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GIORNALFOTO – MILANO

SERIE IN BIANCO E NERO

" CAMPIONATO DI CALCIO 1962-63 "

FIGURINE

PRESENTAZIONE

ALBERTI MEREGHETTI GFBN I

 

1. ELEMENTI: DUE SERIE NELLA STAGIONE DEL DEBUTTO

Conosciamo, dagli atti notarili riferiti alla Giornalfoto di Milano, la sua origine di ditta specializzata nella realizzazione di format fotografici e di produzione e commercializzazione di fotografie di varie dimensioni legate al mondo sportivo e calcistico in particolare.

La Giornalfoto, nel suo anno di debutto nel mondo della figurina, realizza due serie di figurine estremamente diverse tra loro pur utilizzando il medesimo materiale:

  • Una serie viene realizzata in bianco e nero, tipicamente fotografica, priva di ritocchi che erano invece sovrabbondanti in quasi tutte le serie di quel periodo; questa serie è concepita in maniera molto “nuova e innovativa” perché basata su un format assolutamente inedito e, francamente ripetibile anche in altre serie, ed è una serie ricca di immagini, di calciatori e molto rappresentativa del calcio italiano, ed anche molto curata sotto il profilo della qualità dell’immagine, sempre fotografica, nitida ed accattivante e viene inizialmente realizzata su un cartoncino color caffèlatte piuttosto sottile e dalle dimensioni generose, spesso eccedenti i 10 x 7cm.
    in tempi successivi la Giornalfoto modificherà sia il supporto cartonato in favore di un cartoncino di mescola grigia e ridurrà (di poco ma a sufficienza) anche le dimensioni delle sue figurine riportandole alle dimensioni decisamente inferiori ai 10 cm.
    La serie avrà una distribuzione attraverso le edicole ed il classico pacchetto (stranamente di colore rosso).

    GIORNALFOTO 1962 63 CAMPIONATO DI CALCIO
    Ecco il pacchetto con cui la serie 62-63 venne commercializzata nelle edicole.  L'immagine proviene dal museo di Pignaca e me ne fu data piena disponibilità , diversi anni fa, dall'amico Gianfranco Ronchi che purtroppo ci ha lasciato da tempo e che quì ringrazio ancora e ricordo con affetto.

  • Una serie viene realizzata a colori, fotografica ma con bassa qualità di stampa, limitata nel numero di soggetti che la compongono e con un formato idoneo ad essere impiegato per la distribuzione con machine automatiche, attraverso le quali fu effettivamente distribuita;

Personalmente nella prima intravedo un progetto molto studiato, molto innovativo, riempito con una sufficiente quantità di soggetti da renderla una serie decisamente strutturata e molto ben rappresentativa del panorama sportivo calcistico italiano di quella stagione, mentre vedo l’altra come una serie striminzita realizzata a bella posta per la distribuzione automatica, priva di progetto editoriale (semmai lo aveva a livello distributivo), incapace di dire nulla di nuovo se non di essere la classica serie di stampo Nannino o Stella, mai con oltre 100 figurine, mai esaustiva, solo rappresentativa e minimalista.

Resta il fatto che questa serie in bianco e nero, decisamente meno conosciuta, diffusa e ricercata della coeva a colori è sempre stata poco considerata, anche perché la sua rarità ha fatto da contro altare alla sua diffusione tra i collezionisti.

In mancanza di dati ufficiali possiamo dire, sulla scorta di una serie di considerazioni quali il fatto che non sia a colori, il fatto che sia primitiva graficamente, il fatto che sia priva di testi, il fatto che abbia figurine di calciatori con ancora la vecchia maglia (vedi Fortunato del Milan con maglia del Vicenza) o che abbia Calciatori della stagione precedente (vedi il Modena), che questa serie è sicuramente antecedente alla serie a colori.

A conferma, nel 1963-64 la Giornalfoto si ripresenta con una nuova serie: da una delle serie primogenite eredita il solo colore, come evoluzione creativa e di adeguamento ai tempi, ma tutto l’impianto progettuale è il medesimo della serie in bianco e nero e questo ci apre non una porta ma un portone sulla vera “serie leader” delle due del 1962-63 che non può che essere la serie in bianco e nero.

2. IL PROGETTO

a. Aspetti progettuali di base.

Molto probabilmente realizzare una serie di figurine deve essere stata una idea vincente del titolare della Giornalfoto che sappiamo essere stato “in primis” un ottimo professionista come fotografo, oltre che valente imprenditore.
Il progetto prevede una serie di figurine senza numero e senza album raccoglitore, di dimensioni 10 x 7 quindi un formato un po’ più grande del classico formato da dispenser (9 x 6 cm circa) realizzate su supporto cartonato con stampa in bianco e nero.
Visto che siamo in argomento dico subito che la Giornalfoto ad un certo punto si accorse che le sue “figurone” erano un po’ troppo fuori formato e cominciò a pubblicare le medesime immagini ma con una dimensione ridotta e riconducibile on buona approssimazione ad un formato di 9,3 x 6,4 8, una riduzione di oltre 0.7 cm in lunghezza e 0,6 cm in altezza non è, in realtà, una piccola riduzione di formato quasi invisibile, anzi…
La metodologia di stampa e la scelta del bianco e nero, peraltro non proprio in linea con le produzioni del periodo, quasi tutte oramai a colori, deve essere interpretata sia come manifestazione del credo nell’immagine in bianco e nero, sia nella economicità dei costi di produzione e quindi in un più ampio margine di guadagno per la ditta produttrice.
La serie è assolutamente anonima dato che, sia sul fronte che sul retro, non vi è traccia che possa ricondurci ad una “paternità” editoriale.
Solamente con l’uscita quasi contemporanea della serie a colori del 1962-63, serie “firmatissima” dalla Giornalfoto, sarà possibile, paragonando le due serie, accorgersi del fatto che i contenuti delle due serie, essendo ampiamente sovrapponibili, permettevano di “targare“, senza ombra di dubbio, come Giornalfoto anche la serie primigenia in bianco e nero.

b. Le immagini come novità saliente del progetto

L’aspetto più importante e dirompente col passato del progetto che la Giornalfoto mette in campo con la sua serie 1962-63 in bianco e nero è costituito dalle immagini; immagini intese come metodo di rappresentare i soggetti che, nello specifico della serie sono i calciatori, ma che avrebbero potuto essere tranquillamente ciclisti, sportivi in genere o anche figurine dei generi più disparati dalla fantascienza a personaggi dei cartoni animati.

La particolarità consiste nel dividere la grande figurina cartonata in due, con una cornice supplettiva che, con identico spessore di quella esterna, attraversa la figurina centralmente determinando due vaste aree intermedie in cui vengono poste due immagini di calciatori appartenenti a squadre differenti e senza una logica di accoppiamento se non quella assolutamente casuale.

Questa impostazione che noi oggi chiamiamo in gergo per semplificare come “tecnica Panini per le figurine di serie “B”, in realtà era una metodologia che viene da molto lontano (V.A.V. ad esempio ecc.) fu riproposta proprio dalla Giornalfoto ed in contemporanea dalla Lampo di Milano per le sue figurine sui “mondiali del Cile 1962”, verrà poi ripresa dalla Panini nella raccolta del 1963-64 come espediente per inserire i calciatori di serie “B” senza dover aumentare di troppo il numero delle figurine in raccolta e troverà la sua apoteosi proprio nel 1969-69 nella bellissima serie della EDIS di Torino.

Ma il vero aspetto innovativo era la scelta di inserire nella stessa figurina due soggetti che non avevano nulla in comune tra di loro se non l’essere tutti professionisti partecipanti allo stesso evento sportivo: il Campionato di calcio di serie “A” del 1962-63.

Così facendo, la Giornalfoto frazionava le varie figurine di una Società all’interno dell’intero lotto delle figurine in formato intero raggiungendo così lo scopo di permettere al collezionista la scelta di come o cosa collezionare: modalità figurine intere o modalità figurine ritagliate, oppure raccogliere la serie in figurine intere ma anche separate, permettendo quindi di unificare le varie componenti di una squadra, sparpagliate nella raccolta delle intere, ma compattabili nella raccolta delle “smezzate”.

Riflettiamo e andiamo indietro nel tempo, ma questa era una possibilità veramente nuova e mai praticata almeno in serie di respiro nazionale e disponibili nella distribuzione minuta, come era quella delle edicole dei giornalai.

c. La consistenza numerica del progetto

Eccoci alla terza determinazione del progetto che ne rappresenta la sua componente “quantitativa”, ovvero che va a rispondere alla domanda classica, tanto più “angosciosa” ed “angosciante” quanto più la serie è priva di paternità, priva di numeri e priva d’album, come la serie in esame.

Se la problematica della “paternità”, abbiamo, visto è stata superata grazie alla totale assonanza di questa serie anonima con la serie “firmatissima” di 90 figurine a colori da dispenser, restano le criticità relative ai numeri e ai soggetti che rappresentano il contenuto reale della raccolta.

Per rispondere a questo “busillis” dobbiamo far ricorso alla ricerca dei collezionisti che in questi anni ci ha fornito immagini e numeri e grazie a questo saremo poi in grado di capire se esiste un margine di miglioramento o di maggiore precisione, ben sapendo che fino a che si parla di materiale accertato e certificato, le certezze sono assolute, ma quando si dovesse andare “oltre” si va per default nel campo della pura supposizione.

Lo stato della ricerca all’inizio del 2024 ci dice che la quantità di figurine intere recuperate, ivi comprese anche le Squadre schierate in campo è di 95 figurine intere di cui 85 sono di calciatori quindi intere” smezzabili” e 10 di squadre schierate in campo, numero che ci da anche la possibilità di indicare che allo stato attuale del certificato, considerando le squadre schierate facenti parte integrante anche della raccolta delle figurine smezzate (per ragioni, ovviamente sportive), la raccolta delle smezzate si compone di 85 x 2 + 10 = 180 figurine di cui 170 di singole figurine e 10 di squadre schierate.

Va detto che non c’è una rispondenza assoluta tra numero di figurine e numero di soggetti perché esiste qualche soggetto ripetuto, ma questo lo dettaglieremo più avanti.

                        samp veneziaL'immagine delle due squadre è una unica scansione da cui si può notare la notevole differenza esistente tra la versione grande di molte figurine di questa serie ed una versione più piccola, sicuramente successiva.    Ovviamente le medesime differenze si riscontrano anche sulle figurine da smezzare con un evidente campo per l'immagine e quindi anche l'immagine stessa che vi è inserita che ha due dimensioni differenti.
Nella scansione le immagini sono allineate per la base per cui si apprezza la differenza di altezza ma proporzionalmente la differenza c'era, ovviamente, anche sulla lunghezza della figurina.

3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI

Abbiamo detto, fuori del contesto di questo capitolo, che le dimensioni di queste figurine erano inizialmente di 10 x 7 cm poi divenute figurine di 9,3 x 6,4 cm, così come si è passati da un supporto cartonato non molto consistente e di colore fondamentalmente “caffèlatte” ad un, leggermente più corposo, cartoncino di mescola chiara o di mescola grigia per le figurine più piccole; purtroppo sulla natura del supporto è facile prendere cantonate perché la Giornalfoto, molto probabilmente, non ha mai utilizzato lo stesso supporto fino al rinnovo scorte ma ha realizzato figurine grandi e piccole cambiando spesso il supporto, sicché questa serie, se la guardassimo dal retro, veramente ci direbbe tutto ed il contrario di tutto.

Graficamente il progetto contiene un errore decisamente grave, tanto che la versione dell’anno successivo di queste figurine ne terrà con to e lo correggerà.

L’errore di cui stiamo parlando è quello di aver inserito una cornice centrale alla figurina di una larghezza pari alla cornice esterna.

Questo, sotto l’aspetto formale e geometrico può anche essere compreso, ma se realizzo una immagine ben conscio che questa verrà tagliata a metà per collezionare figurine “smezzate” e al centro pongo uno spazio bianco pari alla larghezza di “una cornice”, quando quelle due figurine saranno “smezzate, ambedue avranno il “lato interno dotato di una cornice larga la metà di quanto è larga la cornice esterna sinistra ed esterna destra delle due semi-figurine ritagliate.

Questo errore grave però lo possiamo sfruttare, quando andiamo ad analizzare le figurine smezzate nel dettaglio, difatti saremo sempre in grado di stabilire se una figurina sia la figurina di sinistra o la figurina di destra della coppia smezzata e più avanti nello studio potremmo comprendere l’importanza di questo non certo minimo vantaggio che la Serie ci offre anche grazie ad un errore di progettazione grafica.

Per quanto riguarda stampa ed inchiostri questa è di ottima qualità con figurine ben definite e con un bianco e nero sempre caldo e accattivante.

Non altrettanto si può dire degli aspetti dell’uniformità delle immagini che proprio sembra essere un concetto sconosciuto alla Giornalfoto, dato che abbiamo figurine con soggetti a tutto corpo in posa statica, a tutto corpo in azione, di tre quarti, a mezzi busti, a primi piani, in tuta, in maglietta da allenamento, in maglia ufficiale, in giacca, in maglie equivoche ecc. ecc., insomma, direbbero ad Helsinki, una “ammoina”… eppure la serie ha un suo fascino assoluto, con quelle figurine piccole, prive di colore ma non di “sapore”, capaci di stare, da ritagliate, tutte in una pagina di contenitore in modo che te le puoi godere squadra per squadra.

Una nota finale molto importante.

Abbiamo detto che le dimensioni di queste figurine sono parecchio diverse, e la cosa, come si vede nell’immagine è fortemente rilevabile senza righe, squadre, sonar, laser, goniometri e righelli.

Moltissimi collezionisti ebbero difficoltà per conservare le figurine “intere” a trovare dei fogli contenitori che riuscissero a contenerle: ad esempio i fogli contenitori della Buffetti che, avendo tasche tarate su valori prossimi a 10 cm non sono idonee per figurine più grandi come, per l’appunto, le Giornalfoto.

Ho trovato diverse Giornalfoto nella versione “grande” con le bordure ritagliate di qualche millimetro per permettere alla figurina di entrare dentro tasche troppo risicate e, confesso che io stesso, magari in presenza di qualche bordo un po’ consunto con annesso spigolo smussato ho ceduto alla tentazione di asportare quel qualche cosa di più.

A parte queste povertà da collezionisti frustrati e frettolosi, soprattutto per le smezzate si nota che esternamente sembrano tutte uguali ma poi ci si accorge che l’immagine di una figurina di formato grande è lei stessa più grande, ad esempio una grande ha una immagine fotografica, privata delle bordure di 4,6 x 6,3, mentre una piccola ha misura di 4,3 x 5,7, teniamolo a mente.

4. I SOGGETTI E LA CONSISTENZA NUMERICA

Parto subito dal concetto che se esistono delle figurine di formato un po’ più grande di altre che hanno un formato leggermente ridotto, il collezionista “integralista” può, nel pieno dei suoi “diritti” decidere di collezionare questa serie in:

  • Tutte le figurine nel loro formato intero di dimensioni grandi (10 x 7cm);
  • Tutte le figurine nel loro formato intero di dimensioni ridotte (9,3 x 6,4 cm);
  • Tutte le figurine “smezzate” di formato grande (4,9 x 7 cm);
  • Tutte le figurine “smezzate” di formato ridotto (4,7 x 6,4 cm).

Personalmente questa serie, dato che non amo molto avere 4 serie “aperte” nessuna delle quali sarà possibile concludere, la colleziono con figurine intere, quindi non smezzate, di qualsiasi formato esse siano e tutte le figurine smezzate, di qualsiasi formato esse siano, in altre parole il formato per me non costituisce una variante che giustifichi una ulteriore doppia raccolta di figurine che già sono da sole abbastanza rare.

a. La situazione al gennaio 2024

Abbiamo detto che sino ad oggi sono state reperite 85 figurine intere e 10 squadre per un totale di 170 figurine “smezzate” e 10 figurine intere di squadre schierate.

PETRIS LUISON GFBN I
Questa figurina la Giornalfoto se la sarebbe potuta risprmiare, difatti è una figurina i cui due calciatori inseriti sono anche in altre due figurine con "compagni differenti. in realtà questa figurina alza il numero delle figurine prodotte dalla giornalfo per questa raccola ma  non alza il numero dei calciatori presenti in raccolta....

Abbiamo altresì anticipato che i soggetti sportivi non corrispondono esattamente al numero delle figurine “smezzate” per la ragione che troviamo, negli accoppiamenti casuali delle “intere” queste 5 figurine:

Petris – Luison / Petris – Zaglio / Robotti – Facchetti / Robotti – Pagliari / e /Rota-Cometti-Roncoli – Luison/.
Come si evince in queste figurine ci sono dei calciatori ripetuti e precisamente PETRIS, LUISON e ROBOTTI, ma solamente per Petris e Luison si può parlare di figurina doppia mentre Robotti, che compare come nome due volte, in realtà, nella figurina con Facchetti è Gonfiantini mentre è proprio Robotti che è raffigurato nella figurina con il modenese Pagliari.
Pertanto i soggetti in raccolta sono effettivamente (lasciamo perdere le 10 squadre schierate, quelle sono e quelle restano- per ora) 170-2 = 168 calciatori differenti e solo due quelli doppi (Petris e Luison).

Ma il discorso non finisce qui, difatti esistono e sono pubblicate anche 4 figurine di calciatori che non compaiono in nessuna delle 85 figurine intere sino ad ora certificate, in altre parole, grazie a queste 4 figurine “smezzate” sappiamo che la serie si compone di minimo 168 + 4 = 172 calciatori diversi e due doppioni, oppure in altri termini di 87 figurine intere di cui 85 con accoppiamenti certi e verificati e due di cui non si conoscono esattamente le combinazioni di accoppiamento (4 figurine, chiamiamole A, B, C, D, possono dar vita a 12 accoppiamenti: A-B, C-D, B-A, D-C, A-C, C-A, B-D, D-B, A-D, D-A, B-C, C-B, figuriamoci se poi esistessero altre figurine smezzate ancora non conosciute, quali altre possibilità combinatorie ne scaturirebbero ancora.

Un po’ ci viene in aiuto la possibilità di conoscere a quale parte della coppia appartengono le smezzate, che nel caso delle 4 ritrovate (ah, dimenticavo, si tratta di Balzarini, Bearzot, Picchi e Vieri) ci dicono che due (Balzarini e Bearzot) sono di sinistra, mentre Picchi e Vieri sono di destra, quindi le combinazioni possibili sono solamente A-B, C-D, A-D e C-B.

Il sito, segnalandolo, ha posto in elenco due coppie “inesistenti e fittizie” come coppie componenti una singola figurina “Intera”, ma formate da 4 figurine ”smezzate” assolutamente esistenti e priva di un compagno di coppia accertato.

b. Un possibile incremento futuro grazie ai ritrovamenti

I numeri che caratterizzano sino ad ora questa serie non sono numeri “pieni”, tipo 100, 200, non sono certo quei numeri che, indicando le figurine di una serie, dovrebbero avere una logica di numero decimale intero, ad esempio 100, ma anche 90, come è il caso proprio delle Giornalfoto grandi a colori del ’62-63.

Normalmente non troviamo serie complete con 72 oppure 119 figurine (ricordo che una serie della SIDAM aveva 117 figurine, ma era una serie con album e quando c’è l’album ogni numero è buono per essere l’ultimo).

Per le senza album abbiamo fatto la conoscenza con serie complete al 100% di 50, 64, 80, 88, 90 100 figurine ma, (alcune serie di chiara derivazione anglosassone erano di 80 o di 64 figurine).

Se il vissuto o la storia delle figurine ci ha lasciato un elemento, comunque, non escludendo nulla aprioristicamente, questo ci dice che, nella maggioranza dei casi, una serie possa chiudersi con maggiore facilità con un numero finito all’ultimo decimale piuttosto che con un numero dispari ed anonimo ( che ne so…123).

Ciò premesso questa serie dispone di 87 figurine intere e di 10 su 18 figurine della squadra schierata in campo, sicche’ ci sentiamo di correre il rischio di “sperare” nel ritrovamento delle 8 squadre schierate mancanti, che, se fosse così, porterebbe il totale della serie a 87 figurine intere “smezzabili” e a 18 intere dedicate ai team, non smezzabili.

Rimanendo nel campo prettamente numerico, ci si potrebbe aspettare una serie che, finita e completata come era nel suo progetto, possa essere stata concepita sulla base delle 110 figurine intere di cui 18 di squadre e quindi non smezzabili e che, conseguentemente porterebbero i numeri della serie collezionata con figurine smezzate (quando smezzabili – ovvero tutte meno le 18 delle squadre, pertanto110-18 =92 x 2 = 184- 2 doppie = 182) 182 smezzate + 18 non smezzabili pari a 200 figurine diverse (+ due ripetute).

Tra l’altro non bisogna essere dei geni della matematica per capire come la presenza delle due ripetute (Petris e Luison) potrebbe non essere un errore ma una funzionalità attraverso la quale riusciamo ad avere un numero intero per le intere (110 tutte diverse) ed un numero altrettanto intero per le smezzate (200 tutte diverse).

Staremo a vedere, mancano solo 8 squadre e altre 5 figurine doppie, il traguardo è raggiungibile.

Se poi volessimo analizzare la cosa sotto l’aspetto puramente sportivo asserveremmo che se il Venezia ha tre portieri, Milan, Palermo e Roma ne sono privi, il Bologna ha solo 8 figurine (ma ha una Fogli-Bulgarelli), la Juventus ha solamente 10 figurine e dovrebbero essere rimpolpate le squadre di Genoa, Palermo e Spal (5), di Roma e Napoli (6)… lo spazio c’è.

5. I SOGGETTI ED IL FRAZIONAMENTO SPORTIVO

La serie collezionabile per figurine intere non ha un frazionamento sportivo vero e proprio perché le sue per ora 87 componenti ( 97 squadre incluse) essendo composte di calciatori accoppiati di squadre differenti ci allontana da fare un simile ragionamento che invece è validissimo passando a vedere l’aspetto sportivo della serie collezionata a singole figurine “smezzate”.

Il frazionamento per squadra è quello riportato nella tabella puntata sottostante:

16 figurine: Atalanta - Inter - Venezia;

14 figurine: Fiorentina;

13 figurine: Milan - Sampdoria;

12 figurine: - Modena;

11 figurine: L.R. Vicenza;

10 figurine: Juventus – Mantova;

08 figurine: Bologna - Catania – Torino;

06 figurine: Napoli – Roma;

05 figurine: Genoa - Palermo – Spal,

che ci mostra un panorama un po’ troppo sbilanciato con gravi carenze nei confronti di grandi squadre tipo Juventus, Bologna, Torino, Napoli e Roma e con eccessi in club provinciali tipo Venezia, Modena, L.R.Vicenza e, non me ne voglia il mio amico Sergio Benassi anche la Sampdoria, seppur provinciale di lusso,...comunque resta una serie veramente bella e gradevole, molto più bella così che intera!

3 Squadre mancano di portieri ma poi ne troviamo 3 al Venezia (record mondiale) e, in un certo senso anche all’Atalanta perché oltre a Pizzaballa e Cometti ha anche un secondo Cometti all’interno della figurina “trittico” assieme a Rota e Roncoli e ben due al Napoli su 6 sole figurine (Pontel e Cuman)

A livello sportivo c’è da segnalare la strana situazione del Modena che in raccolta ha ben 12 figurine, ma tra queste le figurine di Marmiroli, Thermes, Leonardi, Cuttica e Bellemo, sono di calciatori che con il Modena giocarono nel 1960-61 e furono promossi in serie “A” dopo un bel campionato di serie “B”, ma che non approdarono in “A” perché ceduti, per il campionato 1962-63: i primi due al Cosenza, Leonardi alla Roma, mentre Cuttica e Bellemo smisero con il calcio professionistico, quindi teoricamente non avrebbero dovuto essere in raccolta (anche questo un record mondiale).

Interessante è la figurina di Orlando, attaccante della Roma, in forza ai giallorossi nel 62-63, con il solo difetto che nella figurina l’immagine riportata è quella di Dino Da Costa che già era in raccolta, tra le fila della sua nuova squadra: l’Atalanta.

Impossibile dire se l’immagine che ritrae Da Costa sia una sua vecchia immagine tratta dall’archivio della Giornalfoto oppure una immagine di soli pochi mesi prima dato che Da Costa era passato all’Atalanta nel mercato novembrino di riparazione dopo aver giocato 5 partite di quella stagione in maglia giallorossa, segnando anche un goal proprio nella sua ultima partita da romanista.

So che molti tifosi della Roma hanno questa figurina di Orlando (che tra l’altro era un ragazzo delle giovanili della Roma), ma la conservano come una immagine di Dino Da Costa che, calcisticamente parlando era un’altra cosa….

6. ASPETTI CRITICI

Se per la raccolta a colori ho chiaramente parlato di bizzarria creativa, per questa serie le cose sono certamente differenti, anzi questa serie serve a comprendere bene anche la serie a colori che di questa serie rappresenta un sunto, un estratto, un concentrato, reso, secondo l’editore più appetibile per via del colore, reso secondo me più superficiale e meno interessante per via della diminuzione dei pezzi e della mortificante azione di ritocco delle immagini.

Comunque gli elementi di critica di questa serie sono stati già citati nel corso della presentazione e che riassumiamo rapidamente:

  • Mancanza di una bordatura centrale adeguata;
  • Elevati errori di taglio in senso orizzontale;
  • Mancanza di unità stilistica e di una regia delle immagini;
  • Mancanza dei testi a tergo;

7. ASPETTI COLLEZIONISTICI

Abbiamo visto, nel lungo dipanarsi del percorso di scoperta di questa splendida serie, che è possibile fare diverse scelte su come raccogliere e conservare queste meravigliose e non comuni figurine.

Se la “vera raccolta” sarebbe quella a figurine intere, così come uscirono dalla tipografia, la raccolta a figurine “smezzate” trova ampia giustificazione, soprattutto sotto il profilo sportivo, potendosi dividere i calciatori per squadra.

A livello collezionistico le figurine intere hanno una maggiore valenza e dovrebbero avere un costo maggiore, ma in realtà non è così.
La ragione di questa dicotomia sta nel fatto che la figurina intera in realtà contiene due immagini e viene venduta al prezzo di una figurina: allo stesso modo la smezzata assume la valenza di “figurina singola” e ne assume, spesso, anche il valore commerciale, così spesso accade che due figurine smezzate valgono più, se non il doppio di una singola intera

Questa è anche una ragione per cui molti venditori hanno provveduto in proprio a tagliare le figurine intere proprio per avere un rientro maggiore in termini di possibilità di vendita ed incasso.

Il sito ha tenuto conto delle differenti possibili modalità di collezionare questa serie e pertanto ha creato due elenchi:

  • Elenco delle figurine intere;
  • Elenco delle figurine singole divise per società di appartenenza;

A livello valutazione una Giornalfoto in bianco e nero integra può avere un valore di 4-7 euro, talvolta si arriva a qualche cosa di più ma non si esagera mai troppo, mentre una singola “smezzata” trova una corretta valutazione nell’ambito dei 2 – 5 euro.

Nel complesso si tratta di una raccolta molto tosta da completare e non la consiglierei a chi vuole risultati immediati o nel medio termine.
Sotto questo profilo la serie a colori è come una passeggiata in una fresca giornata di settembre su terreno pianeggiante….

Buona collezione

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