano”, con cui condividerà la contemporaneità di produzione anche per l’anno successivo.
2. IL PROGETTO
Il progetto prevedeva una serie di figurine a colori, opache, leggermente cartonata (un cartoncino di leggera/media grammatura), numerata e con note a tergo.
Non risulta che esistesse l’album Fidass 1965-66, anche se la presenza di una numerazione nelle figurine lo lascerebbe intendere.
Magari era nelle intenzioni iniziali ma poi il progetto non andò, evidentemente, in porto e sul mercato apparvero solamente le figurine.
Dovevano essere presenti tutte e 18 le Squadre partecipanti al campionato italiano di calcio di serie “A” e ogni Società doveva avere disponibili 11 figurine tra cui non era prevista né la figurina del team schierato in campo né quella dello stemma della società.
La serie, quindi, doveva essere composta da 198 figurine (18 x 11 = 198).
In realtà, per un motivo assolutamente ignoto e nemmeno lontanamente spiegabile, in quanto assolutamente irragionevole, alla squadra della Spal (quindi una provinciale, nemmeno ad una “big”), furono assegnati 12 numeri anziché i canonici e previsti 11, sicche’ la serie si apre con la figurina numero 01 Pizzaballa e si chiude con la figurina numero 199 Bagatti.
Ma in realtà le figurine poi realizzate furono 227, quindi ben 28 in più rispetto a quelle che avrebbero dovuto essere, anche se solamente 4 sono i calciatori che sono raffigurati in queste 28 figurine extra che non sono compresi nell’elenco dei 199 della serie, ovvero grazie a queste 28 figurine i calciatori in raccolta da 199 diventano 203.
In altri termini abbiamo 203 calciatori raffigurati in 227 figurine, pertanto ci dovrebbero essere anche 24 figurine sbagliate o varianti, ma non è così.
Ma vedremo poi tutti i casi, uno per uno.
Va fatto notare che la numerazione progressiva delle figurine non coincide con la catalogazione classica delle squadre secondo il metodo alfabetico.
Tutto fila liscio dalla 01 Pizzaballa dell’Atalanta alla 55 Facchin del Catania cui alfabeticamente dovrebbe succedere la 56, portiere della Fiorentina, mentre la 56 è il portiere dell’Inter per cui la Fiorentina ed il Foggia riprendono dal numero successivo all’ultimo numero della juventus: il 78, sino al 99 che è l’ultima delle 11 figurine del Foggia e si riparte senza più salti dalla prima del Lanerossi Vicenza numero 100 sino alla 199 di Bagatti ultima figurina della serie.
In pratica Inter e juventus sono messe al posto canonico di Fiorentina e Foggia che a loro volta ne prendono il posto.
Serviva questo ulteriore “casino”????
Direi proprio di no, oppure parafrasando una vecchia pubblicità in cui Leonardo da Vinci diceva:” bello !!!!... a che serve?”... appunto a che serve????
Il progetto, prevedendo 11 figurine per società, senza team schierato o stemma della società, permetteva di avere, per ogni squadra, una formazione di 11 elementi precisi e scelti per ruolo in modo da poter essere “schierata” in campo senza che i secondi portieri dovessero essere schierati all’ala o ci fossero ruoli scoperti, come in molte altre raccolte similari (Saim – E.D.I. solo per citarne alcune).
Nel complesso, quindi, un progetto non faraonico ma ampio, distribuito in maniera abbastanza equanime tra le sue componenti e ben rappresentativo del panorama del calcio italiano in quella stagione sportiva, con qualche “ripensamento” oppure errorino di troppo.
3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI
Le figurine avevano dimensione 8,5 cm x 6 cm ed erano quindi belle figurine solo di poco più contenute delle grandi cartonate da dispenser.
Il supporto era, originariamente, di un buon cartoncino color paglierino scuro ma presto fu sostituito da un supporto cartonato molto più leggero e di colore molto chiaro tendente quasi al bianco.
Questi due supporti, seppur differenti, non devono essere considerati discriminante per raccogliere le figurine in maniera separata, basata sulla tipologia di cartoncino, anche se poi se uno vuole la propria collezione la fa come vuole.
O con il supporto paglierino più pesante, o col supporto chiaro più leggero, tutte le figurine appartengono alla medesima serie.
Questo perché il cartoncino pesante paglierino, utilizzato inizialmente, fu impiegato per stampare una certa quantità di figurine diciamo di “lancio”, per sondare il mercato, la cui componente preponderante era composta da figurine appartenenti, in gran parte, alle 5 Società più tifate in Italia (Bologna, Inter Juventus Milan e Napoli), con qualche altra figurina delle altre squadre e poi fu riutilizzato per altre sucesive ristampe
il supporto non è un elemento qualificante, semmai complica ulteriormente le cose....
Questo fenomeno si riscontra anche oggi, osservando le raccolte già complete e le figurine a disposizione su eBay o sui mercatini, dato che la maggior parte delle figurine di queste cinque Società hanno il retro giallo paglierino e cartoncino più consistente, rispetto alla maggior parte delle figurine delle altre 13 squadre rimanenti, stampate successivamente sul supporto chiaro leggero.
Questa particolarità l’abbiamo già notata e segnalata per la Orvedo che, sul finire della stagione 63-64, avendo terminato il cartoncino chiaro, stampò diverse figurine utilizzando il cartoncino grigio già approvvigionato per la stagione editoriale successiva!
La figurina era di carattere integralmente fotografico con ritocchi fatti a mano di colorazione e di ricolorazione piuttosto numerosi e realizzati in maniera alquanto approssimativa.
Le immagini erano opache ed i fondi spesso risultano essere “decolorati” con la stessa tecnica della Orvedo, tanto per capirci.
La uniformità del progetto editoriale è rispettata per quanto riguarda le pose, praticamente tutte a mezzo busto, un generoso mezzo busto, con qualche rara eccezione, cosa che si riscontra anche per le colorazioni visto che alcune figurine sembrano averli più carichi e brillanti di altre.
A livello grafico la Fidass scelse una soluzione di immagine totalmente priva di bordatura (un sistema già utilizzato dalla Saim di Moncalieri nella sua serie del 62-63), esasperando l’effetto di dilatazione dell’immagine, attraverso l’eliminazione anche del riquadro bianco inferiore (presente invece nelle Saim ed in cui era scritto il cognome del calciatore).
Per questo motivo la figurina sembra essere di dimensioni maggiori rispetto a quelle reali senza che nulla distolga lo sguardo dal soggetto.
La figurina 1 e 3 sono delle figurine originarie del progetto e la 2 e la 4 sono le loro "varianti". Come si vede, non si tratta di una variazione di un dettaglio, ma di una variazione "sistemica", in cui si va a sostituire una figurina perfetta ed anche bella, con una basata su di un bruttissimo primo piano. Questo tanto per capirci sul concetto di "variazione" relativo a questa serie.
4. I SOGGETTI
Il progetto prevedeva 11 figurine per squadra.
Abbiamo visto che in realtà i numeri impiegati furono 199 in ragione della assegnazione alla Spal di un dodicesimo numero.
La precedente analisi ci ha evidenziato come i ritrovamenti sino ad oggi fatti ci indicano l’esistenza di ben 227 figurine di questa serie.
28 figurine varianti, tutte esistenti grazie ad una ragione logica e spiegabile non possono costituire una semplice coincidenza, una pura casualità.
In primis osserviamo che nessuna delle figurine da 1 Pizzaballa a 199 Bagatti è gravata da errori gravi, scambi di persona, maglie errate ecc. ecc. motivazioni che abbiamo trovato spesso in molte serie, cause di sostituzione/variazione di una figurina assolutamente motivate eppure spessissimo non corrette o sostituite.
Ribadisco, nessuna delle 199 figurine della serie era da sostituire.
E allora perché mai la Fidass ha realizzato 28 figurine in più, varianti di figurine che non avevano ragione di essere minimamente ritoccate o sostituite?
Dalle 4 immagini mostrate sopra vediamo molto chiaramente come, quando si usa il termine “variante” in questa specifica serie non si fa riferimento ad un piccolo dettaglio modificato ma a figurine che hanno subito, praticamente tutte una profonda opera di modificazione dell’immagine originaria.
Inoltre, altro elemento importantissimo da evidenziare riguardo a queste 28 strane figurine, è rappresentato dalla numerazione dato che la figurina 77 che prendo ad esempio ha ben tre immagini ad essa associate (ho detto tre: due rappresentano il calciatore Stacchini – una a mezzo busto ed una in primo piano e la terza raffigura il calciatore Menichelli).
Un numero, il 77, due calciatori e tre immagini, quasi un record... In realtà la figurine originaria è la figurina di Stacchini a sinistra (ampio mezzobusto e con sfondo). La figurina di Menichelli fu inserita dalla Fidas come 200a della serie con l'ultimo numero, il 77 dell'area numerica della Juventus. Infine per realizzare il test per la stagione 66-67, nel quadro completo del rifacimento della juventus, fu presa una immagine di Stacchini confacente ai desiderata della nuova raccolta (primo piano e sfondo cielo).. Ecco spiegato il perché di tutto questo!
Una situazione che dire un guazzabuglio è dire poco, ma il “guazzabuglio” è la fotografia di quello che abbiamo davanti.
Come venirne fuori?
Chi mi segue dovrebbe avere disponibile l’elenco che ho predisposto per questa serie che è abbastanza differente da quelli che solitamente si realizzano per serie che hanno zero variante oppure, al massimo un paio di figurine corrette, in cui la variazione viene catalogata accanto o subito sotto la figurina originaria.
Per questa raccolta invece ho messo tutte le varianti a fondo elenco, così che seguire il ragionamento sarà più semplice e di più facile comprensione.
…Cominciamo a dipanare la matassa e per fare questo suddividerò il processo in tre punti (a.), (b.), (c.) e (d.).
(a. ) La 200a figurina
Con una operazione decisamente tardiva la Fidass decise di aggiungere la 200a figurina alla sua serie.
Se la 199a era stata una casuale scelta di assegnare alla Spal una figurina in più (fatto questo incontrovertibile e dimostrato dalla realtà di quanto pubblicato), quindi verificabile secondo la progressione numerica delle figurine, la cosa più semplice sarebbe stata quella di assegnare, anche in ritardo rispetto al già pubblicato, questa ulteriore figurina al Varese, numerandola 200 e tutto sarebbe finito li senza che nessuno si accorgesse di nulla.
Sarebbe, tra l’altro stata una operazione anche logica quella di chiudere con un numero tondo la serie assegnando le due figurine extra una alla Spal e una al Varese.
invece la Fidass decise di editare come 200a figurina quella di Menichelli della Juventus e per farlo la editò con il numero 77 che era sì quello di Stacchini, ma non tanto perché fosse di Stacchini quanto perché il 77 era l’ultimo numero dello “spazio” numerico della Juventus.
Qualcuno potrebbe obiettare, e non a torto, perché Menichelli e non Stacchini?
La risposta è che Stacchini fu poi scelto per essere “trasformato” e quindi probabilmente (attenzione solo probabilmente) la scelta fu fatta nei confronti della figurina titolare del 77 e non del calciatore aggiunto Menichelli.
(b.) Il provino test per l’edizione 1966-67 della raccolta
L’edizione calcio 1965-66 era uscita da quasi un anno, era stata inserita la 200a figurina, il campionato era finito e bisognava cominciare a pensare alla nuova edizione della raccolta calcio della Fidass per la stagione sportiva alle porte 1966-67.
Come sempre succede nella redazione della Fidass qualcuno deve essersi mosso e deve aver chiesto a qualche tecnico di predisporre una serie di provini per l’edizione successiva.
In ambienti in cui il profitto era il vero scopo da perseguire nel lavoro, qualcuno pensò di impostare l’edizione del ’66-67 come un assoluto - o quasi - rifacimento della serie precedente, non fosse altro per il successo commerciale avuto e, si sa, squadra che vince non si cambia!
Ecco quindi che, nell’ottica della più becera conservazione stilistica del passato “vincente”, qualcuno predispose la sua proposta.
Prese le figurine di 4 calciatori che nel frattempo avevano appena cambiato squadra (Vavassori, Favalli, Rosato e Orlando), mantenne sul retro il numero che avevano nella raccolta 65-66 ma cambiò la squadra di appartenenza (rispettivamente Bologna, Juventus, Milan e Napoli) e sul fronte applicò delle modifiche (Vavassori; nessuna modifica – Favalli: decolorate le righe rosse della maglia del Foggia – Rosato: colletto e righe nere sulla maglia granata – Orlando: ricolorazione della maglia granata con l’azzurro e colletto sbiancato.)
Queste 4 figurine che sono sempre state un vero rompicapo per i collezionisti, sono figurine con grafica e impostazioni stilistica 100% 1965-66 ma, vuoi per le maglie ricolorate, vuoi per i testi aggiornati sono delle figurine che "sportivamente" appartengono assolutamente alla stagione 1966-67; sono quindi delle figurine "assurde" se viste fuori dall'ottica del provino test che la Fidass fece per decidere come realizzare la raccolta 1966-67. Tutte queste figurine hanno un primo piano spinto o medio ed uno sfondo azzurro cielo, con la sola eccezione di quella di Favalli che invece è un mezzobusto e mantiene lo sfondo originario.
Tra l’altro queste 4 figurine per lungo tempo sono state un vero mistero perché se non le si inquadra nel giusto contesto (quello in cui noi le stiamo considerando) risultano essere figurine del 1966-67 fuori contesto sportivo per il 65-66 e fuori contesto grafico per il 66-67.
Ora i tecnici della Fidass decidono di inserire, nel loro esercizio per la nuova serie, una intera squadra (certamente per vedere l’impatto su tutte e 11 le figurine di una squadra) e scelgono la Juventus.
Nella loro ricerca non trovano disponibilità di ulteriori immagini per 5 calciatori: 67 Anzolin, 68 Castano, 69 Leoncini, 74 Del Sol e 76 Cinesinho.
Tuttavia, siccome il progetto delle nuove figurine prevedeva immagini in primo o primissimo piano e sfondo azzurro sintetico, operano nel seguente modo: ad Anzolin, Castano, Leoncini viene rimosso lo sfondo dello stadio che viene sostituito con un cielo di sintesi, mentre su Del Sol e Cinesinho non viene ritoccato nulla (hanno già il primo piano ed il fondo azzurrino di sintesi.
Sul retro nessuna di queste figurine subisce variazione ad eccezione della figurina di Leoncini a cui viene attribuito il numero 72 mentre precedentemente aveva il 69.
Perché questo cambio di numero per Leoncini e non per gli altri???
Tra le 11 figurine 55-56 della Juventus, la figurina di Mazzia aveva il numero 72.
Nel mercato estivo la Juventus aveva ceduto Mazzia al Brescia in Serie “B” e quindi Mazzia non era utilizzabile per essere “riciclato” come Rosato & Co, e quindi alla Juventus rimaneva vuota la casella 72 verso cui la 69 Leoncini fu dirottata definitivamente.
Ecco l'evoluzione che la serie subisce nel procedere del test per la nuova raccolta: è in rifacimento l'intera squadra della Juventus. Mazzia, titolare della figurina nr. 72 viene ceduto al Brescia, in serie "B" e quindi il suo numero diviene libero. A questo punto i tecnici Fidass prendono la 69 di Leoncini, la trattano eliminando lo sfondo stadio e sostituendolo con uno sfondo azzurro cielo e la rinumerano con il 72 che era stato di Mazzia (3a immagine). Naturalmente realizzano anche una figurina nuova, numerata, ovviamente 69 e inseriscono il difensore Sarti Benito (naturalmente in primo piano spinto e fondo azzurro cielo) che prima non c'era....
Al posto della casella 69 lasciata libera non era possibile inserire nessun altro calciatore tra quelli in raccolta 65-66 per cui i tecnici Fidass inserirono il calciatore Sarti Benito, alla Juventus sin dal 1959, di cui, tra l’altro avevano una bella immagine in primissimo piano e con fondo di sintesi: così fu realizzato anche il retro adeguato per Benito Sarti con il numero 69.
A questo punto i tecnici Fidass presero le figurine70 Bercellino, 71 Salvadore, 73 Dell’Omodarme e, disponendo di immagini adeguate le sostituirono con tre immagini dei calciatori in primo piano e con sfondo azzurrino di sintesi, lasciando inalterato il retro.
Per terminare la squadra intera, ai tecnici Fidass rimanevano solo due figurine da predisporre in versione nuova annata sportiva, la numero 75 e la numero 77, rispettivamente di Traspedini e di Stacchini, anche se forse non si accorsero che Traspedini era stato ceduto al Foggia oppure non diedero troppa importanza alla cosa perché in fondo si trattava di un esercizio “interno” decisamente più di valenza grafica e, comunque, non certo da pubblicare.
Per ambedue le figurine furono reperite due versioni dei calciatori in primo piano e con il fondo azzurro sintesi.
La Juventus 1966-67 era così completata.
Per dare un più ampio respiro alla proposta dell’aspetto grafico della nuova raccolta 66-67 gli uomini Fidass decisero di prendere alcune figurine e di sottoporle al trattamento Primo piano stretto e sfondo azzurro di sintesi.
Della Fiorentina presero le figurine 78 Albertosi e 87 De Sisti e le sostituirono adeguatamente, lo stesso avvenne per la 60 Guarneri e la 65 Suarez dell’Inter, per la 127 Schnellinger del Milan, per la 138 Panzanato e la 139 Canè del Napoli, per la 182 Puia del Torino.
Dalla Roma trassero diverse figurine: la146 Ardizzon e la 147 Carpanesi di cui, non avendo disponibilità di immagini in primo piano si accontentarono di togliere il fondo fotografico e di sostituirlo con lo sfondo di sintesi azzurro, della 151 Benaglia e della 154 Barison, invece si procedette con la sostituzione della figurina in favore di un primo piano fondo azzurro, poi consci che la 153 raffigurava Francesconi appena ceduto alla Sampdoria lo sostituirono con una nuova 153 dedicata a Tamborini, mentre decisero di sostituire la figurina 145 di Carpenetti per il fatto che era una figurina già datata l’anno precedente visto che sulla maglia c’era ancora la coccarda tricolore (la foto di Carpenetti era del 1964-65, impresentabile in una figurina del 66-67).
Come si vede, nella scelta delle figurine da modificare della Roma per il test 66-67 vengono scelte due figurine non casuali. La 145 di Carpenetti e la 153 di Francesconi sono infatti due figurine con la coccarda della Coppa iIalia e quindi sportivamente appartenevano alla stagione 1964-65 ed erano già off limits nella raccolta 65-66. Non era il caso di portarsele ancora appresso per il 66-67, considerando anche che Francesconi era stato appena ceduto allla Sampdoria. I due calciatori furono sotituiti da Tomasin e da Tamborini che erano già nell'organico della Roma 65-66 ma non erono stati inseriti in raccolta e, inoltre, erano due bei primi piani sfondo cielo....
Al posto della 145 di Carpenetti fu inserito Tomasin di pari ruolo e di cui evidentemente era disponibile una immagine in primo piano a sfondo azzurro.
Per la disponibilità di immagini che possiedo il discorso sul provino test della raccolta da realizzare termina qui seppure abbia la convinzione che questo fantomatico provino test abbia avuto un numero maggiore di immagini coinvolte.
(c.) L’assurdità. Provini interni, stampati in gran copia e distribuiti al pubblico. Perché?
Tutto quello di cui abbiamo scritto nel precedente paragrafo (b.) era un documento interno alla Fidass, volto a cercare una soluzione per la edizione 66-67 della raccolta della casa dolciaria di Serravalle.
Sicuramente le immagini di cui si è scritto furono lavorate dai grafici sia sul fronte che sul retro e furono anche fatte delle stampe di prova perché, presumiamo, la valutazione dovesse essere fatta davanti a figurine vere e finite.
Sino ad ora nulla era successo e tutto quello fatto negli uffici della Fidass era lecito, doveroso da fare e, soprattutto era un lavoro interno alla casa editrice.
Tutto il problema nasce quando qualcuno, per errore, per scelta, per ignoranza per sabotaggio, per una ragione che mai sapremo, decise di stampare queste immagini e di “commercializzarle”.
Ma come, … si stampano ancora figurine a stagione finita, non è una cosa normale!??
E’ vero, è fuori da ogni logica stampare figurine dell’anno precedente, se le devi vendere come “figurine” in pacchetti dal giornalaio, ma se le devi mettere dentro dei dolciumi che vendi a iosa e che devono contenere la sorpresa della figurina, non aspetti, non puoi aspettare di aver stampato la nuova serie, lasciando i tuoi prodotti senza la figurina per mesi....Stampi, stampi stampi…
Ed è così che una semplice serie da 199 figurine è divenuta una incasinatissima serie da 203 figurine diverse… perché la 200a è Menichelli, la 201a è Sarti Benito, la 202a è Tomasin, la 203a è Tamborini, tutte figurine che non avremmo avuto… vediamola positivamente, con una inquinante e “maligna” coda di figurine varianti alcune strane, altre inquietanti.
(d.) La reperibilità sul mercato delle figurine della raccolta
La serie 1965-66 della Fidass è una delle serie più complicate da affrontare a livello collezionistico al giorno d’oggi e non tanto per tutte le problematiche che abbiamo sin ora visto abbastanza in profondità, ma proprio per una reale difficoltà di reperimento del materiale da raccogliere.
Chi conosce questa serie sa bene come le figurine delle maggiori e più importanti società della serie “A” siano facilmente reperibili sul mercato, mentre le figurine delle altre società sono dei pezzi decisamente molto ma molto meno comuni.
E’ come se la produzione tipografica fosse stata di “larga di manica” nei confronti di Bologna, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli e Roma e molto “parca” relativamente al resto della produzione.
Ora, non certo perché sia alla spasmodica ricerca di qualche ulteriore indizio che possa suffragare la tesi che sto portando avanti in queste righe, ma ritengo che questa “disponibilità” di produzione e conseguente difficoltà di reperimento del “resto” della produzione sia proprio una conseguenza di quel “stampi…stampi…stampi…” di cui sopra.
Facciamo mente locale:… la Fidass sa che la nuova serie non uscirà prima dell’inizio del nuovo anno e quindi deve coprire almeno 4 mesi di produzione dolciaria con figurine che ne sono supporto e principale fonte di successo (tra l’altro sarebbe stato impensabile non inserire una gadget quale era la figurina in un prodotto che aveva sempre avuto quella “figurina”) e si trova ad avere ormai pochissime scorte di “stampato” da inserire, quindi, malgrado la stagione sportiva sia ormai terminata, decide di stampare in abbondanza in modo da non far trovare il reparto “confezionamento” privo di figurine da includere.
Qualcuno in “alto” decise di non ristampare tutta la serie ma solo le figurine delle maggiori squadre, anche con una certa abbondanza (tra i fogli da stampare, sappiamo, finì anche quello che invece doveva rimanere solo negli archivi e contenente le “prove” del test).
Poi, vuoi perché la realizzazione della nuova serie fu rapida ed il “nuovo prodotto arrivò al “confezionamento” prima del previsto, vuoi che questa stampa supplettiva sia stata calcolata molto in eccesso, sta di fatto che molte figurine 65-66 rimasero in ditta non più utilizzate e, dopo diversi anni furono alienate verso un mercato parallelo / alternativo, non certo distrutte.
Ecco perché queste figurine sono oggi ancora disponibile mentre le “altre” sono invece diventate quasi introvabili.
Amici, non sono stato ispirato da Dio e questo non è “il nuovissimo testamento”, per cui potete tranquillamente archiviarlo come uno scritto di fantascienza se non un cumulo di farneticazioni, però… però…
Infine una parola deve essere scritta relativamente alla figurina numero 152 Da Silva, nel comparto della Roma, per lunghissimo tempo ritenuta una figurina inesistente e che nella precedente versione di questo testo avevamo definito come una figurina mancante perché c’era il ricordo della sua esistenza ma erano più di due o tre decenni che non se ne vedeva una.
Poi questa figurina è finalmente comparsa in un’asta di eBay ed è stata aggiudicata a cifre alte, ma non ci è stato possibile averne l’immagine se non del solo retro.
Speriamo, quanto prima di riuscire ad avere anche l’immagine di questa figurina che è l’unica della raccolta che manca.
Per quanto concerne gli elenchi e la gallery delle immagini tutte le figurine Varianti sono stae estruse dal contesto generale della serie e inserite in una sezione degli elenchi ed in una gallery delle immagini separata da quella delle 200 figurine della serie.
L'unica figurina inserita in elenco e nella gallery principale è la 77 di Menichelli.
5. IL RETRO
Il retro è dotato di scritte ed intestazioni.
In alto a destra il numero progressivo.
Sotto centrato il nome della società sportiva e sotto ancora la scritta “serie A” che appare inutile visto che la serie non prevedeva altre figurine dedicate a squadre estere o di serie “B”.
Di seguito, centrato, in caratteri grandi e neretto nome e cognome del calciatore seguito, con caratteri minuti da informazioni biografiche e dati fisici e quindi brevi cenni della carriera.
La seconda parte inferiore del retro di ogni figurina era dedicata ad una frase pubblicitaria, mentre l’ampio piè di figurina riportava la scritta della casa produttrice, nello specifico “Fidass – cioccolato – caramelle – torrone – Serravalle Scrivia.
Delle due tipologie di cartoncino con cui la serie venne realizzata abbiamo già detto.
6. ASPETTI CRITICI
La serie appare ben ponderata e ripartita secondo le sue componenti senza alti e bassi tali da inficiarne la rappresentatività sportiva, quindi è ben progettata anche se poi, in fase realizzativa, ha subito le conseguenze di una immissione immotivata di alcune doppie versioni di figurine e, soprattutto di alcuni errori già ampiamente analizzati e qui, in sede critica, solo citati.
Non perfetta la cura degli aspetti grafici soprattutto per quanto riguarda la ricerca di uniformità nelle immagini, riferita non tanto alle pose dei soggetti (una variabilità non guasta mai) e poi in ogni caso rispettata, quanto nelle divise delle società, non sempre uniformi (vedi Lanerossi vicenza, Varese ecc.).
La mancanza di una figurina dedicata alla formazione schierata in campo è da considerare in modo negativo.
7. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Ho detto in premessa che questa è una serie di quelle toste, piuttosto rognose da portare a termine e a volte può riservare anche non belle sorprese sul piano economico.
A livello di collezionabilità la serie appare quindi di quelle “cazzute” non solo per alcuni pezzi piuttosto rari, ma soprattutto per la scarsa disponibilità anche di pezzi “normali” sul mercato.
Diciamo che iniziare la serie non è poi così difficile, visto che alle fiere ed ai mercatini qualche Fidass 65-66 si trova sempre ed anche a buoni prezzi.
I problemi vengono mano a amano che si va avanti perché tutto diventa più rarefatto a parte i costi.
Diciamo che mediamente le figurine più leggere con il retro bianco sono le più rare, mentre è mediamente più facile trovare figurine di Milan Inter Juventus Bologna e Napoli con retro paglierino.
Su eBay, ad esempio, mentre scrivo queste note, ci sono una ventina di offerte di figurine di questa serie, mentre di Sidam calcio ce ne sono oltre 500 ed il dato si commenta da solo.
Le figurine di questa serie sono quotate dai 2 ai 5 euro ma ce ne sono alcune, a parte il citato Da Silva numero 152, piuttosto toste da trovare tipo Milan dell’Atalanta (questa è una super top rara), Boninsegna del Varese, Vieri e Bolchi del Torino, Negri del Bologna, Orlando del Torino ecc. ed in questi casi il valore può certamente salire.
Se si potesse trovare un bel blocco da acquistare, per chi non ha niente di questa serie, sarebbe una buona occasione per rilevare il blocco a prezzi decenti.
Poiche’ le difficoltà di reperimento sono storicamente ben note, molti collezionisti hanno rinunciato da tempo a questa collezione e non ne sono più attratti, per cui ad un certo punto si è creato un equilibrio solido tra la richiesta bassa e l’offerta altrettanto bassa.
In definitiva una scommessa che non è facile da vincere e piuttosto difficile da giocare che però potrebbe esaltare i collezionisti tosti e che non hanno né fretta né il braccino corto al momento in cui spunta fuori il pezzo che hanno in pochi…
Buona collezione!!!